11. Soddisfatto...

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Iniziò così il secondo tempo: come aveva detto Xavier, non ci hanno mai dato un attimo di tregua, erano sempre alle nostre costole e provarono più volte a segnare ma Darren riuscì a parare i loro colpi in un modo o nell'altro. Il tempo stava per finire, bisognava al più presto segnare, Shawn si lanciò all'attacco passando poi la palla a Xavier che si diresse da solo verso la porta. È deciso a segnare, nessuno potrebbe fermarlo ma in un attimo si trovò davanti alla difesa che lo bloccarono, Nathan (che si trova nell'altra squadra) riuscì a rubare palla e passarla agli attaccanti; Axel intercettó la palla e si lanciò all'attacco, si stava dirigendo verso di me con l'intenzione di superarmi e di fare gol, sarà difficile ma lo fermerò.
Pochi metri ci dividevano, metri che diventarono centimetri: è il mio momento, sono pronta a fermarlo, provo a mettergli i bastoni fra le ruote rubando palla, ma la sua tecnica a confronto con la mia è decisamente superiore, riuscì a superare me e poi all'ultimo minuto riuscì a segnare con la "tormenta di fuoco".

Caddi a terra in ginocchio, la stanchezza non centrava nulla:
Axel:"ehi! Ti sei battuta bene, non me l'aspettavo Cristal. Non abbatterti così, ci saranno molte altre partite e magari riuscirai a vincerle tutte"
Cristal:"non sono affatto giù di morale! Sono solo.... Soddisfatta...
È vero, ho perso questa partita ma sono soddisfatta perché so di avere giocato con passione, tutto qui."
Così mi porse la mano per rialzarmi da terra, i nostri visi sono così vicini ma per poco, lui girò i tacchi e se ne andò; stava per uscire dal campo quando si fermò:
Axel:"voglio essere sincero con te Cristal, anch'io sono soddisfatto..."
Detto questo proseguì il suo cammino senza dire altro.
Cosa voleva dire!? Io ho una buona motivazione per essere soddisfatta, ma detto da lui può assumere diversi significati quella parola.
Odio quando la gente ti lascia così, così... Male, cioè almeno spiegami il motivo per cui sei soddisfatto.
Ah no, alla prossima puntata....

Dopo cena mi avviai verso camera mia, i miei pensieri sono: mettermi il pigiama e tuffarmi a letto. Finalmente un po' di tranquillità, avevo la sensazione di aver dimenticato di fare qualcosa, ma cosa.......
I COMPITIIIIIII!!!
Mi alzai con poca voglia dal letto e guardai cosa mi mancava da fare alle 20:30 di sera. Per fortuna niente di che, mi mancava solo scienze.

Dopo venti minuti, potevo finalmente dormire o almeno riposare la mente.
Soddisfatto... È possibile che questa parola avesse occupato così i miei pensieri. Mannaggia a te Axel!

??:"Cristal, ci rivedremo un giorno" chiuse la porta e se ne andò per sempre.
??:"no, non mi lasciare! Ti prego...
FRATELLONEEEE..."
Mi svegliai di soprassalto come se avessi appena avuto un incubo, anche se... Quel bambino era diventato un incubo, non mi tormentava più da un bel po' e ovviamente non mi poteva lasciare in pace.
Le immagini erano così sfocate, come se si fossero cancellate, riuscii a riconoscere lui e...
No, non può essere...
Quel- quella bambina sono io...
Perché mai ho urlato FRATELLONE!?
IO NON HO MAI AVUTO UN FRATELLO!
I-io sono Cristal HARRIS, l'unica figlia di Sara Greco e Jack Harris.
Portai le mani alla testa e inizia a sudare freddo:
Cristal:"ma allora: CHI SONO IO!? HO UN FRATELLO!? NO, È SOLO UNO STUPIDO SOGNO, ora mi calmo, torno a dormire e per domani avrò dimenticato tutto. E SE QUESTI NON FOSSERO I MIEI VERI GENITORI!?
Cristal, sta calma È SOLO UNO STUPIDO SOGNO, non ti puoi preoccupare per una cosa non vera, non ha senso!"
In questo momento sto impazzendo, se è solo un sogno posso far a meno di preoccuparmi, ma una parte di me vuole andare a fondo e scoprire la verità.

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Oggi passerò un normalissimo sabato pomeriggio: passerò tutto il tempo a suonare il pianoforte, non fraintendetemi adoro suonare il pianoforte, ma vorrei uscire da questa monotonia di ogni sabato pomeriggio, non so se mi spiego?
Iniziai con un semplice esercizio per muovere le dita, poi iniziai a suonare il brano che sto studiando. Mentre suonavo mi tornò in mente il sogno di ieri notte, le domande crescevano sempre più e non solo, cresceva anche un sentimento di preoccupazione, di ansia. Però non volevo dare una risposta a tutte queste domande, ho paura di scoprire cose che non vorrei mai sentirmi dire, e se dovessi avere un fratello ne sarei felice? Come cambierebbe la mia vita?
Tutti questi pensieri mi fecero perdere la concentrazione, sbagliando il brano:
Mamma:"ehi, cos'è successo?"
Cristal:"ho perso la concentrazione per qualche istante..."
Mamma:"pensieri che ti girano per la testa?"
Non risposi, non ne volevo parlare e neanche scoprire la verità, però:
Cristal:"mamma, se avessi un fratello la mia vita cambierebbe?"
Mamma:"tesoro, sai benissimo di essere figlia unica"
Cristal:"lo so, ma se ipoteticamente avessi un fratello in qualche modo cambierebbe?"
Mamma:"sicuramente la tua vita si riempirà più di adesso, avresti sempre un tuo coetaneo a casa con cui parlare. Bhe, devo scappare, ci vediamo più tardi tu continua a suonare ok?"
È questa la realtà, perché continuo a fare domande inutili e.... Senza senso! Ovviamente la mia vita non cambierà, quanto sono ingenua! QUANTO SONO STUPIDA! NON POTRÒ MAI GIOCARE A CALCIO IN LIBERTÀ, CONTINUERÒ A VIVERE NELLA MENZOGNA!
Altro che soddisfatta Axel.
Disperata e ormai esausta di tutto questo, appoggiai la mia testa alla tastiera del piano:
Cristal:"non ce la faccio più! Forse dovrei iniziare le indagini per verificare una volta per tutte di essere figlia unica e togliermi il pensiero.
Continuai a suonare il piano, ma venni interrotta dal suono del campanello di casa ed essendo a casa da sola per forza dovetti andare io, questa volta aprii la porta e guardai la faccia della persona che si trovava davanti:
Cristal:"ciao ragazzi che ci fate qui?"
Mark:"io e Axel ti volevamo parlare"
Cristal:"entrate!"
Mark:"domani mattina saresti disponibile a venire al campo da calcio vicino al fiume?"
Perché tutte a me!? Io domani non potrei uscire, cosa posso rispondere ora!? Senza pensare mi girai verso il piano:
Axel:"suoni il pianoforte per caso!?"
Cristal:"I-io su-suonare I-il pianoforte!? E va bene sì, suono il pianoforte"
Axel:"quindi domani non potresti uscire perché devi suonare, giusto!?"
Ma come!? Non sapevo potesse capire certe cose...
Cristal:"bhe, si... Però posso trovare il modo di venire"
Mark:"DAVVERO!?"
Cristal:"non prometto niente però...
A che ora dobbiamo incontrarci?"
Mark:"alle 10:00"

Di solito i miei genitori alle 10 sono a lavoro quindi dovrei avere la casa libera e se vado e torno al campo da calcio, nessuno saprà niente, giusto?

Cristal:"ci posso essere"
Mark:"sicura? Se non puoi possiamo dirtelo a scuola o in qualche altro modo..."
Cristal:"non ti disturbare, se per le 10 non mi trovate lì sapete che non sono potuta venire..."
Axel:"o che sei in ritardo"
Gli lanciai uno "sguardo assassino" e lui capì subito di aver sbagliato a fare una simile battuta:
Cristal:"non sono sempre in ritardo..."
I due mi guardarono come per dire "scherzi!? Partiamo in ritardo ogni giorno con gli allenamenti per colpa tua!!" :
Cristal:"e va bene, forse mi capita spesso di essere in ritardo, ma non è colpa mia..."

Loro non ci credevano ma, in realtà non è colpa mia. Se non avessi bisogno di trovare scuse ogni giorno, forse e ribadisco FORSE non sarei sempre in ritardo. A volte mi chiedo:" perché proprio a me!? Perché non posso fare quel che mi piace!?
PERCHÉ NON POSSO VIVERE LA MIA VITA COME VOGLIO!? E poi che non mi vengano a dire che lo fanno per proteggermi, da che cosa devono proteggermi? Da una PALLA!?



Spazio autrice:🔥
OK, nell'ultima parte direi di essermi sfogata, ogni tanto fa bene...
Cristal si sta spingendo oltre alle sue aspettative: da inventare scuse a uscire di casa senza il permesso dei suoi genitori e a loro insaputa, ma credetemi questo non è niente, ma...

*NO SPOILER*

Quindi spero che il capitolo vi sia piaciuto e che la mia storia vi stia piacendo soprattutto.
A presto
Auri.

Un pallone che mi cambiò la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora