"Scusate, non volevo interrompervi" mi scusai subito non appena vidi Luke e Ashton seduti sul letto a fissare il telefono di quest'ultimo.
Feci per richiudere la porta e lasciarli stare ma la voce di Luke mi fermò.
"No aspetta Leslie"Il biondo si avvicinò a me mentre, con la coda dell'occhio, vidi l'altro biondo che continuava a fissare il suo telefono.
"E' successo qualcosa?" fu ciò che mi venne in mente.
Era da almeno mezz'ora che quella domanda mi balenava in testa."Ecco... sì" mi rispose lui voltandosi verso l'amico per riguardarlo con uno sguardo preoccupato e forse anche spaventato. "Potresti parlare con lui? Secondo me gli farebbe bene una chiacchierata con te" mi chiese lui e io annuii subito prima che lui uscisse lasciandomi da sola con Ashton.
Mi avvicinai al riccio che era rimasto seduto sul letto e con il telefono in mano. Appena si accorse della mia presenza lasciò perdere il telefono e mi guardò con uno sguardo indecifrabile.
Quante cavolo di espressioni era in grado di fare la sua faccia?
"Fammi indovinare" cominciò a parlare lui e io lo guardai dritto negli occhi. Aveva pianto perché notai che aveva gli occhi lucidi e arrossati e la sua voce ancora flebile lo dimostrava. Mi si strinse il cuore a rivederlo in quello stato.
"Luke ti ha chiesto di parlare con me così che-"
"Come stai?" gli chiesi non lasciandolo terminare. Quella era la domanda più importante da fargli in quel momento.
Lui rimase per un attimo perplesso, forse perché non se lo aspettava.
"Bene, non lo vedi?" mi chiese lui sarcastico con un sorriso amaro in volto.
Io abbassai lo sguardo. Feci per parlare, ma lui si alzò dal letto prendendo una sigaretta dal pacchetto sul suo comodino per poi andare in balcone.Non seppi se seguirlo, in fondo non era dell'umore di parlare e io non ero dell'umore di litigare, non in quel momento che le cose tra di noi stavano andando più o meno bene. Decisi di lasciarlo stare, se avesse avuto voglia di parlare lo avrei ascoltato volentieri dopo.
Mi sdraiai sul letto, presi il telefono e risposi ai messaggi di Jo ed Andrew.
"Che faresti se il tuo ex che ti ha palesemente tradito ti chiedesse di vedervi per spiegarti come sono andate le cose?" mi domandò lui guardandomi da fuori. Aveva la sigaretta tra le dita e lo sguardo basso.
Cos'avrei dovuto rispondergli?"Beh...io lo manderei direttamente a fanculo" fu la mia risposta più sincera e Ashton parve apprezzarla perché rise leggermente inspirando il fumo, guardandomi.
"Non posso farlo" disse lui semplicemente. "Non vuoi farlo" lo corressi io guadagnandomi un'occhiata storta da lui e facendomi abbassare lo sguardo."Credi che se potessi non lo avrei già fatto? Per chi mi hai preso Leslie?"
Si girò dalla parte che dava sul lago come a voler terminare la conversazione, ma non gliel'avrei permesso.
Lo raggiunsi fuori e mi appoggiai alla ringhiera proprio come stava facendo lui. "Perché vuole vederti se ti ha tradito? Insomma le cose non potrebbero essere più chiare di così no?" domandai io retorica.
Ashton inspirò l'ultimo fumo prima di spegnere la sigaretta e passarsi una mano tra i capelli. Solo in quel momento mi accorsi che si era tolto la bandana blu che gli avevo visto indossare durante la mattinata.
"Bryana è particolare" la difese lui e per un attimo mi venne l'irrefrenabile impulso di dargli uno schiaffo. Lei lo aveva tradito e lui ancora la difendeva? Seriamente?"Particolare un cazzo" mi lasciai scappare io. Sentii il biondo ridere.
"Sei fin troppo sincera a volte sai?" mi chiese lui cercando un contatto visivo con me. "Ashton non puoi cercare di giustificarla" cercai di dirgli io per ritornare all'argomento Bryana. Non volevo che si parlasse della sottoscritta.
"Non la sto giustificando infatti, non lo farei mai" ribatté lui e giurai di avergli visto mettere su un piccolo broncio.
"Sembra però"
"Oh andiamo cosa vuoi saperne tu? Il tuo fidanzato è tutto coccole e poco cervello, non ti tradirebbe mai" sembrò quasi scherzare lui. Andrew non doveva proprio tirarlo in mezzo.
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Photograph • Ashton Irwin
Fanfiction«Mi vuoi dire che ti prende?» mi chiese lui, dopo qualche minuto di silenzio, come se davvero gli importasse qualcosa. «Non ho nulla e poi a te non dovrebbe nemmeno importare» gli risposi sempre con quel tono scazzato, guardandolo di sottecchi. Al...