Accenni- anche se non molto espliciti- ad una Camila G!P.
Il giorno in cui la sposai fu il più bello della mia vita.
Lei era la luce dei miei occhi, l'unica donna che avessi mai visto e l'unica che volevo vedere fino alla fine dei miei giorni. Era stata la prima, l'ultima e l'unica...mi dispiace, Bob Marley.
Ci conoscemmo al liceo. Io ero amica di Dinah, una bionda polinesiana esuberante che durante il corso degli anni, divenne amica di tutto l'istituto. Tra tutte quelle persone, c'era una certa Normani Kordei Hamilton, una mora che cambiava sempre il taglio o il colore ai capelli. Aveva un fisico da urlo e una voce spettacolare. E aveva un'amica di nome Lauren. Lauren era la donna più bella che io avessi mai visto nei miei sedici anni di vita.
Aveva i capelli lunghi, mossi e mori che le ricadevano lungo il seno. Aveva gli occhi verdi simili agli smeraldi, e se eri abbastanza fortunato da guardarli da vicino, allora scoprivi un'intera galassia riflessa in essi.
Il primo giorno in cui la incontrai, indossava una camicia senza maniche azzurra, che metteva in risalto la sua pelle pallida e morbida e un jeans stretto, che abbracciava le sue gambe. Era il capitano della squadra di softball, e quando non si faceva schiacciare per il possesso di una palla, era la migliore amica di Normani.
Grazie a Dinah, spesso uscivamo tutte e quattro assieme, finché non si aggiunse anche Ally, la più grande di tutte noi. Tra me e Lauren nacque subito un qualcosa di speciale: scoprimmo di abitare vicinissime, ma non c'eravamo mai incontrate. Scoprimmo di avere gli stessi gusti in musica, ed entrambe odiavamo a morte la professoressa di matematica che avemmo durante i primi due anni di scuola. Fortunatamente, la donna andò in pensione al terzo anno.
La nostra amicizia cresceva sotto gli occhi attenti di Dinah, che sembrava aver realizzato qualcosa che sfuggiva a tutti noi; me e Lauren comprese. Fu durante una serata tra di noi, che venne fuori la bisessualità di Lauren e la mia omosessualità. Nessuna era a conoscenza della mia condizione, nemmeno la bionda. Con condizione, intendo dire che gli ormoni mi giocarono un brutto scherzo. Durante l'ecografia, i medici erano convinti che fossi un maschio, poiché avevano intravisto un pene, ma poi, ero venuta fuori io. Una bambina intersessuale. Ebbi la fortuna di avere dei genitori amorevoli, che non mi fecero mai mancare nulla. Sono certa che parecchie persone non l'avrebbero accettato, nemmeno la donna che mi avrebbe portato in grembo. Ma loro mi amarono senza limiti, proprio come tutti gli altri bambini. Mi spiegarono che ero diversa, finché giunta agli undici anni, mi spiegarono meglio tutta la situazione. Non ero anormale, solamente speciale. Tuttavia, le persone speciali spesso vengono allontanate e trattate male, proprio perché sono diverse da tutte le altre. Per questo, per timore di essere rifiutata, nessuno era a conoscenza della mia situazione.
Certo, spesso Dinah voleva che andassi a mare con lei, ma avevo sempre trovato delle scuse per non farlo. Quando lei mi domandava delle mestruazioni, io arrossivo e balbettavo. Non avevo la più pallida idea di cosa fossero i dolori mestruali, non capivo perché a Dinah piacesse solo una determinata marca di assorbenti e sicuramente, non volevo sapere che esistevano degli assorbenti interni. Dio mio...Con il passare degli anni, quell'amicizia tra noi cinque divenne sempre più forte e quella con Lauren, era ormai passata ad un altro livello.
Compiuti i diciassette anni ci baciammo, un paio di mesi dopo dicemmo alle ragazze di stare insieme, poi lo dicemmo alla nostra famiglia- che ci supportò dal primo momento. Ai diciotto, Lauren iniziò a proporre il sesso, ed io, come quando Dinah mi chiedeva di andare a mare con lei, inventavo scuse su scuse per non farlo.
Quando glielo dissi, credetti di averla persa. Mi guardò con occhi spalancati, andò via senza dire una parola e non rispose alle mie chiamate. In preda alle lacrime, chiamai Dinah e le confessai la verità. Corse subito da me, mi strinse forte e mi consolò. Poi mi chiese di farglielo vedere, però rifiutai. Stava solo scherzando, disse alla fine.
Il giorno dopo, Lauren mi chiamò dicendo di incontrarci a casa sua. Temevo che mi lasciasse, e invece, aveva preparato la casa per la nostra prima volta. Disse che la sorpresa iniziale c'era stata, ma era andata via perché temeva di farmi del male. Si documentò- adesso che so che nei siti porno, esiste la categoria "Shemale", so cosa intendeva dire-, poi, preparò la casa per la nostra prima volta.
Fummo entrambe inesperte, ma era comunque dolcissimo. Non sapevo cosa fare, come muovermi e non volevo che si sentisse insoddisfatta o peggio ancora, che le facessi del male. Ce la cavammo, fortunatamente. Dopo quel giorno, diventammo un corpo ed un'anima. Lei conosceva il mio segreto e mi amava lo stesso, con tutta sé stessa.
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Camren one shot
FanfictionMomenti Camren smut, fluffy e sad. Alcune one shot saranno mie, altre saranno traduzioni o trasformate in camren. Avvertenze: Smut, linguaggio volgare, differenza d'età, G!P