Daddy's girl

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Avvertenze: Daddy!Lauren(G!P)
Babygirl!Camila.
Differenza d'età: Camila 18
Lauren 28.

Quando aveva solo quindici anni, Camila scappò di casa. Suo padre era violento ed abusivo, nei suoi confronti e in quelli di sua madre. Lei non sapeva come facesse quella donna a sopportare le sue violenze, ma quando divenne abbastanza grande da rendersi conto che se non si fosse salvata da sola, non l'avrebbe fatto nessun altro, decise di correre via.
Fortunatamente, una sua vicina di casa doveva aver capito qualcosa, e quando Camila si presentò a casa sua con gli occhi rossi e gonfi con la faccia e il corpo pieno di lividi, non fece domande. La tenne in casa sua per permetterle di passare la notte, le diede un po' di soldi e le disse di scappare via la mattina seguente.
Camila era ancora troppo piccola e suo padre non le aveva mai permesso di allontanarsi troppo da casa, quindi non aveva la più pallida idea di dove andare. Non aveva amici ed anche se li avesse avuti, sicuramente loro le avrebbero consigliato di chiamare la polizia. Anche lei ci aveva pensato, ma sua madre le aveva rivelato che suo padre aveva troppe conoscenze e una volta uscito di galera, si sarebbe solo incazzato con lei. Mentre diceva questo, mostrava a Camila una profonda cicatrice sul fianco. Aveva ricevuto il messaggio.
Quindi, senza polizia, senza amici o un posto in cui stare, Camila iniziò solo a correre senza meta. 
Il suo fiato la costrinse a fermarsi, peccato che avesse deciso di fermarsi in un quartiere poco affidabile. Avrebbe dovuto capire che una quindicenne, dall'aria persa e impaurita avrebbe attirato le attenzioni sbagliate e presto, due uomini le si avvicinarono. Il sole stava per calare, ma era ancora visibile all'orizzonte, tuttavia, il viale stretto in cui si era fermata per prendere fiato era completamente buio, come se anche il sole avesse paura di battere lì. La ragazza non si rese conto della presenza di quei due uomini, finché non le arrivarono d'avanti ed iniziarono a guardarla con curiosità. Indossava una maglietta ed un paio di pantaloni che la sua vicina di casa le aveva prestato (aveva una figlia dell'età di Camila), e nascondeva le mani nella tasca anteriore, in un intento di tenere stretti quei soldi che la donna le aveva prestato. Non sapeva come, ma avrebbe trovato un modo per ridarglieli tutti e duecento. 
Quando i due uomini si fermarono proprio davanti a lei, prese a tremare per il terrore. No, non temeva di essere picchiata, quella oramai era un'abitudine e non ne aveva più paura. Ma con suo padre, lei sapeva che non l'avrebbe mai toccata dal punto di vista sessuale. Infatti, l'era sembrato di capire che a suo padre non andassero molto a genio le donne e che sfogasse la sua rabbia su loro due, le uniche due cose che gli impedivano di avere la vita che voleva. Non capiva per quale motivo non se ne fosse andato via, forse perché voleva rendere anche la loro vita un inferno come lo era la sua. Tuttavia, chi le assicurava che quei due uomini non l'avrebbero violentata?
<<Sembri persa...Non ti ho mai vista qui>>, disse uno dei due. Erano i poli opposti. Uno era alto e snello, con i capelli resi grigi dal tempo e sembrava molto più grande rispetto all'altro. Quest'ultimo era basso e in carne, ed aveva i capelli castani e una barba molto folta dello stesso colore. Facevano paura entrambi. Due tizi che sicuramente avevano conosciuto la galera.
<<S...so...no...di pa...passaggio>>, mormorò lei, piena di paura e timore. Se solo avesse saputo che quei due erano come degli squali, attratti dall'odore della paura come quei pesci da quello del sangue.
<<E La Signora lo sa che sei solo di passaggio?>>, chiese l'altro. Anche se tentava di fare lo spavaldo, era evidente che avesse paura di chiunque fosse questa "Signora".
<<Ehm...>>. Era nervosa ed agitata, non sapeva cosa fare. Aveva più paura di prima.
<<Credo che ci divertiremo molto con lei>>, disse quello magro. Camila iniziò a tremare, temendo il peggio. Stava per succedere per davvero, e lei non sapeva cosa fare...Suo padre era sempre stato il doppio di lei, quindi la metteva al tappeto ancor prima che potesse pensare di fare qualcosa per fermarlo. Ma lui era uno solo. Loro erano in due, e non ci avrebbero messo niente a immobilizzarla.

<<Io...ho dei soldi...posso...darvi dei soldi>>, mormorò Camila, terrorizzata. Scoppiarono a ridere entrambi, come se avesse raccontato la più divertente delle barzellette.
<<Buono a sapersi. Ma ora vogliamo altro>>, disse quello basso. L'attenzione di tutti e tre venne catturata da un'ombra che si avvicinava verso di loro. Da quello che poteva vedere Camila, era una persona molto alta e dal modo in cui muoveva la mano, immaginò stesse fumando. Aveva sempre odiato l'odore del fumo.
<<Ehi, siamo arrivati prima noi!>>, disse quello magro, mentre stringeva gli occhi per cercare di mettere a fuoco l'intruso che era appena arrivato. Usò un tono abbastanza minaccioso, ma l'altra persona sembrò non scomporsi nemmeno un po'. Di fatti, rise divertita. Camila sentì un qualcosa di femminile in quella risata, quindi immaginò fosse una donna. 
Gli occhi dei due delinquenti si spalancarono quando notarono quello stesso dettaglio, ed indietreggiarono lentamente. Terrorizzati.
<<S...Signora>>, mormorò quello basso. Era davvero spaventato da quella donna, anche se Camila non capiva bene il perché. E soprattutto, perché la chiamavano "Signora?".
<<Stanlio ed Ollio, credevo che foste in galera>>, disse lei, camminando lungo il viale. Aveva una voce roca ed autorevole, ed i due tremarono. Chiunque fosse quella donna, era davvero pericolosa, forse mille volte di più che i due delinquenti. Ma almeno, era una donna, quindi Camila non era più in pericolo come prima. O così credeva.
<<Siamo usciti da poco, Signora>>, disse quello basso. La donna non sembrò averlo sentito, poiché adesso tutta la sua attenzione era posta su Camila. Smise di camminare solo quando si intromise completamente tra i due uomini e la ragazza, creando una specie di scudo tra quel piccolo angelo e quei due. La ragazza non poteva crederci: erano così spaventati, da essersi stretti con la schiena contro il muro, come se sperassero di sparire contro di esso.
<<Cosa volevate fare?>>, chiese, ma qualcosa nel tono della sua voce le fece capire che lo sapeva benissimo. Lanciò la sigaretta al suolo, spegnendo il mozzicone con la punta della scarpa.
<<Nulla...Assolutamente nulla>>, disse quello alto, alzando le mani come a mostrarsi innocente.
<<Bene. Perché lei è mia>>, disse seria. I brividi si formarono lungo tutto il corpo di Camila.
<<Va...va benissimo...>>, disse quello basso. Afferrò la manica della maglia del suo amico, e insieme corsero fuori dal viale, inciampando sui loro stessi piedi.
Quando vennero lasciate da sole, la donna si girò a guardare Camila negli occhi per la prima volta. Gli occhi verdi di lei passarono in rassegna l'intera figura della più piccola, guardandola con un luccichio particolare.
Camila, che finalmente poteva vederla, restò incantata da quegli occhi. Dai suoi capelli mori e ricci, che le ricadevano lungo le spalle. Dalla sua pelle pallida, con una piccola cicatrice sulla guancia. Era bellissima, ma c'era un qualcosa di oscuro che le girava intorno.
E questa teoria venne confermata quando, come se ne avesse tutto il diritto, afferrò Camila e se la caricò in spalla, portandola fuori dal viale. Ignorò completamente i suoi calci e pugni, e quando provò ad urlare le disse, in tono minaccioso: <<Non ha senso urlare. Mi conoscono tutti qui, ed appena vedranno che sei con me, non faranno nulla. A loro importa della propria vita>>. Con quelle parole, Camila le permise di trascinarla via, come una cavernicola, in completo silenzio.

Camren one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora