37. San Francisco

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Ashton
La serata si concluse nel migliore dei modi. Dopo la torta andai in giardino ad aprire i regali. Quando aprii quello di Leslie, però, il cuore sembrò fermarmisi per un attimo.

"Non ci credo" sussurrai appena intravidi di cosa si trattasse. Guardai colei che me lo fece con un sorriso emozionato, lei, d'altro canto, si morse le labbra.
"Spero possa piacerti" mi disse in imbarazzo visto che tutti gli invitati ci stavano guardando.
"Se mi piace? Leslie questo giradischi è uno dei più rari del mondo! Come hai fatto a trovarlo e, soprattutto, come hai potuto spendere tanto per me?" le domandai sempre più sconvolto toccando delicatamente l'oggetto tra le mie mani.
"Beh, diciamo che l'ho trovato con un colpo di culo e per i soldi non devi assolutamente preoccuparti" mi rispose con quel suo sorriso genuino che non potei ricambiare.

Ero davvero al settimo cielo in quel momento.

L'abbracciai forte mentre tutti si misero a gridare e ad applaudire non sapevo nemmeno io per quale motivo. Incrociai tra la folla gli occhi di Luke e subito mi tornò in mente che il mio amico aveva beccato me e Leslie mentre eravamo così vicini da baciarci quasi. Rimasi per un attimo spiazzato.

Davvero stavo per baciare Leslie?
Quella domanda cominciò a tormentarmi per tutto il tempo che riprendemmo il tour.
E se non fosse arrivato Luke saremmo davvero andati oltre?

Ancora non riuscivo a credere a come tutto il nostro rapporto si fosse evoluto.

Quando arrivammo a San Francisco, la nostra penultima tappa, la cosa peggiorò perché ogni volta che mi capitava di beccare Leslie a guardare incantata la sua città io cominciavo a sentire qualcosa all'altezza del petto. Un calore strano che mi ricordava troppo ciò che avevo provato per Bryana e la cosa mi preoccupava tanto.

Guardavo Leslie e alla mente mi ritornavano solo i momenti in cui ci eravamo aiutati l'uno con l'altra. Quel momento in cui la rassicurai per tutta quella storia delle foto di Twitter, quando la andai a prendere a quel pub e poi quando mi avvicinai così tanto a lei che davvero avrei voluto darle un bacio per provare a risentire cosa significasse amare ancora. Sì, perché dopo Bryana l'ultima cosa a cui avevo pensato era innamorarmi.

Avevo paura. Tanta.

Non volevo soffrire più e sapevo che anche Leslie avesse paura. Lo vidi da come mi guardò mentre eravamo vicini la sera del mio compleanno. Glielo vidi negli occhi che fosse spaventata perché non sapeva se restare o correre via e, probabilmente, fu grata a Luke per averci interrotti e non le davo torto.

Eppure, dopo la festa, cominciai a vedere in Leslie qualcosa di nuovo e, soprattutto, qualcosa di diverso. Volevo sempre starle vicino, volevo farla ridere perché vedere il suo sorriso sembrava l'unica cosa che riuscisse a farmi dimenticare del mondo attorno a me e, anche se mi ero ampiamente riposato nella tappa a Los Angeles, lo stress rimaneva comunque un mio fidato compagno e, se guardare Leslie ridere me lo faceva scordare anche solo per un secondo, allora avrei continuato a guardarla.

Leslie
Finalmente. San Francisco.
La mia città era la prossima tappa del Meet You There Tour e io non potevo non essere più contenta ed emozionata.
Avrei rivisto la mia migliore amica e non vedevo l'ora.

A proposito di Jo, la informai proprio mentre eravamo ancora in aereo.
'Ti aspetto in aeroporto. PS: non vedo l'ora di abbracciarti forte Leslie' fu la sua risposta.
Io sorrisi, grata di averla nella mia vita, e appena scendemmo e la vidi corsi ad abbracciarla forte dimenticandomi per un attimo di star lavorando per una band famosa che era venuta lì solo per esibirsi.

"Com'è che sembrano anni che non ti vedo?" mi domandò Jo con la voce ovattata visto che ci stavamo abbracciando forte.
"Non lo so, ma ti voglio troppo bene Jo. Ricordalo sempre" le risposi sincera staccandomi per guardarla negli occhi e riabbracciarla più forte di prima.

Photograph • Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora