9. Breaking Up

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"E questa quando l'avresti scattata?"
"Prima di tutto questa è la mia preferita e l'ho scattata a Jo il primo giorno d'università"
"Povera"
"Già, pensa che se l'era presa con me anche se non era stata colpa mia"

Era circa un'ora che io e Calum eravamo in hotel a commentare praticamente tutte le foto del mio amato album.
Lo avevo lasciato sopra al letto della mia camera e quando Calum era entrato per chiedermi di uscire lo aveva notato. Infatti, poco dopo, lo trovai a sfogliarlo seduto sul mio letto.
Mi sembrò una scena così carina che non la volli interrompere e per questo ora eravamo lì a ridere ricordando dei momenti della mia vita troppo preziosi. In particolare stavamo proprio commentando la foto che avevo scattato il primo giorno d'università a Jo quando le si era rovesciato il caffè sulla camicia. Quanto mi mancavano quei momenti...

"Deve avere un bel caratterino la tua migliore amica" commentò lui.
"Sì, non posso darti torto però quella ragazza è la mia vita. Senza di lei non saprei se sarei mai arrivata fin qui. Le devo molto,  più di quanto possa permettermi" ammisi sincera sentendo le lacrime pizzicarmi gli occhi.

Lei e Andrew mi mancavano come l'aria e se solo ci pensavo mi si formava un groppo in gola a ripensare a quanto eravamo distanti in quel momento.

"Ehi, non ti rattristare" mi disse Calum premuroso.
"Hai bisogno di un abbraccio? Perché se non lo sapessi io sono il più bravo della band a dare gli abbracci, quindi se vuoi approfittarne-"
Non lo lasciai nemmeno terminare ciò che voleva dire che lo abbracciai forte a me.
Non riuscii a trattenere una lacrima che mi scorse libera sulla guancia bagnando così anche la felpa di Cal a cui ero appoggiata. Istintivamente cominciai a singhiozzare come una bambina.
Purtroppo ero fatta così, non riuscivo a tenermi proprio nulla dentro, soprattutto i miei sentimenti.

"Perché piangi se sai che li rivedrai presto Leslie?" mi domandò Calum con quel tono premuroso di prima. Io mi accoccolai di più al suo petto che in quel momento emanava uno strano calore di cui il mio corpo, non seppi perché, necessitava assolutamente.
Non sapevo rispondere. In fondo perché si piangeva la maggior parte delle volte? Delusioni, amore, gioia, sofferenza, dolore? Non lo sapevo nemmeno io cosa stavo provando in quel momento.
Sapevo solo che stare sul letto, tra le braccia del moro mi faceva sentire stranamente al sicuro da tutto e da Ashton.

"Non ne ho idea Cal" gli risposi ridendo come una cretina e staccandomi di malavoglia dal suo abbraccio.
"Te l'hanno mai detto che sei bipolare Leslie Clarke?" mi chiese ironico lui.
"Non è divertente" lo rimproverai io tirandogli un leggero pugno sul braccio. Entrambi scoppiammo a ridere, cosa che da un po' di tempo non facevo con così tanto piacere e gusto.

"Leslie, ti andrebbe di-, oh ehi Cal, ti stavamo cercando" ci informò Luke entrando in camera mia.
"E' tutta la mattina che è qui con me" risposi di rimando a Luke sorridendo.
"Cosa volevi chiedere a Leslie?" gli domandò invece Cal.
"Io e Mike stavamo per andare a fare un giro in centro e volevamo sapere se vorreste venire anche voi" ci propose il biondo con un sorriso sincero. "Ma dato che vi stavate divertendo non preoccupatevi"
Luke fece per uscire ma io lo fermai dicendogli: "No, no io e Calum veniamo, vero?" guardai Calum per ricevere una sua risposta.
"Certo, dateci un attimo che ci prepariamo e siamo da voi" rispose il moro.
"Bene allora vi aspettiamo nella hall" disse Luke prima di chiudersi la porta alle spalle.

Sì, perché dovevate sapere che sia io che il moro eravamo rimasti tutta la mattinata in pigiama. Quindi lui andò a cambiarsi in camera sua e io feci lo stesso e un quarto d'ora dopo eravamo pronti entrambi per raggiungere gli altri nella hall.

Per fortuna non vidi da nessuna parte Ashton. L'ultima cosa che volevo era proprio vederlo. Ancora non riuscivo a realizzare con che coraggio gli avessi parlato in quel modo ieri. Il mio cervello doveva essere andato proprio a puttane.

Photograph • Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora