capitolo 34

179 11 8
                                    

Scusate se il capitolo è corto

P.O.V Fabrizio
Fermo la macchina, spengo il motore e stringo le mie mani nel manubrio, ho un po d'ansia, insomma non ho mai avuto nel mio concerto mio figlio. Chiudo gli occhi e appoggio la testa sulle nocche. "Tranquillo andrà tutto bene", dissi tra me e me. Tolsi le chiavi dalla serratura e le metto in tasca, giro la testa e apro gli occhi.
"Che combini?" Fermai la sua manina sulla caviglia.
"Niente". Mi sorride, io guardo la sua manina, è talmente piccolina che se chiudo gli occhi faccio fatica a sentirla.
"Papà, perchè siamo qui?"
"Perchè papà ti deve far vedere una cosa", sorrido e lo faccio scendere e gli prendo la mano. Arrivo davanti ai cancelli dove si terrà il concerto, per sbaglio lascio la sua mano e appoggio la mia sullo stomaco.
"Papà!" Girai la testa e guardai una guardia che non lo faceva avvicinare a me.
"Mi dispiace piccolo, ma non puoi entrare". 
"Lascialo stare", mi avvicino e gli prendo la mano.
"Ma non può stare qui".
"Chi te l'ha detto?"
"Senza pas non si può avvicinare qui".
"Lo so, ma lui ha un pas speciale", sorrido e gli prendo la mano.
"Cosa?"
"Ti presento mio figlio, l'unico bambino che questa sera potrà fare quello vuole, anche salire sul palco".
"Davvero papà?" Mi guarda.
"Si", lo prendo in braccio, arriviamo nel gazebo.
"Ciao ragazzi!"
"Ehy, ma chi è questo piccoletto?"
"Vi presento mio figlio, Ermal".
"Ciao", dice imbarazzato.
"Adesso sentirai la voce di papà".
"Siii!" Lo faccio sedere su una sedia e prendo il microfono.

Fine seconda prima parte...

|| Mio figlio|| MetamoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora