"Che hai intenzione di fare Calum?" chiesi al moro che non aveva fatto altro che guardare Ashton con uno sguardo abbastanza sospetto. "Che intendi?" mi chiese lui sfoderando la sua migliore espressione innocente.
Che pessimo bugiardo.
"Non sono nata ieri. Ho visto come stai guardando Ashton, cosa vuoi fare?" gli chiesi schietta facendo attenzione a dovevo mettevo i piedi.Eravamo sulla riva del lago del Como. Era piena di sassolini minuscoli che per una come me erano un vero e proprio suicidio.
Se non fossi stata attenta, sarei inciampata rompendomi qualcosa, quello era poco ma sicuro."Beh... diciamo che voglio mettere il mio migliore amico alla prova" rispose lui accentuando la sua espressione d'angioletto.
Ormai ero convinta di aver conosciuto Calum, soprattutto il suo lato più burlone e scocciante. Per quello sapevo che nascondeva qualcosa.
Lo guardai con un sopracciglio alzato e cercai piuttosto di dare ascolto alla guida che il manager ci aveva rimediato per fare il giro in barca."Ok la cosa fondamentale da sapere è-"
Non riuscii a sentire ciò che la guida continuava a dirci perché di nuovo Calum mi interruppe dandomi un piccolo schiaffo sul braccio per richiamarmi.
"Cioè dai, guardalo" sussurrò lui facendomi cenno con la mano di guardare Ashton che era intento ad ascoltare la donna sulla quarantina che continuava a parlare, cosa che avremmo dovuto fare anche noi, ma che giustamente non stavamo facendo.
"Non può continuare ad essere di buon umore per più di un'ora" parlò ancora lui.
Io mi limitai ad alzare gli occhi. Era così stressante a volte."Spero abbiate capito tutti. Prendete questi e teneteli con voi in caso di emergenza" continuò a parlare la donna porgendoci un salvagente rosso ciascuno.
Era un problema se tipo più della metà del discorso non l'avevo ascoltato?
Seguimmo tutti la guida che ora si stava dirigendo verso un motoscafo abbastanza spazioso che si trovava fermo vicino alla riva. "Ritorneremo tutti sani e salvi a riva vero? No perché io non so nuotare e non ci terrei ad annegare, o almeno non in un lago in Italia. Sarebbe troppo squallido" parlò Luke che guardò la guida preoccupato.
"Anche io non so nuotare, non è pericoloso vero?" chiesi pure io con un velo di ansia.Ashton si voltò verso di me per guardarmi quasi sorpreso. Per un attimo pensai volesse insultarmi.
"Se avete ascoltato ciò che ho detto potete stare sicuri" rispose la guida con un sorriso gentile.
Merda."Cos'è che non dobbiamo fare?" chiesi a Michael per cercare di riparare al danno, ma Calum parlò di nuovo e per poco non gli diedi davvero uno schiaffo.
"Voglio buttare il telefono di Ash nel lago così vedremo se veramente sarà ancora di buon umore" disse strofinandosi le mani come solo un super cattivo farebbe.
Faceva sul serio?"Ok Leslie, voglio che tu faccia qualche foto ai ragazzi mentre facciamo il giro" Io annuii al manager.
Bene, quindi dovevo scattare foto e anche pensare a non annegare.
Direi che era fattibile."Ash mi daresti il tuo telefono? Voglio fare qualche foto" chiese Calum al riccio e io mi preparai mentalmente a ciò che sarebbe successo dopo. Pensai addirittura di andarmene, ma ormai la barca era in pieno lago.
"Usa il tuo no?" gli rispose il biondo che continuò ad ammirare il paesaggio intorno a noi.
"Mi si è scaricato, me lo presti allora?" continuò il moro irritato.
Ashton si limitò a guardarlo storto e gli passò l'oggetto. Sentii Calum ridacchiare.
Oh no."Ops, mi è caduto" e fu questione di secondi prima che il biondo guardasse allarmato il telefono nella mani di Calum ormai tutto bagnato dato che il simpaticone fece finta di buttarlo in acqua.
"Ma che cazzo? Sei per caso rincoglionito?" gli urlò Ashton strappandogli l'apparecchio dalle mani cercando di asciugarlo come meglio poteva mentre Calum se la rise e mi guardò con un ghigno soddisfatto.
"Vedi Ash, ormai ci fa quasi paura vederti felice e spensierato quindi sii più di cattivo umore" gli disse il moro con aria saccente.
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Photograph • Ashton Irwin
Fanfiction«Mi vuoi dire che ti prende?» mi chiese lui, dopo qualche minuto di silenzio, come se davvero gli importasse qualcosa. «Non ho nulla e poi a te non dovrebbe nemmeno importare» gli risposi sempre con quel tono scazzato, guardandolo di sottecchi. Al...