2. Una Nuova Vita

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È un bellissimo sabato mattina, ho ancora tutte le valigie da sistemare e i vestiti da riporre, ieri non sono riuscita perché ero molto stanca ma dopo colazione ho promesso a mia madre di riporre tutto. Scesi al piano inferiore per fare colazione, mia madre aveva già preparato tutto sopra al tavolo, meglio così perché assonnata come sono chissà cosa avrei combinato!
Mamma: "Buongiorno tesoro!"
Papà: "Buongiorno Cristal."
Io: "buongiorno mamma, buongiorno papà."
Dopo aver salutato tutti, iniziai a fare colazione, non feci in tempo a bere un sorso dalla tazza, quando:
Mamma: "Cristal, oggi pomeriggio verranno Rachel e la sua famiglia a casa per scegliere insieme la scuola, quindi hai tutta la mattinata per sistemare la tua camera."
Io:"ok mamma."
Dopo colazione andai in camera, per prima cosa dovevo trovare qualcosa da mettermi, non potevo restare tutto il giorno in pigiama: una felpa comoda e jeans, niente di che. Iniziai dalle valigie, dividendo nell'armadio indumenti estivi con quelli invernali e infine il letto. Avevo finalmente finito, ora tutto era in ordine! Decisi di passare il resto della mattinata a suonare il pianoforte, come mi era stato imposto dai miei genitori nel periodo in cui ero in Italia, era proprio quel che volevo dire oggi a Rachel ma non del pianoforte,ma del fatto che non potrò più giocare a calcio con lei e con nessun'altro. Il pianoforte dovrebbe aver preso il suo posto, ma non sarà mai così, è solo quello che ho fatto credere ai miei genitori, il calcio mi resterà sempre nel cuore; anche per questo fatto c'è una spiegazione, secondo loro il calcio è solo una perdita di tempo,alle ragazze modifica il carattere in peggio,facendole perdere tutta loro eleganza e femminilità, in poche parole per loro il calcio è MALE! Ma non solo non posso neanche guardare le partite perché potrebbe farmi riaccendere la fiamma per il calcio che, secondo loro è spenta e ormai solo un ricordo.

Dopo pranzo...
Non vedevo l'ora di scegliere la scuola dove andrò, Rachel ed io ci siamo messe d'accordo nel scegliere la stessa scuola in modo da sperare di finire in classe insieme.
Sentii il campanello di casa suonare, sarà sicuramente Rachel e la sua famiglia, quindi andai ad aprire:
Rachel:"ciao amica! Come va? Non vedo l'ora di scegliere la nuova scuola.
Io: anche io, anche se mi ci vorrà un po' per ambientarmi."
Detto questo andammo a sederci tutti insieme sul grande tavolo da pranzo dove erano situati tutti i volantini delle varie scuole, li guardammo tutti, ognuna aveva qualcosa che la caratterizzava:
Papà Rachel:" sono tutte ottime scuole"
Mamma:"già, fra tutte la più vicina è la Raimon, potreste scegliere quella"
Papà:"è un buon consiglio, però lascia che decidano loro la scuola, dopotutto saranno loro a frequentarla."
Stavo leggendo i volantini quando mi accorsi che in ognuna di queste c'è un club di calcio, i miei genitori molto probabilmente non l'hanno visto perché a prescindere le avrebbero scartate tutte, soprattutto mia madre quindi decisi di tenerlo segreto. Dopo un'ora tra tutte, scelsi le due che mi piacevano di più ovvero la Royal Academy e la Raimon, io ero più puntata sulla Royal Academy ma Rachel voleva a tutti i costi la Raimon, non so per quale motivo quella scuola le ha rapito il cuore ma comunque, dopo una lunga discussione abbiamo scelto la Raimon. Non l'ho scelta perché Rachel la voleva tanto, ma perché era più vicina al nostro quartiere così ogni mattina potevamo andare a scuola assieme a piedi:
Mamma:"ottima scelta, dalla scuola vi dovranno arrivare anche le divise"
Io:"ok"
Rachel:"benissimo, non vedo l'ora!
Io: ma tu sei sempre contenta per tutto?"
Rachel:"si, piuttosto che vivere con pessimismo e solitudine, preferisco essere felice per ogni cosa."
Io:"comunque, visto che qui abbiamo finito usciamo un po'?"
Rachel:"siii!"
Sembrava quasi aspettasse solo quel momento, salutai i miei e insieme a lei passeggiamo un po' per il quartiere e passando anche vicino alla nostra futura scuola:
Rachel:"eccola, è questa la Raimon, è veramente grande vista dall'esterno soprattutto quando non c'è nessuno
Io: hai ragione."
Rachel:"bhe, è proprio come ai vecchi tempi, sempre insieme affrontando ogni sfida; spero di finire in classe con te! Vero Cristal?"
Pov. Rachel
Era proprio come ai vecchi tempi, mi mancava proprio Cristal, noi due ci completiamo come lo Ying e lo yang.
Io:"spero di finire in classe con te! Vero Cristal?"
Dopo quella domanda non ebbi una risposta, solo un lungo silenzio:
Cristal:"cosa!? Scusa non ti stavo ascoltando."
Ed è lì che vidi la sua faccia era pensierosa, come se volesse dirmi qualcosa, qualcosa di veramente importante:
Io:"Cristal, ti vedo distratta c'è qualcosa che non va!?"
Pov. Cristal
Ecco, sapevo che mi avrebbe fatto quella domanda, aveva capito che c'era qualcosa che non andava l'unica cosa che mi rimaneva da fare è dirglielo, non potevo aspettare ancora
Io:"Rachel, ti posso fare una domanda? "
Rachel:"certo, di che si tratta? "
Io:"bhe... Ti piace ancora il calcio?"
Rachel:"certo, che domande! Infatti ti volevo chiedere se dopo ti va di andare a casa mia a fare due tiri come da piccole, te lo ricordi? Adoravamo giocare a calcio a casa mia."
Eccome se mi ricordavo, rimpiango ancora il giorno in cui sono dovuta partire per l'Italia, quel maledetto giorno ma, ho la vaga sensazione che anche se non fossi partita le cose sarebbero cambiate lo stesso.
A quel ricordo mi scese una lacrima di rabbia e di dolore:
Rachel:"ehi Cristal, che succede? Ho detto qualcosa di male?"
Dopo quelle due domande non sentii
più parlare solo, un caldo abbraccio che mi avvolgeva dolcemente, quell'abbraccio che mi aveva sempre confortato; così mi ripresi e decisi di dirgli tutta la verità:
Io:"certo che mi ricordo, ma la verità è che non potrò più toccare un pallone in vita mia"
Rachel:"cosa? "
È così gli spiegai tutta la faccenda del viaggio e di come mi sono sentita, del dolore che ho provato a quella notizia
Rachel:"wow, non l'avrei mai immaginato, scusami se..."
Io:"non ti preoccupare, sto bene vedrai che con il tempo non mi interesserà più il calcio, sarà solo un ricordo niente di più... "
Rachel:"no, non dire così, vedrai che prima o poi ritornerai a giocare come prima"
Io:"prima o poi.... "
Rachel:"bhe? Cos'è tutta questa tristezza!? Cambiamo argomento,sai che quando ero in America trovai su una vetrina un pupazzo a forma di pinguino morbidissimo!! Ovviamente l'ho comprato, ce l'ho a casa sopra il letto, sai... Adoro i pinguini!!!!"
A quelle parole mi ritornò il sorriso, lei e la sua ossessione per i pinguini, non è normale; va bene, sono carini e dolci, ma non puoi avere un'ossessione per loro! Spero non mi senta.

Spazio autrice:🔥
Ed ecco a voi il secondo capitolo della mia storia, tra la Royal Academy e la Raimon hanno scelto la Raimon. Dal prossimo capitolo inizieremo la vera storia, ambientata a scuola e vedremo il motivo per cui ho scelto quel titolo a questa storia.
Ciao!
Auri.

Un pallone che mi cambiò la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora