Walkin a mile in a princess shoes

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Ispirato dal film Netflix "Nei panni di una principessa"

Dinah era una duchessa, ma non perché fosse estremamente educata e gentile, con dei vestiti eleganti ed adeguati ad ogni situazione. "Duchessa" era proprio il suo stato sociale.
Camila ricordava ancora il primo giorno in cui l'aveva conosciuta: sua madre aveva una pasticceria, che poi era diventata sua. Comunque, il giorno in cui arrivò Dinah, entrambe erano poco più che due bambine. La madre di Dinah voleva una torta per il suo compleanno e siccome aveva sempre dato molto peso alle parole di sua figlia, aveva deciso di non chiamare il loro pasticcere di corte, poiché era convinto di meritarsi l'ultima parola e non voleva essere contrariato.

Ovviamente, la madre di Camila passò un po' di tempo con la signora e le due bambine iniziarono a parlare. Solo che Dinah abitava in un altro stato, perciò dopo quel momento, non tornarono a vedersi. Certo, appena ritornò nella sua città, attraverso le loro madri si tennero in contatto, finché non si scambiarono i numeri- una volta avuto il cellulare- e così potettero parlarsi direttamente. A causa dei suoi compiti, però, Dinah non riuscì a tornare a trovarla.

Per questo motivo, quando la settimana prima di Natale, la duchessa la chiamò, non riuscì a credere alle sue orecchie. Dinah voleva che andasse da lei, perché dovevano parlare di una cosa importante. Siccome loro due si erano parlate, Dinah sapeva perfettamente che da un paio di anni, Camila lavorava con una ragazza di nome Normani, e chiese che anche lei seguisse Camila in quel viaggio improvviso.

Quando giunsero in aeroporto, l'autista di Dinah le stava già aspettando. Era un ragazzo giovane e abbastanza alto, vestito con uno smoking nero. I suoi capelli erano castani e sistemati col gel, ed i suoi occhi dello stesso colore erano tranquilli. Non era completamente pazzo del suo lavoro, però sicuramente non sembrava essere dispiaciuto del suo compito.

<<Camila e Normani, immagino>>, disse, formale. Prese le loro valige, portandole con lui. Lo seguirono in silenzio, fino a che non giunsero  ad una limousine nera con i vetri oscurati. Le due amiche si guardarono intorno, entrambe senza parole. Non erano abituate a tutto quel lusso. E poi, era legale avere un piccolo frigorifero con dell'alcol in una macchina? Sembrava proprio che la risposta fosse positiva.

<<Arriveremo al castello tra venti minuti. Mettetevi pure comode, prendete tutto quello che volete. La duchessa non vede l'ora di ricevervi>>, disse, poi abbassò il pannello e le due rimasero da sole.

<<Quindi, ripetimi di nuovo...questa ragazza non ti ha detto assolutamente nulla?>>, chiese Normani, confusa.

<<Non ci sentivamo da un po', perché lei era impegnata con delle cose...poi doveva conoscere una principessa o cose simili...Non ho capito molto bene. Comunque, mi ha chiamato ed ha detto che doveva parlarmi di persona e tu dovevi venire con me>>, rispose Camila. Normani alzò le sopracciglia, poggiandosi meglio contro il sediolino della macchina.

<<Certo che però sembra bellissimo>>, disse, chiudendo gli occhi.

<<Vuoi anche che ti serva un po' di champagne?>>, chiese Camila, divertita.

<<C'è anche la cameriera sexy, quindi!>>, esclamò la mora, altrettanto divertita. Alcune persone avevano detto più di una volta che sembravano una bella coppia. In realtà, erano semplicemente ottime amiche e si conoscevano da parecchio tempo, niente di più. Nessuna delle due aveva mai pensato a portare le cose ad un livello successivo, perché stavano bene così.

<<Oh porca puttana>>, sbottò Normani improvvisamente. Camila guardò fuori dal finestrino e non riuscì a credere ai suoi occhi: quello era un maledetto castello gigantesco, come quello in cui vivono le principesse nelle fiabe...Era bellissimo.

Camren one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora