43. Simili

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Helena:"che cos'era quello!?"
I restanti componenti della squadra si raggruparono dietro di me:
Cristal:"ti potrei fare la stessa domanda"
Helena:"non è un tiro della tua portata; tu sei debole, ingenua, sola... Le persone ti hanno sempre voltato le spalle e tutti quelli che credevi fossero tuoi amici, ti avevano solo illuso.
Sei cresciuta da sola, non fidandomi delle persone e tu pensi che loro siano tanto diversi?" esclamò indicando la mia squadra.
Strinsi i pugni perché aveva ragione, propabilmente anche loro mi volteranno le spalle.
Mi voltai e me ne andai:
Helena:"brava! Continua a scappare. Perché non racconti ai tuoi amici quanto hai sofferto? Di quante volte hai pensato di non meritarti di vivere? Infondo non sei nessuno, codarda..."
Presa da uno scatto di ira mi catapultai su di lei e la presi per la maglia:
Jude:"ferma! Non farti abbindolare da lei..."
La lasciai andare:
Helena:"ho vinto di nuovo, è ciò che volevo..."
Detto questo, con le mani dietro la schiena, uscì dallo stadio.
La pietra!
La ricorsi fino all'uscita ma lei non c'era più.

-Skipe time: il giorno dopo-
Il mister ci ha regalato un giorno per riposarci dall'ultima partita, consiglio che non tutti seguirono.
Mark, per esempio, si trova al campo ad allenarsi con qualcun'altro o semplicemente per divertirsi. Per quanto riguarda a me guardo il mondo dal mio balcone per godermi l'aria fresca della mattina.
Da quello scontro ne uscii con qualche livido o comunque, ferite superficiali, ma mi sento bene nonostante tutto.
Cristal:"avanti!" urlai non appena sentii qualcuno bussare.
Dalla porta entrarono: Rachel, Nelly, Celia e Silvia, con la mia migliore amica a capo del gruppo non sapevo cosa aspettarmi:
Nelly:"Buongiorno Cristal, tutto bene?"
Cristal:"si non preoccupatevi"
Silvia:"ti abbiamo per caso disturbato?"
Stavo per rispondere ma Rachel prese parola per me:
Rachel:"disturbata? Lei è un'associale; se non fosse stato per noi, lei sarebbe rimasta qui segrecata in queste quattro mura!"
Cristal:"che avete intenzione di fare?"
Rachel:"ti correggo: che abbiamo intenzione di fare"
Celia:"Rachel ha pensato di uscire noi tutte insieme siccome abbiamo il giorno libero"
Silvia:"ci ha detto che è da tanto che non ti diverti assieme alle tue amiche, così abbiamo pensato bene di sfruttare la giornata assieme in giro"
Sospirai e mi arresi all'idea.

In poco tempo ci trovammo in giro per il paese. Il posto dove ci troviamo ora è un piccolino paesino fuori Londra, molto meno caotico rispetto alla grande città.
Passammo tutta la mattina tra negozi e negozietti; trattenere Rachel nel comprare un portachiavi raffigurante un pinguino con il cappello nero delle guadie inglesi, non è stato facile.
Dopo qualche ora ci fermammo in un parco a rilassarci:
Celia:"è stata una mattinata fantastica!" disse stiracchiando le braccia sulla panchina.
Silvia:"già anche se una di noi non è d'accordo"
Rachel:"io però lo volevo quel portachiavi!" disse con il broncio.
Aprii la borsa, estrassi l'oggetto e glielo porsi tra le mani:
Rachel:"siii! Grazie mille Cristal!!" paragonata a una bambina a cui si regalano le caramelle, non saprei chi delle due fosse più felice.
Cristal:"però non ti aspettare il regalo per il tuo compleanno"
Rachel:"eh!?"
Mentre loro ridacchiavano scorsi Nelly poco più in là parlare al telefono:
Rachel:"è da un po' che è al telefono, pensavo lo sapessi"
Cristal:"tu come-? La smetti di essere così inquietantemente attenta!"
Rachel:"tenerti sotto controllo è il mio hobby" disse facendo spallucce.
Poco dopo tornò Nelly e mi chiese di comprare delle bottigliette d'acqua:
Cristal:"Perché mai dovrei andare io?"
Nelly:"non crederai mica che io sospetti di te per qualche ragione? Senti sarò sincera con te: per quanti misteri tu sia circondata, io non sospetto minimamente di te. È solo che dobbiamo portarti in un posto e vorrei che fosse una sorpresa"
Rachel:"ora, visto che l'effetto sorpresa se n'è andato, tu puoi andare a prendere quelle bottigliette d'acqua senza tormenti. Meglio ora?"
Le loro facce serie dicevano il contrario ma andai comunque a prendere quelle bottigliette d'acqua.

Pov Rachel
Rachel:"allora? Che ci devi dire? Ti ho coperto dalla tua bugia è giusto che tu ci dia qualche spiegazione. Può sembrare stupida ma sotto sotto, anche lei hai suoi sospetti..."
Nelly:"per questo ti ringrazio; ho appena parlato con il mister, dice che la squadra inglese, per scusarsi dell'inconveniente a cui noi abbiamo assistito, ha deciso di rimediare con un gala a cui parteciperanno entrambe la squadre"
Silvia:"l'hanno scorso l'avevano fatto per creare un rapporto di amicizia tra le due squadre, ma non è finita tanto bene"
Celia:"già"
Rachel:"allora faremo in modo che quest'anno fili tutto liscio. Qual è il problema?"
Nelly:"sapete benissimo che in una festa del genere bisogna vestirsi in borghese, perciò il problema non è tanto la festa, quanto Cristal"
Rachel:"non ci avevo pensato!" sospirai portandomi una mano sulla faccia disperata.
Per farle mettere un vestito ci vuole non solo un paio di noi, ma anche tutto l'esercito e non so fin quanto opporrà resistenza.
Silvia:"quindi dobbiamo procurarci i vestiti"
Nelly:"a questo proposito, gli inglesi ci hanno consigliato una sarta di Londra che ci farà i vestiti su misura"
Celia:"si, ma non abbiamo tutti quei soldi per farci fare un vestito"
Nelly:"perciò ci penserà la squadra inglese a pagare"
Silvia:"non credete che abbiano esagerato, questa volta"
Celia:"devi tener presente che è una festa a cui loro attribuiscono molto valore."
Rachel:"poi se ci mettiamo anche che potevano rimetterci delle vite, non è esagerato come comportamento"
Silvia:"ma chi ci porterà a Londra?"
Nelly:"anche a quello ci hanno pensato loro..."
Rachel:"chiedili anche, la prossima volta, se ci possono regalare un pony"
Tutte:"Rachel!"
Nelly:"ad ogni modo... Ci verrà a prendere fra poco"
Nel frattempo arrivò Cristal con le bottigliette.

-In viaggio-
Cristal:"allora? Dove andiamo?"
Nelly:"siamo quasi arrivati. Inizia a chiudere gli occhi"
Cosa ci tocca fare per farle prendere un vestito. Perché ha questa fobia per i vestiti femminili!?

Arrivate, entrammo nella boutique della signora Eleonor.
Attraverso le grandi vetrate si poteva già intravedere il negozio con tutti i suoi vestiti esposti.
In fondo alla sala si trova la cassa e affianco, una porta in legno con scritto -Eleonor's Atelier-.
Appena varcata la soglia, dopo aver bussato, si presenta uno studio di moda molto elegante, dal color prevalente del bianco. Da una seconda porta entra una donna anziana dai capelli corti e ricci dal color oro. Indossa un completo azzurro: giacca e gonna color cielo e la maglia sottostante bianca.
Nelly:"è lei Eleonor, signora?"
Eleonor:"certo, non fatevi ingannare dalla mia età ho settantatre anni e ci so ancora fare"
Nelly:"non lo metto in dubbio, si vede che ha molti anni di esperienza. I vestiti lì esposti sono favolosi"
Eleonor:"grazie cara"

Cristal:"qualcuno mi può spiegare?"

Mi ero dimenticata che Cristal era ancora bendata, era l'unico modo per farle tenere gli occhi chiusi.
Celia si precipitò da lei e le tolse la benda. Appena vide l'atelier i suoi occhi si sbarrarono cercando una via d'uscita:
Cristal:"p-perché siamo qui?"
Rachel:"calmati Cristal, non ti abbiamo portata qui senza un motivo"
Nelly le spiegò tutta la storia del gala e il motivo per cui ci troviamo qui:
Rachel:"... e questa ragazza sarebbe il nostro problema"
Eleonor:"fatemi indovinare lei odia i vestiti e le gonne considerandole qualcosa da ripudiare nel triangolo delle Bermude, giusto?"
Cristal:"precisamente!"
Eleonor sospirò divertita prima di prendere parola:"ragazze voi andate a vedere i vari modelli e colori, a lei ci penso io"

Pov Cristal

CJ:"è stato belle conoscerti, Cristal!"
Cristal:"ma smettila che quella a soffrire sono io"

Mi fece sedere in una poltrona grigia e lei in quella davanti:
Eleonor:"dimmi, perché odi così tanto questo abbigliamento, Cristal?"
Cristal:"mi conosce?"
Eleonor:"mi sembra ovvio. Sei la calciatrice numero 15 della Inazuma Japan, la signora del fuoco"
Cristal:"ah già. Perché mi hanno attribuito quel nome?"
Eleonor:"è l'essere una calciatrice che ti fa odiare così tanto le gonne? Eppure so che nella divisa scolastica le porti"
Cristal:"è che non mi piace essere così esposta. I pantaloncini sono una cosa ma le gonne..."
Eleonor:"ma per le ragazze è normale portare le gonne e scommetto, che da piccola le portavi.
Tu sei una ragazza davvero forte ma devi sapere che al gala non dovrai fare tutte quelle acrobazie in aria, non dovrai correre e nemmeno saltare"
Cristal:"è proprio questo il problema. Dovrò mostrarmi come la ragazza perfetta ed educata, una principessa insomma, e io non lo voglio essere più. Voglio essere libera e fare ciò che più mi piace"
Eleonor:"questo tuo odio è legato al passato quindi, Harris..."
Mi guardò il polso e cercai di nasconderlo ma lei me lo impedì:
Eleonor:"non devi nasconderlo, è proprio questo che ti dà la forza. Devi andarne fiera... e non nascondere il tuo dolore quando le ferite causate ti fanno male"
Quella donna ha colpito proprio nel segno, è riuscita a capire che sto nascondendo le ferite procurate. È una frase a doppio taglio la sua: mi sta parlando di quelle provocate alla partita di ieri, ma allo stesso tempo parla di ferite morali che ho accumulato nel tempo.
Cristal:"lei sa qualcosa che io non so"
Eleonor:"probabilmente...
Dovresti essere molto legata a tuo padre, lui è molto simile a te solo che non te ne rendi conto" disse tenendomi la mano destra.
Tagliò lì l'argomento riprendendo a parlare del vestito. La seguii e riuscii a farmi fare il vestito, ma non potevo fare a meno di pensare a quella frase.
Io e mio padre... Simili...












Auri.

Un pallone che mi cambiò la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora