56. Casa

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La squadra avversaria si avvicinò urlando il nome di Dante e alcuni di loro gli urlarono le peggiori parole esistenti, preoccupati.
Ma lui non li ascoltava mi guardava. Anche con gli occhi chiusi sentivo il suo sguardo pesante su di me, non solo: affianco a me sento la presenza del mio ragazzo che cerca di farmi parlare ma senza risultati e quella di Rachel dall'altra parte.
Gli occhi che mi osservano però, sono di più di quelli presenti così aprii immediatamente i miei; davanti a me, vicino alla porta avversaria è appoggiata una persona incappuciata con una felpa nera: gli nascondeva il viso fino al naso ma riuscii a vedere tra le sue mani un rubino rosso luccicare colpito da un raggio di sole.
Iniziai ad ansimare e a balbettare parole incomprensibili. I capelli che mi erano ricaduti davanti agli occhi vennero spostati delicatamente da mio fratello riuscendo a vedere i suoi occhi. Parlava, ma non gli prestavo attenzione anzi, tutto intorno a me si fece silenzioso dalla mia mancanza di attenzione.
Cristal:"una persona..." dissi soltanto.
Ma quando poi rivolsi nuovamente lo sguardo in quello stesso punto, non c'era più nessuno.
Rachel:"visione?"
Hurley:"Thor? Spiderman?"
Rachel:"ma ti pare? Non è il momento di scherzare, Hurley!"
Nessuno l'ha visto, come sempre...

La palla nel frattempo stava scendendo dal cielo cadendo a terra: rimbalzò per un po' e rotolò fino a finire dentro la nostra porta.
Mark:"OH MA ANDIAMO! NON ERO NEMMENO IN PORTA!! TI PARE DI SCENDERE PROPRIO ORA DAL CIELO!??" si mise a sclerare lui davanti alla palla, gesticolando.

Mi alzai per andarmene con la testa bassa:
Caleb:"felpa nera, jeans neri, cappuccio che gli ricopre la faccia fino al naso... Poco raccomandabile" constatò lui; era appoggiato con la schiena al palo della porta, la testa bassa e gli occhi chiusi.

Cristal:"lui l'ha visto..."
CJ:"oh, eccome se l'ha visto..."

Mi scagliai verso di lui e lo presi per il colletto della maglia obbligandolo a guardarmi negli occhi:
Cristal:"tu l'hai visto! Non sono pazza! Se l'hai visto: che cosa teneva in mano? Rispondi Stonewall!! Non mentirmi!"
Tutti:"CRISTAL!"
Caleb:"lasciami e ti risponderò... " mi disse lui con tono pacato e uno sguardo tagliente.
Pur di avere una risposta gli lasciai la maglia e indiettreggiai:
Caleb:"teneva in mano un rubino, quel rubino. Ma non ha fatto nulla oltre che guardare, come sempre... "
Cristal:"allora è vero che non è la prima volta che appare dal nulla" dissi quasi sussurrando.
Caleb:"per la prima volta sembriamo corcordare su qualcosa..." girò poi la testa puntando lo sguardo sulla palla all'interno della porta
"Per quanto riguarda la partita sembra che abbiamo perso; peccato, Axel ha sperato fino all'ultimo che tu non fossi suo cognato, Dante. Perciò, noi ti crediamo"
Dante:"che cosa vorresti dire? Io non sarò mai tuo cognato così come Cristal non sarà mai la tua ragazza" sbraitò rivolgendosi all'attaccante di fuoco.
Axel:"arrivi in ritardo, Dante. Mi sono dichiarato e stiamo già insieme. Inoltre sono pronto a sopportarti pur di stare con lei per tutta la vita"

Quei due iniziarono a discutere così decisi di tagliare la corda, ma prima di andarmene Caleb mi fermò:
Caleb:"ehy, questo non è uno scherzo cerca di capirlo. Qui finirà molto male se non prendi sul serio la questione.
Ti vogliono morta, quindi non andare in giro da sola.
Puoi credermi e seguire i miei consigli come puoi ignorarli, fai come vuoi non posso obbligarti a credermi da un giorno all'altro, la fiducia si conquista conil tempo e tu lo sai meglio di me. Tuttavia, io non desidero che tu muoia per quanto noi due siamo in forte disaccorto su parecchie cose. 
Ragiona"
Prima di sorpassarmi e andarsene mi mise una mano sulla spalla dandomi un'ultima occhiata.

Aveva ragione, non posso più scappare dall'evidenza perché finiranno per trovarmi senza che io muova un solo dito per prevenirlo.
Sono una codarda, aveva ragione...
Ma non posso fare a meno di pensare che Caleb sappia qualcosa. Magari è solo una mia impressione, ma da come mi ha avvertita sembra che lui sappia a cosa sto andando in contro.
Quale può essere il motivo?

Un pallone che mi cambiò la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora