capitolo 3

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P.O.V Fabrizio
Mi sveglio e un bellissimo sorriso si forma sulle mie labbra. C'è il piccolo Ermal appoggiato sul mio petto che dorme bello tranquillo. Si apre la porta è Sabrina.
"Buongiorno". Si avvicina a Ermal e gli fa il solletico alla pancia e lui, con delle piccole lamentele, si sveglia.
"Alzati che devi andare a scuola".
"Ma io non ci voglio andare, devo finire il film e voglio giocare ancora con Fabrizio". Sabrina sorride, mentre Ermal mi guarda. Non resisto e gli lascio un bacio sulla guancia.
"Possiamo andare insieme a scuola?"
"No, purtroppo posso solo accompagnarlo io a scuola o quando avrà una famiglia, allora saranno loro, tu, senza offesa, tu non sei nessuno per Ermal".
"Non è vero, lui è un mio amico".
"Dai ti aspetto qui, tanto non me ne vado". Gli sorrido.
"Ok" scendiamo dal letto e andiamo a fare colazione. Lui guarda una tazza celeste con delle nuvole bianche disegnate. Lo prendo in braccio e lui riesce a prendere la tazza.
"Grazie, mi versi il latte?"
"Si". Prendo il latte e glielo metto nella tazza. Lui sorride e apre il pacco dei biscotti. Io preparo il caffè per me e anche per Sabrina.
"Lo sai che è la prima volta che vedo Ermal felice".
"Davvero?"
"Si, non gioca mai con nessuno e se ci prova nessuno lo ascolta".
"Come mai?"
"Ermal non è italiano, ha origini albanesi".
"Questo l'avevo capito".
"Comunque i bambini non giocano con lui per questo motivo".
"Ermal è un bellissimo bambino, ieri gli ho fatto uno scherzo, ho detto di avere dei giramenti di testa e lui mi ha fatto dei massaggi e mi ha portato acqua e zucchero".
"Sono contenta di avere Ermal nel mio orfanotrofio".
"E io di averlo conosciuto".
"Fabrizio".
"Dimmi".
"Che ti mangi?"
"Ehm, boh".
"Lo vuoi un biscotto?"
"Si". Sorride e mi lascia un biscotto tra le mani.
"Vai a vestirti".
"Ok", va via e si veste. Si mise una maglietta blu e dei jeans neri, si sedette sul divano e si mise le scarpe o almeno ci provò.
"Aspetta" lo aiutai.
"Grazie".
"Prego" gli prendo la manina. Lui mi abbraccia e io non posso fare a meno di non sorridere.
"Insieme a Sabrina andiamo a scuola?"
"Si". Con delle lamentele si mette il grembiule blu. Usciamo dall'orfanotrofio e andiamo a scuola.

|| Mio figlio|| MetamoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora