36. Birthday Party

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La giornata passò molto in fretta tutto sommato. Dopo la chiacchierata con i ragazzi, il manager ci chiamò per andare a fare le prove per il concerto della sera. Per fortuna era riuscito a spostare le interviste e i video vari ai giorni seguenti perché quella giornata non avremmo comunque avuto il tempo materiale per fare altro.

Mentre i ragazzi si stavano preparando nei camerini, il manager mi prese da parte per informarmi espressamente che la data di Los Angeles sarebbe stata quella più numerosa dal punto di vista del pubblico. Mi chiese anche di fare più foto rispetto alle altre tappe e io obbedii senza farmelo ripetere due volte. Scesi anche dal palco per catturare istanti del concerto dal punto di vista delle fan. Non ero solita farlo. Preferivo soffermarvi a fare foto ai ragazzi da vicino quindi preferibilmente da sopra il palco.

Il concerto filò assolutamente liscio e i ragazzi decisero di andare a festeggiare andando in un pub famoso del centro e poi facendo quattro passi sempre in zona. Incontrammo numerose fan e, stavolta, il clima era completamente cambiato.
I ragazzi sorrisero tutto il tempo e riuscirono anche a fare quattro chiacchiere con le ragazze. Insomma, Los Angeles era stata un po' come una boccata d'aria fresca per i ragazzi, ma anche per la sottoscritta.

***
Il giorno dopo, quindi il 7 luglio, mi alzai più presto rispetto al giorno prima. Erano le dieci. Non misi nessuna sveglia, solo mentre ero nel letto pensai che quel giorno Ashton avrebbe compiuto ventiquattro anni e io non avevo assolutamente pensato a cosa regalargli.

Mi alzai, andai in bagno a farmi una bella doccia per farmi venire in mente qualcosa, mi cambiai vestendomi in modo molto casuale e scesi giù sperando di non trovare il biondo già in piedi perché sicuramente mi avrebbe chiesto dove stessi andando e non mi andava di inventarmi una scusa già di prima mattina.

Con enorme sollievo notai la cucina deserta e la stanza di Ash ancora chiusa. Mi preparai il caffè e qualche toast. Decisi di scrivere un biglietto al biondo per informarlo che non stessi dormendo, ma bensì che fossi andata a farmi un giro. Glielo lasciai attaccato al frigorifero. Dopodiché presi la borsa e il telefono e mi avviai a casa di Calum.
Per fortuna distava solo qualche metro.

Avevo bisogno di aiuto per scegliere il regalo perfetto da regalare al mio amico e chi meglio del migliore amico del festeggiato poteva darmi una mano?

Suonai il campanello e mi sentii subito in colpa. Magari Calum stava dormendo perché comunque la sera prima tornammo a casa verso le due del mattino, e io come una cretina ero piombata a casa sua senza nemmeno avvisarlo.

Dopo qualche minuto non sentii nessuno aprirmi. Mi rassegnai ad andare in centro con un taxi e ad arrangiarmi da sola, ma alla fine il moro mi venne ad aprire.

"Leslie? Che ci fai qui?" mi domandò Calum stropicciandosi gli occhi e con la voce ancora impastata di sonno. Sì, lo avevo decisamente svegliato.
"Perdonami Calum, davvero. Non volevo disturbarti" mi scusai subito preparandomi ad andarmene, ma il mio amico si limitò semplicemente a sorridermi e invitarmi ad entrare a casa sua.
"Stai tranquilla, anzi scusami tu se sono in queste condizioni" mi disse lui ridendo e facendo un cenno ai suoi pantaloni da tuta grigi. La mia attenzione non poté non essere catturata dai numerosi tatuaggi che Calum aveva sul petto. Non credevo di averglieli mai visti da così vicino. Lui lo notò e rise in imbarazzo.
"Sono davvero belli" commentai io. Lui mi ringraziò invitandomi a fare colazione da lui, ma io rifiutai subito dato che avevo appena mangiato.

"C'è un motivo per cui sono venuta qui a romperti le scatole alle dieci e mezza del mattino giuro" esordii io mentre lui armeggiava per prepararsi un po' di caffè. Lo sentii ridere e io non potei non sorridere.
"E sentiamo, di che si tratta?" Calum si sedette sull'isola della cucina interessato a ciò che avevo da dirgli.
"Ecco, visto che oggi è il compleanno di Ashton ho pensato di volergli regalare qualcosa di carino, ma non ho nessuna idea. Non sono mai stata brava a fare regali e per questo motivo ho assolutamente bisogno del tuo aiuto Calum" gli spiegai seria e lui annuì capendo la situazione.
"Beh, nemmeno io sono bravo nel fare i regali. Diciamo che tra noi ragazzi ci arrangiamo sempre facendo i regali insieme quindi potrei consigliarti qualcosa, ma nulla di preciso a dire la verità"
Meglio di niente sicuro, pensai. Annuii per fargli capire che qualsiasi cosa mi avesse detto sarebbe stata sufficiente.

Photograph • Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora