capitolo 21

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*Dal capitolo precedente*
Fu un secondo, il petto di Fabrizio si alzava e si abbassava molto velocemente, poi la macchina dell'elettrocardiogramma al suo fianco faceva molto rumore. Chiamai i dottori e presi in braccio Ermal, che spaventato si mise a piangere.
Dopo quasi quattro ore di operazione vidi il dottore uscire da quella piccola stanza bianca.
"Tra-tranquillo andrà tutto bene".
"Morirà?"
"No, lui è un guerriero e i veri guerrieri non muoiono mai", il piccolo appoggia la sua faccia sul mio petto e lo stringo forte a me.
Quanto vorrei credere alle mie parole, ma chi mi dice che Fabrizio non morirà? Chi mi dice che l'operazione andrà bene? Chi mi dirà che non succederà niente in quella stanza con venti medici? Chi mi dice che vedrò ancora Fabrizio con la gola gonfia e rossa per aver sforzato la voce? Chi mi dice che potrò guardare lui ed Ermal giocare? Chi dirà alla sua figlia tutto questo? Chi dirà alla madre che il suo primo figlio è morto? Chi dirà ai suoi fan che la sua musica non ci sarà più? Chi ci aiuterà a sopportare tutto questo dolore? Chi ci aiuterà a dimenticare la sua energia? La sua simpatia? La sua voglia di urlare al mondo i suoi brani? Chi ci aiuterà a dimenticare un suo abbraccio? Chi ci aiuterà a dimenticare la sua storia? Chi ci aiuterà a dimenticare il romanacchio? Chi ci aiuterà a dimenticare i suoi sorrisi? Chi ci aiuterà a dimenticare i suoi modi di fare semplici ma speciali? Chi mi aiuterà a rialzarmi dopo una caduta? Chi ci aiuterà a dire ad un bambino di cinque che il suo futuro papà è morto, per colpa di un drogato e ubriaco? Chi ci aiuterà? Nessuno, dopo due mesi tutti si scorderanno di questa faccenda, di lui, dopo tutto le persone sono brave a dimenticare.
Inizio a camminare con il bambino in braccio, cerco di calmarlo il più che posso ma più ci provo e più va male. Posso capire le sue lacrime e il suo stringere i pugni nella mia maglia.
"Andrà tutto bene, non ti preoccupare".
"Come fai ad essere cosi sicuro?"
"Perchè l'ho visto molte volte su un lettino d'ospedale".
"Ma faceva anche cosi?"
"Ehm...di...diciamo di si".
"Ma dopo l'operazione cosa succederà?"
"Beh se sveglio andiamo ad abbracciarlo".
"Si, non vedo l'ora".
"Vuoi qualcosa alle macchinette?"
"Si", andiamo alle macchinette e gli prendo una "Kinder delice".

《Dopo quattro ore》

Finalmente vedo uscire un dottore, si avvicina a noi, si toglie un po di sudore e con un sorriso inizia a prendere parola.
"Allora l'operazione è andata bene, se volete potete andarlo a fargli visita".
"Ok, andiamo?"
"Si", scende e corre nella stanza, si ferma sulla soglia della porta, guarda Fabrizio, lui è seduto sul letto con il petto fasciato, occhi chiusi e capelli spettinati.
"Bizio!" Corre da lui.
P.O.V Fabrizio
Sgrano gli occhi appena lo vedo, corre da me per essere preso in braccio. Sale sul letto e si avvicina a me e circonda le sue piccole braccia attorno al mio collo.
"Mi sei mancato", sento un suo singhiozzo.
"Non piangere piccolè", cerco di abbracciarlo, di stringerlo a me ma non ci riesco.
"Andrea, mi puoi aiutare?"
"Si", prende le mie braccia e le appoggia sulla schiena di Ermal.
"Come stai?"
"Bene, tu?"
"Adesso si".
"Ti voglio bene".
"Io di più".
"Lo sai che questo piccoletto è stato al tuo fianco per tutto il tempo".
"Davvero?"
"Si, guai a chi provava a farlo allontanare da te".
"Veramente?"
"Si, mi sono preoccupato visto che non mi rispondevi mai".
Lo abbraccio.
"Sei la mia gioia".

|| Mio figlio|| MetamoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora