capitolo 46

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*Dal capitolo precedente*
Con tutto il coraggio che ho in corpo la bacio, sono felice che lei mi ricambia. Ci stacchiamo per mancanza di fiato, stavo per prenderle le mani quando il suo cellulare non me lo permette.
"Dimmi".
"Ehm si arrivo subito!" Chiude e si alza.
"Io devo andare", apre la porta ed esce. Abbasso lo sguardo ed Ermal mi guarda con una faccia stupita.
"Perchè l'hai cacciata?"
"Amore se n'è dovuta andare", in meno di qualche minuto è diventa triste, lo prendo in braccio e lui mi abbraccia.
"Uffa volevo giocare ancora con lei", gli tocco i capelli.
"Amore, visto che domani è il mio compleanno la invito alla festa, che ne dici?"
"Si!" I suoi occhi splendono di felicità, gli accarezzo le guance e andiamo di la a giocare.

La mattina seguente

Mi sveglio con delle dolci carezze, dei baci sulle mie guance.
"Buongiorno papà, auguri!" Scende dal letto e prende una bustina rosso acceso.
"Cos'è?" Dissi prendendola.
"Il tuo regalo", lo apro e trovo due fogli + un braccialetto blu con delle perline trasparenti.
"Grazie", gli lascio un bacio e apri questi due fogli, uno c'era scritto in blu "papà ti voglio bene" con un cuore e l'altro un disegno di noi due insieme.
"Andiamo a farci una doccia", andiamo in bagno e ci laviamo insieme, poi ci asciughiamo e ci vestiamo.
"Sei perfetto!" Sorrido e gli prendo la mano, andiamo all'asilo e lascio l'invito nelle mani di Ermal.
"Mi raccomando", lui annuisce e mi lascia un bacio sulla guancia. Entra in classe.
"Maestra Giada". Mi avvicino a lei.
"Dimmi", gli sorrido.
"Verrai alla festa del mio papà?" Disse lasciando l'invito.
"Ehm, non lo so".
"Per favore?"
"Eh va bene".
"Ok, grazie", mi abbraccia e facciamo lezione, le ore passavano in fretta e io non stavo nella pelle per la mia festa. Me l'avevano organizzata i miei amici e poi non vedevo l'ora di vederla, chissà cosa l'è successo?
Insieme al mio bimbo arriviamo al ristorante, stavo per aprire la porta quando una voce mi fermò.
"Maestra Giada!" Corre da lei, lo prende in braccio.
"Ehy, sei bellissima" sorrido vedendola.
"Grazie, volevo darti il mio regalo" è una scatola celeste con un fiocco giallo in mezzo.
"Grazie, vieni", le apro la porta ed entriamo.
"Ragazzi vi presento Giada", stringe la mano a tutti e ci sediamo.
Per tutta la sera Ermal non ha fatto altro che stare insieme a Giada, anche nella foto dove tagliavo la torta.
"È stata una serata fantastica ma io devo andare". Mi dice all'orecchio.
"Non vuoi fare un ballo insieme a me?"
"Non posso".
"Va bene, ci vediamo domani".
"A domani", le stavo per lasciare un bacio quando le si posta e la vedo allontanarsi.

|| Mio figlio|| MetamoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora