ℭ𝔞𝔭𝔦𝔱𝔬𝔩𝔬 9

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Quattro mesi dopo.
L'Italia era così bella, l'abbiamo girata tutta. Alloggiavamo in una villa a Roma, il proprietario, Edoardo, era un amico di mia nonna, lei e mio padre avevano avuto qualche problema riguardo l'eredità così Edoardo ci ha offerto il suo aiuto, mi mancava il mio comodo letto, dovevamo stare qui per altri mesi.
Le ragazza le sentivo ogni giorno tramite le videochiamate di gruppo, mio fratello per far passare il tempo ha iniziato a giocare a basket con un canestro e dei palloni trovati in giardino e la pancia di mia madre cresceva sempre di più.
I nostri genitori e nostra nonna uscivano spesso a cena fuori con Edoardo, lui e la nonna erano amici di infanzia.
Noi preferivamo restare a casa a guardare qualcosa su Netflix o a parlare con i nostri amici.

Erano le 20:30, io e Zayn restammo in casa, sentii numerose volte dei sassi contro la finestra, dopodiché si fece un buco.
Mi affacciai e non potevo credere ai miei occhi.
"Justin? Che ci fai qui?" chiesi rimanendo incredula.
"Ehm...scusa per il vetro, nei film funziona" fece spallucce indicando "aiutami a salire" continuò cercando di arrampicarsi.
"Non fare altri casini, aspettami lì" dissi per poi scendere al piano di sotto, aprii la porta e Justin sorrise.
Andammo in camera.
"Ehi" sorrise avvicinandosi.
Indietreggiai rimanendo a braccia conserte "perché sei venuto in Italia? È come facevi a sapere che alloggiavamo in quest...oh certo Zayn" gesticolai.
"Già" sorrise "sono venuto qui per te. Ascolta so che sei arrabbiata, quello che ti ho detto non è la verità. Ti ho baciata perché lo volevo, senza di te non ha senso anche la casa sembra vuota" mi avvicinò abbracciandomi "scusami piccola" continuò per poi sfiorare le mie labbra.
Lo guardai confusa "allora? Dov'è il problema? Perché non possiamo stare ins..."
Justin non mi fece finire la frase "perché siamo due pianeti diversi, tu sei una principessa ma io non sono il principe azzurro" allungò la mano spostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"La vita non è una fiaba Justin, io non ho bisogno di un principe al mio fianco ma ho bisogno di qualcuno che mi ami e mi protegga. E se ci pensi non siamo tanto diversi, tu canti e anch'io poi ho saputo che uno dei tuoi amici si occupa dei un traffico di droga e anche uno di noi. Tanto diversi non siamo" feci spallucce per poi fissarlo.
"Non guardarmi così" disse lanciandomi un'occhiataccia.
"Oppure?" chiesi indietreggiando fino ad arrivare con le spalle al muro.
Justin allungò le braccia bloccandomi le uscire laterali, si avvicinò sussurrando "mi sei mancata". Lasciò una scia di baci sul mio collo, si avvicinò guardando le mie labbra.
La porta si aprì di scatto "Sel.. Oh scusate, non sapevo che.." disse Zayn indicandoci.
"Ah non lo sapevi?" chiesi a braccia conserte.
Justin e Zayn risero.
"Sono contento per voi due ma ehi, attento a ciò che fai con mia sorella" disse Zayn lanciando un'occhiataccia.
Justin alzò le mani sorridendo.
"Resterai qui?" chiese Zayn mentre io mi sedetti sul letto.
"Domani mattina andrò via, devo dare una mano ai ragazze con la merce" disse Justin sedendosi accanto a me per poi abbracciarmi.
"Resta a dormire qui" ordinai sorridendo.
"Certo...ma non con te" disse Zayn a braccia conserte.
Sbuffai guardando Justin "scusa potresti andartene?" chiesi rivolgendomi a Zayn.
Mio fratello andò via e Justin si avvicinò prendendomi la mano.
"Con Steven? Avete parlato?" chiesi guardandolo.
"Sta con Madison, appena sei andata via abbiamo litigato. Non chiedermi spiegazioni piccola, non ho voglia di parlare di lui" mi baciò il mento per poi baciare il collo.
La porta si aprì all'improvviso "Bieber, a nanna" disse Zayn facendo l'occhiolino.
Justin mi diede un bacio per poi andar via.

Ok stavo iniziando ad odiare Zayn. Misi il pigiama per poi mettermi nel letto, iniziavo ad assaporare un po' di felicità.
Chiusi gli occhi e mi addormentai tranquillamente.

Ore 02:15
Sentii dei passi avvicinarsi lentamente al mio letto, qualcuno stava occupando il posto accanto al mio, mi girai di scatto dando un pugno a caso senza veder nulla.
"Cazzo piccola" disse una voce inconfondibile.
Accesi la luce sul comodino e posai il mio sguardo su Justin che aveva una mano sul naso "Justin mi hai spaventata" mi giustificai "che ci fai qui?" chiesi mentre lui si sdraiò sotto le coperte accanto a me.
"Volevo dormire con te" fece spallucce "adesso dormi che è tardi" disse abbracciandomi per poi darmi un bacio.
Tra le sue braccia mi sentivo al sicuro, dopo una mezz'oretta aprii gli occhi, vidi Justin tranquillo mentre dormiva, mi rilassai e mi addormentai contenta.

Due pianeti diversi - JELENADove le storie prendono vita. Scoprilo ora