Due pianeti diversi - JELENA

ℭ𝔞𝔭𝔦𝔱𝔬𝔩𝔬 19

Dopo una settimana.

Mamma era tornata alla sua vita, mia nonna si occupava degli affari di famiglia mentre mio padre coccolava l'ultima arrivata.
Zayn non si vedeva spesso in casa poiché passava tanto tempo con Ariana, quelle poche volte che era presente si trovava in camera sua.
Bussai alla sua porta numerose volte.
"Se almeno mi dai il tempo di aprire" disse per poi chiudere la porta.
"Dobbiamo dirlo ai nostri genitori" ero in preda al panico, quel segreto stava diventando un peso.
"A cosa ti riferisci?" chiese Zayn facendo il vago.
"Lo sai benissimo, devono sapere che cantiamo, cosa c'è di male? Ascolta ogni volta guardo i miei account mi sale l'ansia, quando usciamo non possiamo sempre guardarci intorno. Non stiamo uccidendo nessuno Zayn. Stiamo semplicemente facendo una cosa che a noi piace" parlai velocemente camminando avanti e indietro nervosamente.
"Ma perché adesso?" sbuffò buttandosi a peso morto sul letto.
"Perché si, metti caso inizieremo ad avere successo come faremo? Sarà una cosa difficile da gestire, parlandone invece le nostre assenze in riunioni o altre cazzate saranno giustificate" aprii la finestra per prendere un po' d'aria.
"Quando hai intenzione di dire tutto?" chiese guardando il soffitto.
Rimasi per un secondo in silenzio mentre mi avvicinai alla porta aprendola lentamente "adesso" aprii la porta e corsi al piano terra.
Sentii pronunciare il mio nome numerose volte da Zayn che cercava di raggiungermi.
"Dobbiamo parlare" urlai sedendomi sul divano.
I miei genitori si guardarono per poi posare lo sguardo su di me, la piccolina dormiva tra le braccia di mia madre.
"Selena aspetta cazzo" urlò Zayn con voce affannata.
"Zayn modera il linguaggio" dissero i miei genitori contemporaneamente.
Mio fratello prese posto accanto a me "sicura?" chiese sussurrando.
Lo guardai per poi annuire.
"Da fratello maggiore credo sia giusto che ne parli io" disse Zayn toccandosi il ciuffo.
"Che cambia scusa...?" chiesi confusa.
Zayn mi lanciò un'occhiataccia "potresti tenere un secondo a freno la lingua?"
"Ragazzi cosa succede? Ci state facendo preoccupare" disse mio padre guardando sia me che Zayn.
"Non sappiamo come prenderete questa notizia. Il punto è che io e Selena abbiamo un sogno in comune e lo stiamo realizzando pian piano, abbiamo iniziato senza farne parola con nessuno eccetto i nostri amici che sono coinvolti" si fermò per guardare le loro espressioni "io e Selena cantiamo e ci siamo esibiti al Manhattan Life, ecco il perché delle nostre uscite" continuò.
"Cosa? Perché non ne avete fatto parola con noi? Siamo una famiglia" disse mio padre spalancando gli occhi.
"Perché pensavamo che vi sareste opposti, pensavamo che questa notizia poteva essere uno scandalo per la nostra famiglia" dissi abbassando lo sguardo.
Mio padre si alzò di scatto "infatti siete in punizione"
"Cosa? Perché?" chiese Zayn alzando il tono.
"Cosa abbiamo fatto?" chiesi confusa.
"Non siete cantanti, fate parte di una famiglia reale. E adesso filate in camera vostra" mio padre si fece rosso, era davvero arrabbiato.
"Caro non esagerare hanno solo..." mia madre cercò di difenderci ma mio padre la interruppe.
"Non darmi ordini, sono il capofamiglia. So bene cosa fare" ci lanciò un'occhiataccia.
Zayn con i pugni chiusi sputò per terra per poi andare in camera sua, rimasi a fissare mio padre incredula.
"Muoviti" disse indicando.
Gli lanciai un'occhiataccia per poi dirigermi verso la mia camera.

Mi addormentai appena mi misi sul letto, al mio risveglio mi avvicinai alla porta per scendere giù ma la porta non si apriva, qualcuno mi aveva chiusa dentro e sapevo benissimo che quel qualcuno era mio padre.
Mi avvicinai al letto e notai di non avere più il telefono, mancava anche il pc sulla scrivania.
Mi sentii vuota, non potevo sentire Justin, non potevo parlare con nessuno.
Mio padre non mi lasciava nemmeno uscire dalla mia camera per cenare, mangiavo lì.
Iniziavo a capire come si sentivano, nelle favole, le principesse imprigionate.