39. Lost In Japan

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Leslie
"Ok, cominciate a prendere posto. Ci aspetta un bel volo di dodici ore" ci informò il manager con un sorriso che era tutto tranne che vero.

Forse, sarebbe stato meglio ritornare a casa, mi venne da pensare appena misi piede sull'aereo. Adesso che ci pensavo, dovevo avvertire Jo e anche i miei genitori del cambio di programma. Mi dispiaceva lasciare la mia migliore amica per almeno un'altra settimana, ma non me la sentii di rifiutare.
Quando il manager annunciò ai ragazzi l'evento di Osaka, mi prese poi da parte per parlarmene dicendomi che se avessi voluto sarei benissimo potuta ritornare a San Francisco, ma io rifiutai. Volevo restare ancora un po' con i ragazzi, ma dopo ciò che successe la sera scorsa con Ashton stavo cominciando a pensare che avessi fatto davvero male ad accettare la proposta del manager.

Insomma, non mi aspettavo che Ashton mi avrebbe davvero baciata. O almeno non mi aspettavo sarebbe successo così velocemente. Certo, io non mi ero tirata indietro e, anzi, mi era davvero piaciuto cosa fosse successo, ma quello complicava le cose. Complicava le cose tra me e il biondo e complicava il mio lavoro perché non riuscivo più a vedere Ashton nello stesso modo di prima.
Ormai era successo e non potevamo tornare indietro.

"Come mai non ti sei messa vicino ad Ashton stavolta?" mi domandò Luke con un sorriso piuttosto strano, come se sapesse più di quanto dovesse sapere. Io alzai le spalle fingendo di non averci fatto caso.
Guardai Ashton dall'altro lato e notai in lui uno sguardo quasi mortificato. Io abbassai il mio e portai l'attenzione sul mio cellulare. Avevo bisogno di ascoltare tanta musica.
"E' successo qualcosa tra di voi? Avete litigato? Dimmi di no" riprese a parlarmi sempre Luke con uno sguardo quasi preoccupato. Io scossi la testa.
"No, solo mi sono seduta qui per puro caso. Rilassati Luke" lo rassicurai io quasi ridendo. Perché si preoccupava troppo?

***
Il viaggio fu letteralmente un martirio.
Quelle dodici ore sembravano non voler passare mai e dovetti anche aggrapparmi a Luke quando l'aereo incontrò una turbolenza. Non appena atterrammo alla capitale giapponese sospirai di sollievo.
Arrivammo verso mattino inoltrato.
Con Dave raggiungemmo il nostro hotel, poi decidemmo che saremmo andati a pranzare in un ristorante piuttosto conosciuto.

E, ovviamente, quando arrivammo in albergo dovetti affrontare la realtà.
Entrai in camera e, chiaramente, Ashton pure entrò posando le sue valigie vicino al letto di fronte al mio.

"I ragazzi sono tutti insieme?" domandai al biondo che appena mi sentì parlare si voltò verso di me. Il suo sguardo era piuttosto ovvio.
"Hanno una camera tripla, come sempre" mi rispose e io annuii sospirando.
"Perché me-" Stava per chiedermi qualcosa, ma si interruppe subito.
Io cominciai a tirare fuori la roba che avrei messo nel pomeriggio quando lo sentii parlare di nuovo.
"Ah certo"
"Certo cosa?" gli domandai confusa lasciando perdere cosa stessi facendo per mettermi le mani in tasca e guardarlo anche se dopo quel bacio, guardarlo negli occhi mi veniva davvero difficile.
"Mi stai ignorando da ieri sera Leslie e, sinceramente, non ne capisco il motivo"
Io abbassai istintivamente lo sguardo, ma sentire il suo bruciare su di me mi impedì di restarmene immobile davanti a lui. Cominciai a girare per la camera riprendendo poi a disfare la valigia.

"Mi spieghi perché lo stai facendo?" mi domandò Ashton prendendomi dal braccio per farmi voltare verso di lui. Eravamo di nuovo dannatamente vicini. Feci un passo indietro, ma non potevo allontanarmi di molto visto che ero praticamente attaccata a quello che sarebbe stato il mio letto.

Stavo davvero ignorando Ashton? Sì, forse era possibile, ma non sapevo nemmeno io perché la situazione si fosse complicata così tanto. Certo, potevo farla molto più facile continuando a comportarmi come sempre, ma si sapeva che dopo un bacio le cose non sarebbero più potute essere le stesse di prima.
"Cosa ti fa pensare che ti stia ignorando?" gli domandai cercando di riacquistare un po' di sicurezza visto che la sua presenza così vicina alla mia mi destabilizzava parecchio a tal punto da non riuscire più neanche a pensare lucidamente.
"Cosa me lo fa pensare? Leslie, ma dai! Ieri sera siamo usciti dalla discoteca senza neanche guardarci più in faccia. Quando siamo partiti il mattino dopo non ci siamo neanche detti il buongiorno e poi in aereo non ti sei seduta-"
"Oh andiamo! Mi sono seduta vicino a Luke a caso!" cercai di difendermi io, ma Ashton non era intenzionato a darmela vinta.
"Va bene, la storia dell'aereo può anche essere vera, anche se stento a crederci visto che ci siamo sempre seduti vicini da quando ho cominciato a farti sentire la mia playlist, ma davvero? Mi hai pure chiesto se i ragazzi avessero un letto libero perché non ti va di stare in stanza con me!" mi gridò lui allontanandosi e, nonostante mi sentissi a disagio ad averlo davanti a me, mi dispiacque un po' che si fosse allontanato bruscamente.
"Non ti ho chiesto-"
"Lo hai fatto indirettamente Leslie" m'interruppe chiudendo il discorso lui.
Uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle provocando un rumore sordo che mi fece precipitare il cuore.

Photograph • Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora