35. Los Angeles

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Le ultime due settimane furono letteralmente una devastazione.
Se per quelle appena trascorse ci eravamo fermati anche due o tre giorni in una determinata città, nelle ultime due non avemmo avuto il tempo nemmeno di fare un giro veloce per il centro.

Ogni giorno eravamo in una città diversa. Orlando, Nashville, Irving, Denver e Phoenix erano solo la metà delle ultime tappe toccate dal Meet You There Tour.

Ovviamente i ragazzi chiesero delle spiegazioni al manager perché all'inizio il tour non era stato organizzato in quella determinata maniera. Il manager rispose loro che c'erano stati i classici cambi di programma dell'ultimo minuto e che se non avessero fatto così avrebbero perso le date dei concerti. I ragazzi si rassegnarono e, piuttosto, cercarono di dare a vedere la loro parte migliore davanti alle fan.

Ad un certo punto, però, per quanto la situazione fosse diventata ingestibile, i ragazzi dovettero anche rifiutare di fermarsi a fare foto perché erano talmente stanchi che l'unica cosa che avrebbero voluto fare era quella di andare a dormire in hotel, ma, sfortunatamente, non avevamo nemmeno avuto il tempo per dormire perché gli orari dei nostri voli erano assolutamente indecenti.

Così, per far riprendere i ragazzi e anche per passare più tempo nella città in cui vivevano, il manager decise di prolungare la permanenza a Los Angeles. All'inizio era previsto che vi restassimo due giorni, ma poi ci venne comunicato che saremmo rimasti fermi per cinque giorni.

Io ero veramente emozionata di essere ritornata in California. Dopo le tre settimane trascorse era bello sapere che tra una sola data i ragazzi si sarebbero esibiti a San Francisco. Non vedevo l'ora. Finalmente avrei potuto rivedere la mia migliore amica e mi sarei potuta riaddormentare nel mio adorato letto.

Arrivammo al LAX la mattina del 5 luglio. Nonostante appena atterrammo stesse diluviando, si moriva ugualmente di caldo. Per fortuna ci avvisarono in aereo che il tempo a Los Angeles non sarebbe stato bello, infatti dovemmo anche ritardare, ma non fu affatto un problema. Difatti i ragazzi non si sarebbero dovuti esibire quella sera, ma il giorno dopo.

In aeroporto non trovammo nessuno se non una fan che stava per partire. A causa dei cambi di programma le fan non avevano avuto modo di sapere che i ragazzi sarebbero arrivati quel giorno in California. Loro ne furono grati. Avevano un gran bisogno di dormire e riposarsi e io non ero da meno.

"Bene" esordì il manager appena uscimmo dal LAX. "Siete liberi di tornare a casa. Ci vediamo domani per le prove e le interviste" salutò i ragazzi.
Luke e Michael chiamarono un taxi, mentre Calum e Ash si fecero accompagnare da Dave. Io non seppi bene cosa fare. Pensai di chiamarmi un taxi, ma poi proprio Ashton mi invitò a venire con loro. Io accettai e diedi l'indirizzo del mio hotel a Dave. Non vedevo l'ora di dormire.

Ma, dopo un quarto d'ora, notai che non eravamo proprio in centro a Los Angeles, ma più in periferia. Il van si fermò davanti a una villa tutta bianca.

"Casa dolce casa" esclamò tutto contento Ashton ringraziando Dave del passaggio e scendendo per sgranchirsi le gambe. Anche Calum scese e io feci lo stesso.
"Ho bisogno di farmi una doccia" parlò il moro recuperando le sue valigie.
"Quindi vivete insieme?" La domanda mi sorse spontanea. Ashton scosse la testa e Calum rise.
"No, abbiamo convissuto per un breve periodo, ma adesso ognuno ha la sua casa" mi spiegò Ashton prendendo le sue cose.

"Vedi, io abito in quella villa poco distante" Calum mi indicò un'altra villa sempre bianca, ma lontana solo qualche metro. Erano vicini di casa quindi. Beh, non ci ero andata tanto lontano.
"Ci vediamo domani ragazzi" iniziò ad allontanarsi il moro.
"Perdonami se non ti invito a casa mia Leslie, ma ho bisogno di riposarmi in questo momento" si premurò di dirmi sempre Calum e io non potei non sorridere e dirgli che non doveva assolutamente preoccuparsi.
"Sarà meglio che vada anche io" esordii parlando ad Ashton, ma lui mi fermò subito.
"No, devi vedere casa mia, scherzi?" e io risi.
"E poi sei tutta bagnata. Entra che almeno ti asciughi un po'" si curò di dirmi e solo quando me lo fece notare mi accorsi che eravamo ancora sotto alla pioggia. Annuii e lo seguii nella sua dimora.

Photograph • Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora