capitolo 52

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Entrai nella camera di mio figlio e iniziai a guardare i suoi giocattoli sparsi un po' ovunque, purtroppo stava crescendo e mi mancherà cosi tanto, mi mancherà giocare con lui o prenderlo in braccio, in meno di un mese è diventato alto e anche la sua voce è cambiata.
"Papà, tutto bene?" Mi chiese mettendosi vicino a me.
"Si amore".
"Sicuro?"
"Si". Mi sorrise e gli lasciai un bacio sulla guancia.
"Papà, ci sarà un altro tuo concerto?"
"Sono finiti, adesso ci saranno le vacanze, almeno per me".
"E a me niente?"
"Tu devi andare a scuola".
"Uffa, ma io non voglio".
"Dai non fare i capricci".
"Mi mancherai", disse abbracciandomi.
"Anche tu".
"Papà, sei sicuro di stare bene?"
"Ok, papà non sta bene".
"Che hai?"
"Nostalgia".
"Cos'è?"
"La nostalgia è un'emozione".
"Che cosa ti fa provare?"
"Tristezza".
"Come mai sei triste?"
"Perchè stai crescendo e, una volta che diventerai adolescente, ti dimenticherai di me".
"Impossibile".
"Quando inizierai ad avere i tuoi amici, la tua prima fidanzatina non penserai più a me".
"Non potrei mai dimenticare l'unica persona che mi ha voluto".
"In che senso?"
"Quando sono entrato in orfanotrofio ho pensato di non avere mai più una famiglia, ho visto tante coppie cercare un bambino perfetto e io, per loro, non lo ero, poi ti ho incontrato e finalmente mi hai portato a casa".
"Sei un bimbo speciale", dissi lasciandogli un bacio sulla guancia.
"Anche tu sei un papà speciale". Sorrise.
"Giochiamo?"
"Si".

|| Mio figlio|| MetamoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora