ℭ𝔞𝔭𝔦𝔱𝔬𝔩𝔬 45

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"Buongiorno principessa" sussurrò al mio orecchio una voce inconfondibile.
Aprii gli occhi lentamente, vidi Justin e sorrisi.
"Tuo padre ci sta aspettando giù" continuò dandomi dei baci lungo tutto il braccio.
Scesi in pigiama, mano nella mano con Justin.

Mio padre ci guardò e ci fece segno di seguirlo, ci ritrovammo in una stanza che di solito i miei le usavano per le riunioni.
Mia madre era seduta al tavolo e fece un sorriso quando ci vide, ci fece segno di sederci e così facemmo.
"Vi chiedere che urgenza c'era nel farvi chiamare a quest'ora, noi tra poco usciremo ma prima volevamo parlare un po' con voi due" disse mia guardando sia me che Justin.
"Anche noi dovremmo parlarvi" disse Justin guardandomi.
"Sicuramente sarà quel che già so, mi hanno detto che in questa famiglia ci sarà un nuovo componente" disse, il suo tono era tranquillo.
Il mio cuore batteva fortissimo.
"Me ne hanno già parlato tua madre e tua nonna per evitare una mia reazione "esagerata" ma non sono qui a farvi la predica. È inutile dirvi che siete grandi e adesso avete una responsabilità in più" continuò, guardò Justin "e Selena resterà sempre la mia piccola principessa. Quindi comportati bene" 
"È ovvio, tengo a lei più di me stesso" disse guardandomi.
Feci un piccolo sorriso e abbassai lo sguardo.
"Justin, queste sono tue" disse mio padre porgendo a Justin un mazzo di chiavi.
"Non capisco" rispose Justin prendendo le chiavi.
"Adesso che fai parte della famiglia non ti occuperai della cucina. Farai ciò che fanno certe volte Zayn e Selena, ogni tanto prendono appuntamenti, organizzano i voli per andare da altre famiglie reali e cose così" disse mia madre guardando Justin.
"E inoltre al piano di sopra abbiamo liberato una stanza che sarà la tua, all'interno della camera sulla scrivania troverai una copia della chiave. Per quanto riguarda l'altra chiave, ci sembrava giusto che tu avessi una tua macchina come Zayn così da spostarti facilmente senza nessun problema" disse mio padre.
Era tutto così bello, tutto così adorabile.
"No, non posso accettare è davvero troppo e son sincero, non credo di meritarmi tutto ciò. Preferisco che le cose restino così" disse Justin posando le chiavi sul tavolo.
"Devi accettarlo, ti ricordo che sono il capofamiglia e quindi decido io" disse mio padre dando una pacca sulla spalla a Justin, gli mise il mazzo di chiavi tra le mani "dai, andate a vedere la stanza" aggiunse.
Mi alzai di scatto sorridendo, presi la mano di Justin e salimmo il piano di sopra.

JUSTIN
Aprii la porta ed entrai in quella che sarebbe stata la mia stanza. Era stupenda, grande come quella di Selena, avevo un bagno in camera tutto mio senza doverlo dividere con il resto del personale, una finestra enorme che si affacciava sul giardino e un balcone che si affacciava all'entrata principale.
Guardai Selena sorridendo.
"Dai fallo, è tuo" disse alzando gli occhi al cielo.
Sorrisi e mi buttai sul letto a peso morto, era morbidissimo.
Bussarono alla porta, i genitori di Selena entrarono sorridendo.
"Grazie ancora, grazie di tutto sul serio" dissi alzandomi.
Il padre di Selena aprì le braccia come in attesa di un abbraccio "siamo contenti che ti piaccia, andate a fare un giro su" disse dandomi una pacca sulla spalla.
Entrammo nella mia nuova macchina, un po' mi sentivo a disagio. Non ero abituato a tutto ciò, io che ero cresciuto con le urla di mio fratello che si lamentava di non riuscire a pagare l'affitto, la casa disordinata, il bagno sempre occupato.
"A cosa stai pensando?" mi chiese Selena.
"A nulla amore, sono solo concentrato sulla strada" dissi sorridendo.
Il mio telefono squillò, lo diedi a Selena per rispondere poiché ero alla guida.
"Amore al capannone, ci stanno aspettando" disse mantenendo il suo telefono tra le sue mani.

Al capannone c'erano tutti, mi sedetti tra Zayn e Ryan mentre Selena si sedette vicino ad Ariana.
"Bea accendi la radio" ordinò Victor.
Ci guardammo tra di noi senza capire ciò che stesse succedendo, erano le nostre voci, le nostre canzoni erano trasmesse in radio.
"Potete notare su internet che le vostre corografie e le vostre canzoni stanno spopolando sul web facendo in boom di visualizzazioni, su Instagram e Twitter sono state create già fanpage su di voi" disse Scooter.
Tutti contemporaneamente andammo a controllare ed era così.
Victor aprì una busta "questi sono i pass, aprirete il concerto di Beyoncé che si terrà questa settimana ma noi ci fidiamo di voi e sicuramente spaccherete tutto. I ballerini inventeranno un ballo e i cantanti porteranno dei loro inediti" consegnò i pass.

                                SELENA
Sembrava tutto surreale, era un sogno.
Il mio primo inedito era a 598 Milioni di visualizzazioni.
Iniziai ad immaginare me sul palco, sarebbe stato emozionante cantare avanti a tantissime persone ma soprattutto aprire il concerto di Beyoncé.
Una chiamata mi fece tornare alla realtà.
Era un numero che non avevo sintonizzato ma sapevo bene chi fosse, mi allontanai dal gruppo uscendo fuori.

"Pronto?"
"Sono arrivato in Inghilterra, alloggio all'hotel Moonlight" disse la voce maschile al telefono.
"Ehm, facciamo così tra poco passerò a prenderlo. Appena sarò nelle vicinanze dell'hotel riceverà la mia chiamata e scenderà, va bene?" chiesi mettendo la mano in tasca.
"Va bene, vado a mangiare qualcosa. A dopo"
"A dopo"

"Chi andrai a prendere?" chiese Justin mettendo una sigaretta tra le labbra.
"Tu dovrai accompagnarmi" dissi togliendo la sigaretta tra le labbra di Justin "ho trovato il "ragazzo" che frequentava mia nonna quando era giovane. Le dissi che lo avrei trovato ed è arrivato in Inghilterra" spezzai la sigaretta.
"Un colpo al cuore" disse guardando la sigaretta distratta "dai andiamo a prenderlo" aggiunse.
"No, ordiniamo le pizze. Quando avremmo finito di mangiare andremo" dissi rientrando nel capannone.

Il tempo passò velocemente l'orologio segnava le 15:40. Feci cenno a Justin di andare, salutammo tutti ed entrammo in macchina.
Io e Justin facemmo amicizia con l'uomo.
"Il mio nome è Diego, prima facevo il fioraio adesso alleno dei ragazzini che hanno la passione per il calcio" disse guardando fuori dal finestrino "mi fa strano, io e tua nonna non ci vediamo da tantissimo e con mio fratello non ho un buon rapporto. Si vergogna di me, solo perché non giro con la giacca e cravatta e lavoro seriamente. A tua nonna ho portato questo pazzo di fiori, erano i suoi preferiti" aggiunse.

Arrivammo a casa e corsi a cercare mia nonna, dopo averla trovata la bendai e la feci avvicinare a Diego.
"Ti ricordi di me?" sussurrò Diego all'orecchio della nonna.
"Non riesco a riconoscere la voce" disse per poi sbenderai.
Il volto di Diego era coperto dal mazzo di fiori che abbassò un secondo dopo.
"D-Di-Dieg-Diego" mia nonna aveva gli occhi lucidi, mai vista così.
I due si abbracciarono sorridendo.
Sentii le lacrime scendere sul mio volto e Justin che rimase a braccia conserte.
"Scusa non ti commuove questa cosa?" chiesi asciugandomi le lacrime.
"Non capisco cosa c'è da commuoversi...." disse facendo spallucce.
Fulminai Justin con lo sguardo e aggiunsi una smorfia.
"Okok scusa amore" disse prendendomi la mano sinistra.
Ci allontanammo lentamente e salimmo in camera di Justin.

Restammo a parlare per un po' finché Justin ricevette una chiamata.
"Arrivo" disse per poi staccare "amore vado, Ryan ha bisogno di me" continuò, mi diede un bacio e andò via.

Due pianeti diversi - JELENADove le storie prendono vita. Scoprilo ora