•21 Quando ci sei

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Per diversi minuti restai stretta al ragazzo, beandomi del battito del suo cuore adesso più accelerato del solito e del suo caldo respiro sulla mia nuca.
<<Sono così felice di vederti qui e di tenerti tra le mie braccia>> sussurrò lui, riempiendomi la testa di baci. Immediatamente il mio amore per lui si fece sentire, quasi urlando a squarciagola. Infatti delle farfalle presero a svolazzarmi furiosamente su e giù per lo stomaco, portandomi a stringere ancora più forte Kirishima.
Adesso che finalmente ero lì non volevo più lasciarlo andare.
Lui affondò poi il suo viso sul mio collo, riempiendo di baci anche quello e risalendo piano fino al mio zigomo. Le sue labbra erano bollenti, così come il mio viso.
In quel momento desideravo tantissimo essere baciata da lui e gliel'avrei anche concesso, solo che Kirishima decise di staccarsi da me lentamente, schiarendosi la gola e indicandomi con una mano il tavolo imbandito.
<<Signorina, la cena è servita>> disse, adottando un finto tono da maggiordomo che mi strappò una risata divertita.
Accettai la mano che mi stava porgendo per accompagnarmi e mi lasciai condurre fino al tavolo.
Aspettò di vedermi seduta, prima di fare il giro e sedersi davanti a me.
La luce della candela adesso illuminava i lineamenti del suo viso, rendendolo ancora più luminoso ai miei occhi. Era sempre stato così bello? O forse semplicemente mi stavo innamorando maggiormente di lui?
Probabilmente la verità stava nel mezzo.
Kirishima scartò con cura tutte le pietanze e notandomi fissare con desiderio un melonpan dall'aspetto molto invitante ne spezzò un piccolo pezzo, avvicinandolo alle mie labbra.
Accompagnata da un po' di timidezza decisi di accettare il boccone che mi stava porgendo e nel farlo la mia bocca sfiorò i polpastrelli delle sue dita.
<<Mi sbaglio o sei appena arrossito?>> chiesi, dopo aver mandato giù il boccone.
<<No, sicuramente è colpa della candela>> rispose lui, grattandosi la testa. Un gesto che faceva solo quando era imbarazzato.
<<Oh, certo. Adesso si dice che è colpa della candela>> mormorai, facendo ridere di cuore il ragazzo.
<<E va bene: sono arrossito. E tu sei sempre più bella>> mi sussurrò lui di rimando.
Toccò a me arrossire e cercai di nascondermi dietro ai capelli.
<<Mi sbaglio o sei appena arrossita?>> chiese lui, ritorcendomi contro le mie stesse parole.
<<No, sicuramente è colpa della candela>> risposi, reggendogli il gioco.
Ci fissammo per qualche istante in silenzio, prima di scoppiare entrambi a ridere.
Mi era mancato terribilmente passare dei momenti così spensierati con lui e ringraziai con tutta me stessa il momento in cui avevo deciso di dargli un'altra possibilità per ritrovare il nostro rapporto. Adesso più che mai ero sicura di aver preso la scelta giusta.
Dopo quel breve scambio di battute consumammo con gusto la cena, senza lasciare nemmeno un chicco di riso nei piccoli contenitori.
Per tutto il tempo continuammo a guardarci negli occhi e ad accennare piccoli sorrisi timidi, arrossendo simultaneamente.
Aiutai poi il ragazzo a sistemare tutto e a riporre i contenitori in una busta di stoffa portata per l'occasione, avendo ben cura di lasciare tutto in ordine nel buon nome del senso civico.
<<Ti va di restare un po' qui? Il panorama è bellissimo>> propose lui, ottenendo immediatamente un cenno affermativo da parte mia.
Ci spostammo quindi contro le balaustre del promontorio, godendoci la brezza tipicamente estiva che ci accarezzava il viso e le luci della città sottostante. Davvero uno spettacolo unico, anche se insignificante rispetto a quello del ragazzo al mio fianco, molto più bello di qualsiasi panorama.
Non stavo così bene da tantissimo tempo e non feci nulla per scansarmi quando la sua mano scivolò sulla mia, intrecciando strettamente le nostre dita. In risposta strinsi più forte la presa, ottenendo immediatamente la sua attenzione.
<<Spero che questo sia il momento giusto per rinnovare le mie scuse. Sono stato un completo idiota e spero di averti trasmesso in parte il mio pentimento stasera>> mormorò lui, accarezzandomi dolcemente il dorso della mano col suo pollice <<da quando non sei più mia le giornate mi sembrano senza colore, voglio tornare insieme a te e farò qualsiasi cosa per riuscirci.>>
Il suo sguardo era così puro e così sincero in quel momento, tanto da far raccogliere delle piccole lacrime agli angoli dei miei occhi. Ero sinceramente commossa.
<<Non serve fare altro, io ti ho perdonato>> risposi, facendo sgranare i suoi occhi dalla sorpresa.
Kirishima a quel punto si avvicinò esitante a me, ma non notando nessuna reazione negativa da parte mia decise di portare avanti le sue intenzioni.
Quando le sue labbra toccarono nuovamente le mie, dopo tutti quei giorni di distanza, dentro di me ci fu come una pioggia di fuochi d'artificio che scoppiavano in sequenza e non riuscii a trattenere le mie braccia dal forte desiderio di avvolgere il suo corpo e stringerlo a me. Infatti eseguii immediatamente, affondando una mano tra i suoi capelli rossi con un senso logico tutto loro.
Mi lasciai guidare da lui e altri fuochi d'artificio invasero prepotentemente il mio stomaco quando la sua lingua accarezzò piano la mia. Immediatamente si intrecciarono, facendoci sospirare entrambi.
Continuammo e continuammo per interi minuti, senza mai stancarci di quel bellissimo contatto e staccarsi fu quasi doloroso.
<<Eijiro>> gli sussurrai sulle labbra, baciandolo ancora e ancora.
<<Mi era mancato così tanto sentirti pronunciare il mio nome>> disse lui, baciandomi la fronte e le guance. Sorrisi genuinamente e restai tra le sue braccia per tutta la sera, coccolandolo e lasciandomi coccolare a mia volta.
Adesso andava tutto bene.

Eijiro fu categorico nella decisione di riaccompagnarmi davanti alla porta di casa, per niente fiducioso rispetto a possibili manigoldi in circolazione; almeno queste erano state le sue parole.
Dal promontorio fino al mio quartiere non avevo fatto altro che sorridere come un'ebete, rischiando quasi una paresi facciale, alla vista delle nostre mani di nuovo unite e al ricordo dei numerosi baci scambiati davanti al panorama della città completamente illuminata.
<<Non voglio che te ne vai>> mormorai sul suo petto, dopo averlo abbracciato per trattenerlo di più lì con me. Ovviamente il tutto lontano dalle finestre di casa mia; per niente decisa ad essere spiata da mia madre e dalle sue due collaboratrici.
<<Nemmeno io vorrei andarmene, ma domani abbiamo scuola e dobbiamo alzarci presto, mi dispiace piccola>> rispose lui, stringendomi di rimando contro di sé.
<<Lo so, però voglio stare ancora con te>> confessai candidamente, lasciandogli un dolce e lungo bacio sul collo. Lo sentii rabbrividire leggermente e sorrisi sulla sua pelle, baciando di nuovo lo stesso punto.
<<Non tentarmi così, sai che non riesco a dirti di no, però sai anche tu che non posso restare>> commentò, sospirando afflitto.
Avrei tanto voluto portarlo dentro casa mia e dormire con lui, ma sapevo benissimo di non poterlo fare con mia madre sotto al mio stesso tetto.
<<Non è giusto>> commentai, avvolgendolo meglio tra le mie braccia.
<<Ti prometto che domani mattina arriverà presto e che mi troverai qui una volta fuori dalla porta.>>
Al suono di quelle parole alzai di scatto la testa, mostrando al ragazzo un sorriso più che raggiante.
<<Davvero?>>
<<Davvero, basta che sei felice>> rispose lui, baciandomi teneramente sulle labbra.
Ovviamente non mi accontentai di quel minimo contatto e glielo feci capire trattenendo il suo viso vicino al mio e mordicchiando piano il suo labbro inferiore, fino ad approfondire quel bacio.
Salutarsi fu davvero doloroso quella sera e ci lasciammo a vicenda decine e decine di baci prima di deciderci a salutarci, seppur a malincuore.

Red riot, 22:45:
"Grazie di aver deciso di tornare al mio fianco. Sei meravigliosa e mi manchi tantissimo di già, buonanotte..."
Fu il messaggio che mi fece addormentare col sorriso.

PATENTINO PER UNICORNI
Sono sparita per un tempo lunghissimo, lo so, lo so. Quindi vi prego...Non sommergetemi di frutta e verdura marcia, sono una brava persona, credo.
Allora...che mi dite di questo capitolo?
Scommetto che qualcuna di voi ha sperato di portarsi Kirishima in stanza alla fine del capitolo ehehehehe sporcaccione, beccate.

Rich {Kirishima x Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora