Pov Rachel
Il vento continuava a soffiare ma per quanto forte esso sia, non riesce a spazzare via tutti i pensieri che occupano la mia testa. Nemmeno l'aria pulita che continuo a inspirare riesce a calmarmi e farmi riaquisire un minimo di autocontrollo.
Sono tornata, definitivamente.
Ancora troppo emotiva. Ancora troppo debole. Ancora senza un minimo di sicurezza in me stessa.
Ancora una volta, sola.??:"sapevo che prima o poi saresti tornata"
Una voce mi fece sussultare e propio perché era quella voce, non mi girai. Per nulla al mondo doveva vedermi in questo stato pietoso.
Rachel:"n-non sono affari tuoi"
"Maledizione, anche la voce tremante!"
Jude:"non ne dubito. Ciò che fa parte della tua vita privata non è affare mio, ma questo non toglie che un tuo amico non possa chiederti come mai hai quell'aspetto così distrutto.
O mi sbaglio?""No, hai completamente ragione"
Rachel:"come mai sei qui?"
Jude:"e tu come mai sei ridotta uno straccio?"
Rachel:"non si risponde a una domanda con un'altra domanda"
Sentii il suo sguardo insistente sulla mia schiena e quando ero sul punto di girarmi per andarmene, sospirò e prese parola:
Jude:"direi che un urlo come quello non passa inosservato. Era così carico di emozioni da far paura: che cosa è successo?"Mi alzai da terra, stirai con le mani la gonna e mi appoggiai alla ringhiera del tetto:
Rachel:"ti ricordi che cosa ti ho detto all'inizio del discorso?"
Sembrò pensarci ma appena si ricordò emise un sospiro esasperato:
Jude:"fai la difficile ora?"
Rachel:"non sono mai stata una tipa semplice"
Jude:"ma così sei apparsa a tutti; Rachel è quella ragazza sempre sorridente, che si preoccupa per l'amica e ama il calcio con tutta sé stessa. Rachel non si fa mettere i piedi in testa a nessuno e ha sempre tutto sotto controllo... "
Stinsi la ringhiera così forte da mettere in risalto le nocche:
Rachel:"smettila! La Rachel che conosci tu è morta. Schiacciata da delle inutili emozioni..."
Jude:"il fatto che tu abbia avuto un crollo emotivo non significa che sia morta"
Rachel:"si invece!" tuonai girandomi verso di lui in una mossa veloce
"tu non puoi capire"Jude si avvicinò pian piano a me con grande sicurezza, come se avesse vinto lui questa discussione:
Jude:"invece è propio perché ho capito che ti stai scandalizzando"
Si avvicinò ancora di più a me bloccandomi tra il suo corpo e la vecchia ringhiera del tetto, agitandomi:
Jude:"te la stai prendendo con me perché non sei riuscita ad evitare che qualcuno si accorgesse prima di te del tuo cambiamento e quando te ne sei accorta era troppo tardi.
Perché nessuno doveva vederti debole, giusto?"
Lo guardai allibita e lui mi fece un ghigno vittorioso per poi soffermarsi a guardarmi, facendomi arrossire."sono solo stupidi sentimenti, non farti ingannare più" mi dissi.
Spinsi via Jude da me pronta a prendere la direzione per scendere al piano inferiore, ma nel farlo, la ringhiera iniziò a scricchiolare; in uno scatto repentino, Jude mi tirò via da lì per un braccio facendoci cadere entrambi a terra, mentre un pezzo di ringhiera cadeva giù dal tetto.
Jude:"sei ferita?" disse lui rianzandosi da terra.
Io rimasi a guardare il mio ginocchio sanguinante:
Jude:"bisogna medicarlo. Su vieni, andiamo in infermeria" mi disse porgendomi la mano.Rimasi a fissare la sua mano per un po', indecisa sul da farsi:
Rachel:"ce la faccio benissimo da sola"
Mi rialzai da sola facendomi leva sulla mano destra e mi diressi verso la porta per scendere le scale e andarmene da qui.
Jude:"si può sapere che cosa hai!?" mi urlò dietro.
Rachel:"nulla e ora lasciami sola!" gli urlai di rimando.
Appoggiai la mano sulla maniglia e mentre facevo pressione per aprirla, Jude parlò:
Jude:"io non ti lascio sola"
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Un pallone che mi cambiò la vita
FanfictionCome ti sentiresti se a un certo punto della tua vita le persone a te più care, iniziassero a privarti della cosa che più ami? A nasconderti verità importanti? E se tutto quello che ti hanno detto fosse solo una bugia per nascondere la tua vera natu...