Due pianeti diversi - JELENA

ℭ𝔞𝔭𝔦𝔱𝔬𝔩𝔬 83

"Il giocatore di tennis, no?" disse Rihanna guardandolo con uno sguardo curioso.
SELENA
"Si, sono io" rispose Thiago.
"Perché siete strani?" chiesi.
"Sono il fidanzato di Jasmine" rispose "cioè, lo ero" sussurrò.
Guardai Justin, improvvisamente calò il silenzio, tutti lo guardavano aspettando che lui continuasse.
"Stavo con Jasmine prima che successe quella cosa tra lei e Justin. Sapevo che erano stati insieme, so che ti ha messo qualcosa per farti stordire perché lo fece anche con me. Il bambino non è tuo Justin, è mio e su questo ne sono sicuro. Jasmine sapeva che tu prima o poi avresti chiesto il test del DNA, ha parlato con il dottore dicendo che tu stavi programmando un concerto e non potevi ritirare i risultati così il dottore li ha consegnati a lei" disse, cercò una foto nella galleria, la selezionò e fece passare il telefono "quando sei venuto stavamo parlando di questo, non so tu cosa sei riuscito a capire. Io ero andato lì perché ero stanco, ho fotografato i risultati mentre lei era distratta e l'ho minacciata dicendo che ti avrei cercato e te li avrei mostrati ma lei mi ha minacciato dicendo che avrebbe detto al giudice che io faccio uso di sostanze stupefacenti. Ho fatto una cura e non tocco quella roba da un bel po' di tempo. Io voglio solo avere l'affidamento e iniziare una nuova vita con mio figlio e la mia nuova ragazza" disse bevendo un sorso di tè "lei sta aspettando che tu fai una mossa sbagliata così ti chiederà i soldi" aggiunse.
Zayn guardò Justin, si alzò e lo abbracciò "scusa Juss" sussurrò.
"Tranquillo" rispose Justin per poi guardarmi "aspetta, quando sono salito in macchina con te mi hai detto di coprirmi e di scendere, c'era un signore che ti guardava, chi era?" chiesi.
"Si chiama Igor, Jasmine lo ha piazzato fuori alla struttura così da poterle dire se una volta andato via parlo con te oppure con Selena o comunque con persone "sospette", quando sono andato via da lì mi ha seguito con la macchina per questo ci ho messo un bel po' a raggiungerti, ho fatto perdere le mie tracce e sono venuto da te e sono sicuro che è passato o passerà per qui, per questo non volevo parcheggiare fuori" rispose per poi finire la tazza di tè.
"Aiutiamoci a vicenda" proposi, sentii tutti gli occhi addosso "tu aiuti noi ad incastrare Jasmine e noi aiutiamo te con l'affidamento" continuai.
"E come?" chiese Thiago.
"Ho degli occhiali da sole a casa, sopra c'è una minuscola telecamera, basta metterti un mini microfono nascosto e il gioco è fatto " disse John.
"Ci sto. Per l'affidamento? Ho paura che dagli esami non risulto pulito del tutto, non ho finito la cura" rispose.
"Lascia fare a noi" rispose Zayn.
Thiago sorrise, dopodiché si unì ai ragazzi e iniziarono a parlare di altro, le ragazze pian piano andarono via con i loro fidanzati, il tempo volò e anche Thiago e Ryan andarono via.
In casa restammo solo noi, io, i bambini e Justin.
Portammo i bambini in camera da letto, Justin accese il camino perché la stanza era leggermente fredda, mi sdraiai sul letto e accesi la TV.
"Se non chiudi la porta questa stanza non si riscalderà mai" dissi guardandolo.
"Tu non puoi alzarti, vero?" chiese chiudendo la porta a chiave.
"Sono troppo stanca" risposi "perché a chiave?" chiesi sorridendo.
"Così nessuno disturba, qui c'è tutto il mio mondo, i bambini, il camino e tu" rispose.
"Ah io sarei all'ultimo posto?" chiesi sorridendo.
Fece una piccola risata e si sdraiò accanto a me, mi sistemò le coperte che avevo addosso e guardammo un film. Appoggiai la testa sulla sua spalla, dopo 10 minuti crollò, dormiva tranquillamente o almeno sembrava.
"Ti amo" sussurrai guardandolo.
Ritornai nella posizione di prima e continuai a guardare la TV.
"Ti amo anch'io" sussurrò.
Ci guardammo per un secondo, si avvicinò lentamente e mi baciò.
"Scusa per non averti creduto" dissi guardandolo.
"Ne parliamo un'altra volta, adesso non credo sia il momento" rispose stringendomi per poi lasciarmi una scia di baci sul collo.
Qualcuno bussò alla porta, mi sistemai e aprii.
"Scusate il disturbo, vi stanno aspettando" disse Maya.
"Chi?" chiesi guardando Justin.
"I suoi genitori, è prevista una cena a casa loro, c'è anche suo fratello e Ariana" disse sorridendo.
"Non ci hanno detto nulla, comunque non possiamo venire, i bambini dormono" risposi.
"È stata una decisione presa all'ultimo minuto, andate tranquillamente ce ne occuperemo noi" rispose.
"Nono, Maya tu e nessun altro. I miei bambini non devono essere toccati da nessuno se non da te" risposi.
Mi fidavo completamente di Maya, io ero cresciuta con lei.
"Amore tranquilla, andiamo" disse Justin facendomi uscire pian piano.
Mi aveva chiamata amore...