44. I Walk The Line

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[Se volete godervi appieno questo capitolo, vi consiglio vivamente di ascoltarvi "I Walk The Line" di Halsey.
Detto questo... enjoy]

"Forse è arrivata l'ora di fartela pagare" Oh.

Ashton si trovava ancora ad un soffio dalle mie labbra e io non sapevo esattamente su cosa focalizzare il mio sguardo, se sulle sue labbra che stavo bramando di baciare oppure sui suoi occhi che stavano fissando a loro volta le mie labbra.

Stavo per avvicinarmi ulteriormente per mettere fine a quello spazio minimo che ancora ci divideva, ma il biondo pensò bene di allontanarsi per riappoggiarsi con la schiena alla testiera del letto. Io lo guardai mettendo su un piccolo broncio, mentre lui mi fissava con uno sguardo soddisfatto sul volto.
Io cercai di riavvicinarmi a lui facendo strusciare di proposito il mio corpo sul suo, ma Ashton mi bloccò sul nascere.

"Ho detto che voglio fartela pagare Leslie" mi disse lui molto tranquillo mentre io continuavo a guardarlo confusa.
Faceva sul serio quindi?

Lo vidi incrociare le braccia sul suo petto come a volermi comunicare che non mi avrebbe dato quello che volevo e la cosa era maledettamente frustrante.

Decisi di stare al suo gioco.
Annuii con fare superiore e mi alzai da lui per poi sedermi sul letto. Gli diedi le spalle e mi alzai. Andai a recuperare il mio cellulare, anche se si stava caricando. Lo staccai dal carica batterie. Quello che dovevo fare era molto più importante.

Mi appoggiai al mobile che c'era davanti al letto. Mi allungai su questo trovando così la scusa perfetta per alzare un po' l'asciugamano che avevo ancora addosso per mettere, così, in mostra il mio fondoschiena e feci finta di guardare qualcosa sullo schermo del cellulare.
Sapevo bene che il biondo mi stesse fissando dal letto e potevo anche vederlo visto che davanti alla sottoscritta c'era un enorme specchio che rifletteva la figura del mio ragazzo.
Gli diedi più volte un'occhiata con un sorrisetto compiaciuto sul mio volto.

Non mi era mai capitato di comportarmi in quel modo, di essere così impavida nei confronti di un ragazzo, ma dovevo ammettere che quella situazione mi stesse davvero piacendo, soprattutto dopo che Ashton si era rifiutato di baciarmi.
Adesso quella che si sarebbe vendicata sarei stata io.

Cominciai a muovermi leggermente, come a volermi mettere comoda, ma stavo solo facendo un po' di scena per gli occhi del mio ragazzo. Finalmente ottenni una reazione da parte sua. Lo sentii sospirare e lo beccai a passarsi le mani sul viso. La me più intraprendente era davvero orgogliosa di ciò che stavo facendo.

Quando lo sentii avvicinarsi di più, mi decisi a girarmi verso di lui. Lo guardai dritto negli occhi con una sicurezza che mai avrei pensato di possedere in tutta la mia vita.
Lo vidi schiudere le labbra, non seppi bene se per dirmi qualcosa o semplicemente perché avesse bisogno di più aria.
Mi piaceva pensare fosse per il secondo motivo.

"Cosa stai cercando di fare?" mi domandò dopo qualche secondo di silenzio passato a squadrarmi da cima a fondo.
"Tu cosa pensi che stia cercando di fare?" gli rigirai la domanda e, stavolta, quella che incrociò le braccia fui io.
"Non è divertente" commentò lui con uno sguardo indecifrabile.
"Secondo me è molto divertente" replicai io.
"Lo vedremo" e detto ciò, il biondo iniziò ad alzarsi dal letto.
"Non ti muovere Irwin" gli ordinai io con tono fermo e, sorprendentemente, Ashton decise di ascoltarmi. Si rimise seduto sul letto appoggiandosi indietro con le mani.

"So cosa stai cercando di fare Leslie e credimi, per quanto ti ami non te lo permetterò" mi informò lui con fare altezzoso. Io lo guardai fintamente sconvolta.
Certo, dovevo aspettarmelo.
Lui che mi avrebbe lasciato il controllo?
Già, forse era chiedere troppo, ma pensai che non mi ci sarebbe voluto molto per provargli il contrario.

Photograph • Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora