Mario

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Chiudete gli occhi.

Ora immaginatevi seduti al tavolo di una pizzeria, dove sapete già che la pizza sarà mediocre, anzi, forse tra le peggiori che mangerete dato il vostro standard, ma dove sapete che fanno dei dolci che sono la fine del mondo. Una bomba atomica. Di quelli super calorici ma chi se ne frega!  

Finite la pizza ed ecco che vi arriva questo tortino al cioccolato dal cuore caldo e cremoso che aspettavate con impazienza. Prendete il cucchiaino, vi leccate le labbra e attraverso le narici inalate quel dolce aroma di peccato e passione. State per affondare in lui quando quella stronza di merda della vostra amica ve lo porta via.

Avete presente la delusione?

Bene, perché se questa è una cosa che potrebbe farvi incazzare, ora provate ad immaginare quanto sto imprecando quando quella stessa amica, nonché coinquilina, entra in camera vostra spalancando la porta mentre sto per avere un orgasmo super galattico con un ragazzo non proprio bello, ma molto dotato che affonda dentro di voi rudemente, per poi bloccarsi e tirarsi indietro quando lei urla "Vestiti! Usciamo!". 

La odio.

E mangerei vivo il tipo di cui non ricordo nemmeno il nome per essere un coniglio. Ma non poteva finire quello che avevamo iniziato?

Stavamo andando così bene Cristo, che non posso crederci si sia fatto distrarre da questa psicopatica che ora sta lanciando per terra tutti i miei vestiti che trova nell'armadio. 

E oltre a tirarsi indietro inorridisco nel vedere che sta cercando, in mezzo al mucchio appena uscito dalle mani di Amanda, i suoi vestiti.

"Cosa fai?" Gli chiedo mentre scendo con un balzo dal letto per cercare di bloccare i suoi gesti impazienti "Non penserai mica di andartene ADESSO!". 

"Certo che se ne va ADESSO" Si fa strada la stronza nella nostra conversazione.

Sbuffo sonoramente per non risponderle male e poi torno dalla mia scopata. Gli blocco le braccia prendendolo da dietro e faccio forza per riportarlo nel letto, cercando di non badare più di tanto che ha venti chili di muscoli in più di me.

"Cosa fai? Ho il coso al vento! Lasciami andare". Mi dice lui. E Dio. Non so se ridere o mettermi a piangere e sbattere i piedi perché voglio quel dannatissimo orgasmo.

"E' lesbica. Non gli frega niente del tuo coso!" Provo a convincerlo ma ecco che lei torna all'attacco. "Sarò pure lesbica ma ho comunque due occhi e Signore Santo Mario! Dovresti ringraziarmi per averti salvato! Con quel coso potevi rischiare di essere aperto in due!". Se la ride lei, sapendo che dicendo così sta solo peggiorando la mia situazione e il mio desiderio.

E difatti aumenta la pressione e si divincola da me. Prende i jeans, la maglia e scappa di casa senza ancora essersela infilata del tutto.

Stronzo.

Sono nudo seduto sul letto che fisso la porta senza ormai nessuna speranza che ritorni sui suoi passi e sto contemplando un modo per provocarmi un Signor Orgasmo quando vengo colpito in pieno petto da un paio di pantaloni. Merda.

"Lavati che puzzi di sudore e poi vestiti!" 

La guardo attonito. Indeciso se ammazzarla adesso o più tardi nel sonno.

"Ma posso sapere cosa ti è saltato in mente per rovinarmi la scopata?". Gli chiedo con una voce tra il disperato e il finto sessualmente represso.

"Dovresti ringraziarmi al posto di sbranarmi" mi dice lei e non voglio chiedergli per quale motivo dovrei ringraziarla ma lo faccio ugualmente. "E sentiamo, perché dovrei ringraziarti?". 

Fa la faccia sbalordita, come se dovessi già conoscere la risposta e forse, anzi, senza forse, so già dove andrà a parare per cui mi alzo dal letto per andare a sfogarmi in santa pace sotto la doccia e mentre apro la porta del bagno la sento che mi urla dietro "Era un cesso!".

La odio.

E non dovrei assecondarla, ma lo faccio ugualmente.



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