capitolo 37

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Tornammo in hotel e ci facemmo una bella dormita, la mattina seguente lo svegliai gli feci una doccia e lo portai all'asilo.
"Ciao maestra", dice a Giada.
"Ciao piccolino", gli tocca il nasino e lui sorride.
"Buongiorno, entriamo?" Ermal annuisce e con la manina mi saluta.
"Allora bambini, chi conosce cupido?"
"Io", risponde una bambina bruna con le codine.
"Dimmi".
"Cupido era un bambino con le ali sulla schiena e con le sue frecce lancia l'amore".
"Brava, oggi dovete scrivere una letterina e darla alla bambina/o che vi piace".
"Dimmi Ermal".
"Possiamo farne anche più di una?"
"Beh, se proprio vuoi si", sorrido.
Prendo due fogli e i colori, inizio a buttare giù qualche idea per questi regali. Voglio far felici loro, la maestra mi lascia un cuoricino.
"Dai questo a papà?"
"Ok".
"A chi fai questi bei regali?"
"Alla mia nonnina e al mio papà".
"Ma papà non è la tua fidanzatina", rido.
"Si ma io li amo".
"Davvero?"
"Si, il mio vecchio papà era cattivo con me e la mia mammina, invece Fabrizio no, lui mi da taanti bacini, dormiamo insieme e io lo stringo e mi addormento sul suo petto perchè ho paura di perderlo". Dice lasciando il blu e prendendo il rosso.
"Perchè hai paura?"
"Potrebbe arrivare qualcuno e portarmelo via".
"E chi sarebbe questa persona?"
"Una tanto cattiva".
"Ok, buona continuazione".
"Grazie".
Finiscono quelle piccole ore scolastiche ed Ermal saluta la maestra e convice il papà a portarlo dai nonni.
"Ehy, siamo venuti a trovarvi".
"Ciao", dice Ermal.
"Nonnina ho una cosa per te".
"Cosa?"
"Tieni", gli passa il foglio.
"Buon San Valentino nonna, ti voglio bene" affianco a questa frase c'era un disegno lui e la sua nonna.
"Ti voglio bene anch'io", gli lascia un bacio sulla guancia e tutto felice va dal nonno.
"Tieni nonnino", gli lascia un cioccolatino.
"Grazie Ermal", dice accarezzandogli la guancia.
"Papino questo è per te". Gli passo il foglio.
"Ti amo tanto papà, sei il migliore, buon San Valentino", affianco c'era un cuore rosso e la sua firma.
"Ti amo anch'io", lo prendo in braccio e lo riempio di baci.
"Basta", ride.
"Cos'è quel cuore?"
"Me l'ha dato la maestra, e per te".
"Fai vedere".
"Ok", prende il biglietto e lo leggo.
"Cosa c'è scritto?"
"Niente amore".
Rimasero lì e poi tornarono a casa e Fabrizio si preparò per due bellissimi eventi.

|| Mio figlio|| MetamoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora