Miss Cabello

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Tutto in lei era perfetto. Il modo in cui parlava, muovendo le mani come se volesse mostrare a tutti un nuovo mondo; il modo in cui camminava per l'aula mentre spiegava, lasciando dietro di sé una scia di dolce profumo; il modo in cui sorrideva ogni volta che veniva detto qualcosa di corretto; il modo in cui risuonava quella risata melodiosa quando qualcuno raccontava una battuta. E poi, era maledettamente bellissima. Non eri mai sicuro se fosse stata fatta dalle divinità o dai demoni. Sicuramente, era troppo bella per essere umana, ma il desiderio carnale che risvegliava in tutti quelli che la vedevano passare, sembrava essere frutto di un demone che l'aveva resa la personificazione della tentazione. Perché poi, mentre la guardavi parlare, nasceva il desiderio di avere le sue mani lungo tutto il tuo corpo; quando la guardavi camminare, desideravi che quelle gambe si avvolgessero introno al tuo corpo per tenerti contro il suo petto e quelle labbra...i desideri che risvegliavano quelle labbra dovevano essere considerati un reato, perché se qualcuno li avesse sentiti, probabilmente avresti rischiato la galera. Ma lei non lo faceva con malizia, anzi, forse non se ne rendeva nemmeno conto. Non notava nemmeno che con una sua singola parola, avrebbe potuto gettare il mondo intero ai suoi piedi. 

<<Sei così impegnata a scrivere da non aver nemmeno notato che la campanella è suonata da dieci minuti>>. La sua voce interruppe i miei pensieri, fermando la mia mano che scorreva veloce lungo il foglio. Alzai lo sguardo, incontrando i suoi occhi castani intenti a guardarmi divertiti. Inarcò un sopracciglio, aprendosi in un mezzo sorriso. 

Uno sguardo veloce al mio orologio, mi permise di comprendere che aveva ragione. Sarei dovuta uscire dalla classe dieci minuti fa, quando era suonata l'ultima campanella della giornata. Peccato che fossi stata troppo impegnata a scrivere proprio di lei, e non mi ero resa conto di nulla: effetto Cabello.

La mia insegnante di letteratura inglese era bellissima. I ragazzi etero e le ragazze lesbiche o bisessuali si erano follemente innamorati di lei, mentre le ragazze etero o i ragazzi gay la consideravano un modello da seguire. Sembrava proprio che quella donna non conoscesse l'imperfezione, dato che non c'era un singolo sbaglio in lei. 

Tutti eravamo stati felici quando ci era stato detto il professor Black sarebbe andato via, dato che aveva richiesto un trasferimento. Quell'uomo somigliava a Gargamella, il cattivo dei puffi, e nessuno dei suoi studenti lo sopportava. Dunque, sapevamo che niente potesse essere peggio di lui, ma non credevamo di poter essere benedetti con quella bellezza che era Camila Cabello.

Era una delle insegnanti più giovani di tutta la scuola: trentadue anni di pura perfezione ed intelligenza, che le avevano permesso di essere accettata in una delle prime scuole a cui aveva fatto domanda. Ci aveva rivelato di aver studiato nella nostra stessa scuola, dunque aveva sentito il bisogno di ritornare in quel luogo per vedere come cambiavano le cose quando si stava dalla parte opposta della cattedra. Aveva conquistato tutti col suo modo di parlare, spiegandoci subito il suo metodo di insegnamento. Non ci trattava come degli schiavetti- cosa che gli insegnanti facevano spesso-, ma ci donava tutta la sua fiducia. Diceva che ci comprendeva se qualche volta non potevamo studiare, accettando una giustificazione anche orale ma fatta prima che iniziasse ad interrogare. Ci aveva rassicurati dicendo che non avrebbe assegnato molto per casa, affinché le permettessimo di fare lezione e spiegare per bene le cose in classe. E poi, con sguardo serio, ci aveva detto che sarebbe diventata terribile nel momento esatto in cui avessimo tradito la sua fiducia. Infine, con una bella risata, ci rivelò che nemmeno lei sopportava "Gargamella" ed era contenta fosse andato via.

In quel preciso istante, mi ero innamorata follemente di lei. Insomma, era così bella, così semplice, così umana...Il fatto che fosse alla sua prima esperienza non significava che fosse incapace, al contrario, era in grado di fornirci delle spiegazioni dettagliate, creando i collegamenti necessari che potessero aiutarci a comprendere al meglio un argomento. Tornava indietro sugli argomenti e li rispiegava più e più volte, finché non si assicurava che avessimo capito tutti. Forse, proprio perché ci piaceva tanto- o perché lei era molto gentile-, non c'era una singola persona che andasse male in letteratura: avevano tutti la sufficienza. Ero sicura che cercasse di aiutarci quanto più poteva.

Camren one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora