Bodyguard(Parte 1)

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Non ricordo come entrò nella mia vita, se devo essere onesta. Se dovessi spiegare la sua presenza, non saprei in grado di farlo. E' un po' come quando impari a camminare, non sai in che momento della tua vita hai trovato l'equilibrio necessario per smettere di gattonare, però sai che è accaduto finché non era diventata una cosa normale. Be', la stessa cosa era accaduta per Lauren.

Ero cresciuta con lei, anche se era giunta nella mia vita quando avevo dieci anni.E ricordo che da allora era sempre stata presente, sempre al mio fianco, pronta a prendersi cura di me. Era una delle poche figure femminili che conoscevo e ben presto, divenne la sostituta di mia madre. Dato che lei era sempre fuori casa per i suoi affari politici, Lauren aveva preso il suo posto e non c'era un segreto che lei non conoscesse di me. Era Lauren a presentarsi alle riunioni con gli insegnanti, era lei a darmi consigli con i vestiti, era lei che mi insegnò a truccarmi...

Mia madre stava per diventare il primo presidente donna degli Stati Uniti, ma siccome c'erano molte persone contrarie a quest'idea, poteva essere pericoloso per noi due. Per questo, contattò la migliore agenzia di sicurezza che le affidò gli uomini che oggi lavorano ancora per lei. Quando mamma spiegò che voleva il meglio per me, che ero una piccola bambina in fasce, le consigliarono Lauren. Aveva lavorato per anni nei militari, dunque aveva una strana abilità nel captare il pericolo ancor prima che potesse diventare una minaccia concreta. Sapeva usare delle armi, nel caso in cui ne avesse avuto bisogno, e passava tutto il suo tempo a creare nuovi schemi per tenermi sempre al sicuro. Temeva che se qualcuno avesse voluto farmi del male, sarebbe stato in grado di notare che tipo di schema veniva utilizzato con le mie guardie del corpo e avrebbe trovato il modo di trovare un difetto per farmi del male. Quindi, era necessario che non fossi mai circondata dagli stessi uomini e che essi cambiassero posizioni. L'unica costante era lei, che aveva promesso di non abbandonarmi mai. 

Quando compii più o meno sedici anni, mi resi conto di essere estremamente attratta da lei. Fu difficile accettarlo, perché non comprendevo cosa mi succedesse ogni volta che era nei paraggi- quindi quasi sempre- e mi chiedevo perché avevo iniziato a fare strani sogni con lei come protagonista. E questa fu la prima cosa che non dissi a Lauren, ma al contrario ne parlai con mia madre. Uno dei giorni in cui tornava a casa per degnarmi della sua presenza, la sconvolsi rivelandole che potevano piacermi le ragazze. Senza parole, contattò il suo consulente dell'immagine. Roger le aveva spiegato che poteva essere un bene. Se mia madre avesse mostrato una figlia appartenente alla comunità LGBT, avrebbe ottenuto il loro consenso, dunque ero libera di farmi vedere con quante ragazze volessi. Peccato che l'unica ragazza che volevo, era una donna che mi vedeva solo come una figlia. Ma il mio coming out venne arrangiato lo stesso: sarebbe uscita una voce che affermava di avermi visto con una ragazza e io avrei dovuto dire sui miei social che era vero e che mi piacevano le donne. Quando lo dissi, furono molti i commenti che arrivarono: alcuni di odio assoluto, peggiori di quelli che arrivavano quando ero semplicemente la figlia della prima donna presidentessa degli USA, ma ce n'erano stati molti altri di amore e di appoggio. E come aveva predetto Roger, mia madre divenne molto popolare nella comunità LGBT, che giurava di donarle il proprio voto. Dopo Trump, le cose per loro non erano andate poi così bene, perciò avevano proprio bisogno di qualcuno che portasse novità e cambiamenti positivi alla loro comunità. Almeno, avevo fatto una cosa buona.

Lauren non disse assolutamente nulla riguardo tutta quella storia, e si comportò come se non fosse cambiato niente. L'unica cosa che notai fu il cambiamento in fatto di controlli verso di me: se prima c'erano alcune donne a darle il cambio di tanto in tanto, le aveva improvvisamente diminuite- limitandosi a far stare al mio fianco solo Dinah e Normani, le uniche due di cui si fidava tantissimo- e avevo tutta la sua attenzione ogni volta che parlavo con qualche amica femmina. 

Col passare del tempo, iniziai un periodo di ribellione che non credevo avrebbe mai colpito me. Odiavo tutti quei controlli, tutte quelle cose che dovevo fingere, le persone che dovevo conoscere, gli eventi ai quali dovevo partecipare. E quando mamma venne eletta, la sicurezza aumentò ancora di più. Non potevo nemmeno più andare in bagno senza che Lauren mi seguisse e per quanto apprezzassi la sua presenza, il fatto che mi trattasse come una bambina mi dava su i nervi. 

Camren one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora