•30 Il mio posto nel mondo

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La città non mi era mai sembrata così grande, non mentre ogni metro mi separava dall'unica persona che volevo abbracciare in quel momento.
Il mio ragazzo.
Il mio bellissimo ragazzo. Rumoroso, divertente, umile, generoso, intelligente... ma anche imbranato alcune volte. Kirishima aveva qualche piccolo difetto come qualsiasi altra persona al mondo, ma erano proprio quelli a renderlo adorabile ai miei occhi.
Erano difetti nel suo carattere o nel suo modo di porsi, che tuttavia sparivano dinnanzi a tutto quello che aveva di buono da offrire.
Il suo conto in banca quasi inesistente non poteva considerarsi un difetto, non nel modo in cui lo vedeva mia madre. Proprio per questo stavo correndo da lui, proprio perché lui per me era più prezioso del denaro o del benvolere della donna che mi aveva messa al mondo e cresciuta.
Lui era diventato a poco a poco la persona più importante per me, quella per cui mi ero decisa a sacrificare tutto.
In quel momento non mi importava l'eventualità di essere sbattuta fuori di casa o di sorbirmi il muso duro di mia madre per il resto della mia vita. Volevo solo raggiungerlo e non lasciarlo mai più andare.
Kirishima quel giorno era di turno al videonoleggio, così come tutti i pomeriggi, ad eccezione di quelli del fine settimana dove vendeva vivande presso il cinema nelle vicinanze del centro.
Arrivai lì tutta sudata e con le lacrime che dividevano le mie guance, contratte in un'espressione di tristezza assoluta.
Quando il ragazzo mi vide lo sconcerto sul suo viso fu immediatamente palpabile e senza pensarci due volte si girò verso il ragazzo che lavorava con lui, dicendo: <<Ken, ti scoccia se faccio qualche minuto di pausa? Puoi coprirmi?>>
Avevo avuto modo di conoscere il suo collega durante le numerose capatine che facevo al videonoleggio per salutare Kirishima, per cui quando mi vide in quelle condizioni non esitò nemmeno per un secondo a dare il suo benestare all'altro.
<<Prenditi pure il tempo che ti serve, qua ci penso io>> lo rassicurò il ragazzo, continuando a sistemare alcuni dvd nei pressi della cassa.
Kirishima mi raggiunse in un baleno, mettendomi un braccio intorno alle spalle per condurmi nella sala relax del personale. Che altro non era che una stanzetta angusta con un vecchio divano, un distributore di acqua e un tavolino dove poggiare un eventuale pasto portato da casa.
<<Che succede? Non fare così, ci sono io qui con te>> mi sussurrò all'orecchio, dandomi dei teneri baci sulla tempia.
Sicuramente doveva aver capito da sé il motivo della mia presenza lì e delle mie lacrime, quindi apprezzai molto il suo tatto. Mi stava dando la chance di prendermi il mio tempo e spiegare da me.
<<Ho parlato con mia madre e mi ha detto delle cose orribili. Non ha preso bene la nostra relazione>> dissi, confermando quelli che dovevano essere i suoi dubbi.
Lui mi strinse immediatamente più forte di rimando, invitandomi con un cenno a prendere poi posto sul divano.
Mi accartocciai contro il suo petto rassicurante, aggrappandomi a lui come se ne dipendesse della mia stessa vita.
<<Mi dispiace tanto, Eijiro. Forse non sono stata abbastanza convincente o non ho scelto le parole giuste, forse avrei potuto fare di meg->>
Le mie parole furono bloccate dalle sue labbra, in quel momento più calde e piacevoli che in qualsiasi altro bacio. O forse semplicemente ne avevo molto più bisogno che in altri giorni.
<<Non dire così. Hai fatto tutto quello che hai potuto e sei stata molto coraggiosa ad affrontarla, quindi te ne sono molto grato. Mi hai reso felice>> mi bisbigliò lui, contornando il mio viso con le sue mani e guardandomi con tenerezza negli occhi.
Quello placò gradualmente il mio pianto e lui ne approfittò per asciugarmi le lacrime dal viso.
Ero lì, nel posto dove preferivo più stare al mondo: tra le sue braccia.
<<Ti amo>> sussurrai di rimando, afferrando a mia volta il suo viso <<ti amo e non mi importa delle sfide e delle difficoltà che dovrò affrontare per stare con te, sei l'unica cosa che voglio e lotterò per questo.>>
Alle mie parole sorrise e giurai che avrei fatto qualsiasi cosa per vederlo sorridere sempre.

Kirishima finì prima al lavoro quel giorno, riuscendo ad ottenere un piccolo permesso dal suo capo per via telefonica.
L'aveva fatto per me, facendomi sentire importante ai suoi occhi.
Mi sentivo molto fortunata ad avere il privilegio di stare al suo fianco e non avrei permesso a mia madre di portarmi via il sogno ad occhi aperti che stavo vivendo ormai da qualche tempo.
<<Vieni qui da me>> mi incoraggiò lui, avvolgendo il suo braccio attorno alle mie spalle, un gesto che per qualche secondo mi fece sorridere e dimenticare dei miei problemi.
<<Eijiro, adesso come non mai ci tengo a mantenere salda la nostra relazione. Vedere mia madre reagire così mi ha fatto capire ancora più profondamente quanto sono disposta a mettermi in gioco per stare con te>> dissi.
Lui non mi rispose a parole, ma mi fece capire il suo apprezzamento stringendomi ancora più forte contro il suo corpo.
Avevo smesso di piangere pochi minuti dopo il mio arrivo al videonoleggio, infatti non appena mi aveva stretta a sé mi ero sentita molto meglio. Mi bastava sentirlo vicino per stare bene e gli ero grata per tutto quello che stava facendo in quel momento per me.
Gli occhi mi bruciavano ancora terribilmente, ma erano meno rossi e potevo tranquillamente andare in giro senza essere scambiata per una tossicodipendente in fuga da una casa di cura.
<<Stavo pensando che potrebbe farti bene svagarti un po', quindi ti va di affidarti a me? Ti prometto che ti farò dimenticare per qualche ora di ciò che ti affligge>> mi propose lui, portandosi una mia mano verso la sua bocca, baciandola dolcemente.
Mi sciolsi letteralmente a quella visione, soprattutto quando puntò i suoi grandi occhi nei miei, donandomi uno sguardo carico di dolcezza e di aspettativa.
<<Va bene qualsiasi cosa, seppur con te>> dissi sincera, lasciandomi andare ad un piccolo sorriso.

FENICOTTERI DI VETRO (problemi? Il mio bicchiere ha i fenicotteri sopra)
Dovevo pubblicare nel pomeriggio, ma mi sono completamente dimenticata.
Per fortuna che un'adorabile piccola stalker mi ha ricordato della promessa che avevo fatto (ti adoro lol).
Sono un po' rimbambita perché prima di cena sono crollata addormentata sul letto e non mi ricordo nemmeno più cosa dovevo dire. Sono ancora nella fase: "Eh? Ma in che anno mi trovo? Come mi chiamo?" e niente... Kirishima è un dolce cucciolo di ippogrifo e lo amo.
Non c'entra col discorso, ma sexy Eijiro è sempre un interessante argomento di conversazione.
Boh, nel prossimo cose spero cute.
Spero non ci siano errori di battitura perché sono troppo rintronata e temo di aver fallito nell'analisi. In caso avvisatemi :')
Cià

Rich {Kirishima x Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora