22. Sorry

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"Finalmente! Non hai idea di quanto stia meglio adesso" sospirai, festeggiando interiormente perché alla fine avevo dato il mio ultimo esame della sessione estiva e, se anche questo fosse andato bene, mi sarei potuta concedere un po' di riposo prima di ripartire per il tour.

"Adesso che farai?" mi chiese Andrew, mentre salivamo in macchina per ritornare a casa. Avevo un gran bisogno di dormire.
"Che intendi?" gli domandai di rimando io non capendo cosa volesse dire.
"Devi prepararti per partire... di nuovo, no?" si spiegò lui e giurai di aver rivisto lo sguardo triste della nostra chiacchierata fatta il giorno che tornai a San Francisco.

Perché doveva essere così fottutamente difficile?

Non sapevo cosa rispondergli. Avevo paura di peggiorare le cose e il clima tra di noi.
Non volevo andarmene con la consapevolezza di aver, magari, litigato con lui. C'ero già stata male per la discussione fatta a Londra. Non lo avrei potuto sopportare di nuovo.

"Sì, ma... voglio prima riposarmi" sussurrai, spostando il mio sguardo sul panorama che mi si presentava dal finestrino.
"Sai che oggi è il tuo compleanno, vero?"
Ah già.
"Sì, ma non m'importa. Lo sai che non mi piace festeggiare e ho già pregato Jo di non organizzarmi niente. Non sono in vena di festeggiamenti. Voglio solo mettermi nel mio letto e dormire per tutti i giorni che mi restano prima di partire" risposi piccata io.

Non potevo saperlo con certezza, ma ci avrei comunque scommesso che la mia migliore amica non se ne sarebbe stata con le mani in mano. E la stessa cosa valeva per il mio fidanzato. Nonostante ciò, continuai, lo stesso, a sperare di passare un compleanno tranquillo.

***

Jo
Oggi Leslie avrebbe dato il suo ultimo esame. Pensai che l'avrei lasciata di certo stare in un'altra occasione, ma non quel giorno perché Leslie compiva ventuno anni.

Come aveva osato chiedermi di non organizzarle nulla?! Mi conosceva troppo bene e avrebbe dovuto saperlo che non avrei potuto starmene buona e tranquilla.

Quest'anno volevo fare le cose in grande. Certo, le avrei organizzato una festa come gli scorsi anni, ma non avrei invitato solo dei nostri amici dell'università. Volevo invitare anche i 5 Seconds Of Summer.
Sapevo quanto si fosse affezionata a loro, nonostante i battibecchi con Ashton. Volevo solo regalarle un giorno speciale.

Ancora non sapevo come ci sarei riuscita, visto che, all'inizio, avevo davvero pensato di non farle nulla e quindi mi ero ridotta all'ultimo.

Per quanto riguardava la festa, non sarebbe stato difficile. L'avrei organizzata a casa sua, come avevo sempre fatto. Per gli invitati, mi sarebbe bastato solamente mandare un messaggio e sperare che ci sarebbero stati tutti. Il vero problema era invitare la band famosa alla festa della mia migliore amica. Avrei dovuto contattare il manager, in qualche modo.

Ovviamente avevo parlato di tutto quanto con Andrew. Mi serviva una mano visto che era palese che non sarei riuscita a fare tutto da sola. Gli avevo parlato della festa e dei soliti invitati, ma non gli avevo parlato dell'invitare anche i ragazzi. Non sapevo come l'avrebbe presa.

Sapevo che lui e Leslie avevano litigato a causa di Ashton, per quello non volevo ancora parlarne con Andrew. Non volevo che rovinasse tutto.

Quella mattina Leslie avrebbe dato l'esame, quindi Andrew l'avrebbe accompagnata e tutta la mattinata sarebbero stati via.

Io entrai in casa della mia migliore amica grazie ad una chiave che proprio lei mi aveva prestato, dato che ormai riteneva che casa sua fosse anche la mia.
Mi preoccupai subito di cercare l'email del manager. Presi il suo computer e non fu difficile trovarla. Il problema, però, era che non volessi contattare il manager, ma direttamente i ragazzi.

Photograph • Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora