Beauty and the beast(parte 2)

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I tre giorni successivi, mi permisero di comprendere tutto riguardo quella ragazza priva di anima. I suoi genitori e le sue amiche mi spiegarono tutto ed io riuscivo a malapena a credere che fosse la vita reale: insomma, non avevano mai visto il cartone della Disney?

Lauren amava la scienza e spesso aveva aiutato i suoi genitori in più progetti, dunque non era assolutamente vera la storia del diario, perché lei era la prima a non voler smettere di fare nuove scoperte che potessero aiutare l'umanità. 
Per questo, si era subito offerta di aiutare i suoi genitori con un nuovo progetto. Sapete quanto è difficile la vita da militare? Per tutta la vita, ti viene detto che uccidere è sbagliato, ma poi ti arruoli e ti insegnano ad uccidere, dicendo che è giusto farlo, che quelle persone se lo meritano. Se poi sopravvivi e torni a casa, devi dimenticare tutto quello che hai imparato, perché sei un eroe per aver ucciso degli uomini, ma sei un mostro se uccidi altre persone. Non è facile, per questo molto persone si uccidono una volta finito il loro servizio militare. 

Perciò, il governo pensava agli eroi nazionali e alcuni agenti avevano trovato un modo per aiutarli, c'era solo bisogno di qualcuno che rendesse pratici tutti i loro pensieri. Si erano rivolti agli Jauregui proprio per la loro fama, e Lauren era stata così presa da quell'idea, da aver deciso di fare tutto da sola. Una macchina che agisse sul cervello, che potesse eliminare le sensazioni legate alla guerra, dunque un qualcosa che permettesse agli uomini di dimenticare quello che era accaduto.

Ci aveva lavorato per tanto tempo, prima di scoprire che gli scopi del governo erano mille volte più sporchi: quella macchina non avrebbe aiutato solo i soldati, ma anche i politici che volevano liberarsi dei propri "nemici" senza alzare troppi polveroni. Quindi, quando minacciò di raccontare alla stampa cosa avevano intenzione di fare, loro inviarono un messaggio. Non sarebbe dovuto morire nessuno; quello doveva essere solo un avvertimento per farle capire di non dover fiatare, però i suoi fratelli erano morti e lei si sentiva colpevole.

Per questo, senza dire nulla ai suoi genitori, aveva provato su sé stessa quella macchina, perché voleva eliminare tutte le emozioni che le ricordavano i suoi fratelli (il senso di colpa, la tristezza...), però qualcosa era andato storto. Presto, Mike e Clara avevano scoperto che Lauren perdeva, insieme alla memoria, una piccola parte della sua umanità ogni giorno. Con un calcolo approssimativo, erano giunti alla conclusione che avrebbero perso Lauren prima del suo trentunesimo compleanno. Volevano aiutarla a tutti i costi, però non sapevano come fare: aveva lasciato incompleto il codice per attivare la macchina e ridarle i suoi ricordi, e loro non erano in grado di trovare una soluzione a quel mezzo codice che davano a tutti i loro studenti.

Comprendevo la loro disperazione: il trentunesimo compleanno di Lauren sarebbe stato in meno di due settimane.

***

Promisi di mantenere il segreto, ma continuai a fare delle ricerche per cercare di aiutarli. Avevo passato tre giorni con Lauren, e non riuscivo a credere che quella ragazza potesse svanire nel nulla in poco tempo. Mike e Clara l'avevano lasciato intendere: se non avessero trovato una soluzione, sarebbero stati costretti ad ucciderla, perché poteva diventare estremamente pericolosa per tutti gli altri, loro stessi compresi.

Per questo dovevo fare qualcosa, perché non potevo permetterlo. Lauren non era quella bestia che stava diventando, ma molto di più. Era la stessa che, per me, aveva rimesso piede nella stanza di Taylor per farmi prendere dei libri che aveva la ragazza. Era quella che si prendeva cura delle rose che si trovavano nel giardino di casa Jauregui. Le piacevano le rose perché erano le preferite di Taylor. Sua sorella diceva che non le importava se fossero dei fiori "banali", a lei piacevano tantissimo. Lauren, che era bravissima a disegnare, le aveva promesso che le avrebbe fatto un disegno di una rosa. Solo che non riuscì mai a farlo, per questo in quella casetta, Lauren aveva disegnato più e più volte delle rose su dei fogli di carta. Mi ero incuriosita perché quelle rose avevano tutte sette petali, e lei mi aveva spiegato che sette fosse il numero preferito di Taylor e che, inoltre, se si provava a fare "m'ama, non m'ama", avendo un numero di petali dispari, la risposta sarebbe sempre stata positiva. 

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