Mafia love(parte 2)

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Avvertenze: G!P Lauren.
Lauren: 25 anni.
Camila: 18 anni.

Camila's pov

Non so dove avevo sbagliato.

Io e Lauren eravamo amiche- o almeno, così credevo. Mi ricordavo che giocava con me ogni volta che si trovava a casa mia con suo padre, dopotutto, i nostri genitori erano ottimi amici. Alejandro e Mike si conoscevano dai tempi del liceo, per questo, anche Sinue e Clara erano diventate intime tra di loro dopo un po'. Quindi, non era strano vederla girare per la mia camera o in giardino ogni volta che c'era una cena o un barbecue.
Non ricordavo nemmeno la prima che avevo incontrato Lauren. Forse avevo tre anni, o forse quattro, ma era impossibile ricordare come avevo imparato il suo nome. Era semplicemente passato troppo tempo, come se qualcuno mi chiedesse di ricordare il giorno in cui ero nata- non avrei saputo spiegarlo, ma sapevo che era successo.
Ma da quando ero tornata, era cambiato tutto. Non mi parlava più, anche se vivevamo sotto lo stesso tetto, poiché non sapevo dove altro stare altrimenti. Ogni volta che per sbaglio mi guardava negli occhi, li roteava e metteva su un sorriso saccente. Quando era tempo di fare colazione, pranzare o cenare, lei lo faceva sempre prima o dopo di me, come se cercasse di evitarmi in ogni modo possibile.
Di solito, mi bastava mettere su un piccolo broncio per convincerla a fare quello che volevo, eppure lei sembrava ignorare anche queste mie espressioni di bambina troppo cresciuta. Mi infastidiva e mi faceva arrabbiare ma, il giorno in cui smisi di farlo, tutto divenne triste. Riuscii a diventare amica di altre persone, fortunatamente, quindi perché sentivo la sua mancanza come se fossi completamente sola nel mondo?
Un giorno, tuttavia, io ed i miei nuovi amici eravamo al parco poiché i ragazzi avevano organizzato una partita di calcio e noi ragazze dovevamo essere le loro cheerleader personali. Immaginatevi la mia sorpresa quando, d'improvviso, mi resi conto che c'era anche Lauren. Sedeva ad una panchina nel parco, e dal modo in cui era vestita, seppi che era andata a correre. Completamente sola. Ovviamente, Harry non poteva farsi gli affari suoi ed aveva deciso di far notare la sua presenza...o meglio, la nostra. Lei gli aveva sorriso, poi aveva guardato me e quel sorriso si era subito spento.

<<Guardate Camila! Hai un bel culo, cubana>>, disse Louis, un castano dagli occhi di ghiaccio che aveva l'aria di essere uno a cui non importava nulla di nessuno, però, in realtà, era tutto il contrario.
Un sorriso provocatorio si era formato sulle sue labbra mentre mi fissava, prima che mi facesse un occhiolino e i suoi amici ridacchiarono divertiti. Erano abituati a vedermi scherzare con lui in quella maniera. Potevamo sembrare fidanzati, o comunque davamo l'impressione di piacerci, ma in realtà, entrambi eravamo gay. 

<<Il tuo non è niente male. Un po' grande per il tuo corpo magro, a dirla tutta. Ma comunque, credo che ai ragazzi piaccia sprofondarci dentro!>>, dissi, facendogli un occhiolino.
I ragazzi si stavano riscaldando, anche se Zayn ridacchiò, poiché aveva sentito la mia risposta. Gli altri, invece, avevano preso ad allenarsi. Harry mi lanciò un'occhiata di avvertimento, ma purtroppo non ne capii il significato.

<<Che hai detto?>>, urlò, fingendo di essere sconvolto. A grandi falcate, mi raggiunse e subito, presi a correre. Facemmo dei giri completi intorno ad un albero, come se fossimo due idioti, cosa che sicuramente eravamo alla fine. Louis non mi avrebbe mai messo le mani addosso, almeno, non ne il modo in cui avrebbero pensato tutti.

<<Cosa c'è, Tommo? Non riesci a prendermi perché il tuo sederone ti rallenta? Sono sicura che chiunque ti ha in squadra, perderà!>>, esclamai, guardandolo dalla mia spalla. Nel farlo, mi resi conto che Lauren, seduta ancora sulla panchina, ci fissava con attenzione. Nel suo sguardo bruciava qualcosa che non riuscii a riconoscere. Non avrei mai ammesso che mi piaceva sentire il suo sguardo su di me.
Era maledettamente ingiusto che Lauren fosse così bella anche con un semplice paio di pantaloncini e una canottiera bianca, con il sudore che faceva brillare la sua pelle pallida alla luce del sole.

Camren one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora