49. Sulla Retta Via

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-In Hokkaido-
Pov Rachel
Sono passati un paio di giorni e ancora nessuna traccia di allenamenti calcistici, però posso dire di aver provato tutti gli sport sulla neve che esistano al mondo.
Alla fine mi sono abituata alla temperatura e ora mi ritrovo a pattinare sul ghiaccio al palazzetto.
Amo il pattinaggio, è il mio sport preferito dopo il calcio e non posso far a meno di ricordare le giornate passate assieme a Cristal a pattinare, anzi, più che pattinare di lei mi ricordo le sue rovinose cadute e di tutte quelle volte che mi ha pregato di non staccarla dal parapetto della pista.
??:"ti piace pattinare?"
Mi fermai e notai una chioma albina spuntare da fuori pista, così mi avvicinai al parapetto innalzando una nuvola di neve mentre frenavo:
Rachel:"si è il mio sport preferito dopo il calcio"
Shawn:"non lo snowboard?" mi chiese lui con una risata.
Rachel:"ah ah, divertente. Non salirò mai più su una tavola da snowboard"
Shawn:"perché mai? Sei riuscita a fare due metri senza cadere e poi è così bello"
Rachel:"per te che ci sai andare. Ti ho visto: tu e la tavola siete una cosa sola, vedo il tuo sorriso ogni volta che sfrecci controvento sulla neve"
Shawn:"già mi sento così libero, è una bellissima sensazione credimi"
Ci fu un attimo di silenzio e lui sembrò perdersi nei suoi pensieri così ne approfittai per togliermi i pattini:
Shawn:"allora? Pronta per l'allenamento?"
Rachel:"non ho intenzione di allenarmi ancora"
Shawn:"ma come? Pensavo volessi giocare un po'..." disse palleggiando con la sfera bianca e nera.
Rachel:"perché non l'hai detto subito?"
Shawn continuava a palleggiare finché non mi sfidò:"prova a prendermi se ci riesci..."
Detto questo sfrecciò fuori dal palezzetto con la palla ed io che stavo indossando l'ultima scarpa mi trovai ad urlargli dietro, ma alla fine corsi all'inseguimento.

Riuscii a raggiungerlo ma con uno scatto allungò la distanza che c'era tra di noi.

"è molto veloce, ma non mi lascerò battere" pensai.

Così anch'io scattai in avanti riuscendo a correre di fianco a lui e a rubargli la palla per poi superarlo e arrivare al campo.
Per un attimo mi sono sentita più veloce, ma sfidarlo in una corsa è come inseguire una lepre però alla fine ho vinto io.
Shawn:"bravissima, ce l'hai fatta!"
Rachel:"mi ci è voluto un po', però alla fine sono riuscita a superati e a ruparti la palla"
Shawn:"ma non te ne sei accorta?" mi chiese raccogliendo dai sui piedi una palla di neve.
Rachel:"che cosa?"
Shawn:"hai creato una super tecnica! Ad un certo punto il vento ha cominciato a seguirti e con uno scatto sei riuscita a rubarmi la palla e a sostituirla con questa" disse tirandomi la palla di neve addosso, provocandomi una risata.
Rachel:"non ci credo, c'è l'ho fatta!"
Shawn:"ora bisogna trovargli un nome" ci pensò su "scatto gelido"?
Rachel:"emmh non so... hai detto che mi sono servita del vento, quindi..."
Rachel/Shawn:"vento gelido!"
Shawn:"perfetto! Ora giochiamo, magari riuscirai a svilupparne altre"
Rachel:"questa volta sono io a lanciarti una sfida!"

La sfida consisteva nel rubarmi la palla e devo dire che ero riuscita a mantenere il possesso, ma poi la situazione si ribaltò e fu lui ad avere la meglio. Ormai ho perso il conto di tutti i tentativi che ho fatto per rubargli la palla e devo dire che sono abbastanza stanca, inoltre il clima non aiuta.
Shawn:"ti sei stancata?"
Rachel:"ma che dici!? La neve ti ha per caso mandato in pappa il cervello? Sto benissimo e riuscirò a prendere quella palla costi quel che costi"
Dentro di me si scatenò una strana forza che mi diede la giusta potenza per reagire. Ci riuscirò!
Rachel:"quella palla sarà mia!"

Chiusi gli occhi e una folata di neve avvolse il mio corpo facendomi rabbrividire. Sotto di me si materealizzò un fiocco di neve in grado di proteggere tutta la mia area; aprii gli occhi concentrata come non mai, e sentii i capelli svolazzare con il vento.
Ad ogni mio passo il terreno sottostante si faceva di ghiaccio:
"CRYSTAL SNOW!"
E con lo stesso scatto della tecnica precedente riuscii a rubargli la palla e a bloccare i suoi piedi con il ghiaccio.
Richiusi gli occhi e mi calmai, dopodiché esultai:
Rachel:"ce l'ho fatta finalmente!
Rachel 2 Shawn 0" dissi con un sorriso e alzando l'indice e il medio nel simbolo della vittoria.
Shawn:"wow... T-tu... La super tecnica... Incredibile"
Rachel:"perché sei così sorpreso. Ho fatto una super tecnica, niente di che"
Shawn:"niente di che? Tu sei diventata un tutt'uno con lei: i-I tuoi occhi sono diventati bianchi come il ghiaccio e le punte dei tuoi capelli..." indicò i suoi capelli "albine"
Rachel:"non è possibile..."
Shawn:"credimi, non ho le allucinazioni"
Rachel:"questo significa che ho liberato la mia forza al massimo?"
Shawn:"chi lo sa..."
L'albino spostò poi lo sguardo sul pallone e poi a me:
Shawn:"comunque questa è mia"
Rachel:"non ci provare, ti ho battuto per ben due volte! Cosa ti fa credere di vincere almeno questa?"
Lui iniziò a palleggiare e ad ogni mio tentativo di prendere la palla o mi dribblava oppure riuscivo a prenderla, per poi riscontrarmi con lui.
Ad un certo punto la palla si fermò a mezz'aria tra il mio piede e quello di Shawn nel tentativo di portarla dalla nostra parte e di segnare, ma questa finì per illuminarsi di bianco e farci cadere all'indietro.
Rachel:"che cosa è stato?"
Shawn:"forse non è finita qui..."
Guardai intensamente la palla provando ad immaginare a quale altra super tecnica mi dovrò sottoporre, finché non si sentí un forte rumore venire da qualche parte nelle vicinanze.
Shawm:"che cosa è stato?"

Mi allontanai dal campo per vedere eventuali anomalie, ma non vidi nulla di strano se non tre ragazzi più grandi di noi giocare a calcio in uno spazio completamente innevato, distante dalla scuola e dal campo. Uno dei tre in particolare era appena riuscito a mandare a segno la palla su di una roccia lì vicino, probabilmente per un allenamento di precisione nel tiro.
Shawn:"sarà stato il contatto di quella palla con la roccia a causare quel botto" disse lui comparendo di fianco a me da dietro le spalle.
Rachel:"già. Quel ragazzo però..."
Il ragazzo che aveva calciato il pallone era castano e non potei fare a meno di ricordarmi il ragazzo del sogno; com'è che si chiamava?... Dante!
Ragazzo castano:"non va bene! Il dribbling è perfetto però il tiro è debole, non riesco a fare un'azione come si deve!"
Amico1:"stai scherzando!? Tra tutti, questo è il più potente"
R. Castano:"ma non è ancora preciso. Non serve a nulla un tiro potente se non è preciso; è come tirare a vuoto, non ha senso!"
Amico2:"Dante calmati! È da più di tre ora che provi. Sarai stanco, fai una pausa"

Al sol udire del suo nome non persi altro tempo e mi incamminai verso di loro lasciando Shawn indietro.
Shawn:"Rachel aspetta!" mi urlò dietro per poi rincorrermi.
Man mano che mi avvicinavo riuscivo a vederlo chiaramente: indossa un parka verde che tiene aperto lasciando intravedere la sua maglia bianca e un paio di pantaloni scuri.
Questo si girò verso di me.
È lui ne sono certa.
Amico1:"avete bisogno di qualcosa?"
Rachel:"non da te, ma da lui" dissi indicando il castano.
Nel frattempo mi raggiunse Shawn prendendomi per un polso:
Shawn:"cosa vuoi fare?"
Mi liberai dalla sua stretta e mi avvicinai al ragazzo seduto sulla roccia di prima. Lo guardai negli occhi e rimasi incantata dal loro colore; non mi erano nuovi anzi, sono così familiari...
Verdi, come l'erba del giardino dove eravamo soliti giocare con la palla.
Azzurri, come il cielo a cui abbiamo rivolto gli occhi sognando di diventare dei calciatori professionisti; come il ghiaccio a cui è tanto legato.
Ora ricordo...
Caddi sulla neve con le ginocchia non staccando lo sguardo dal suo:
Rachel:"D-Dante, s-sei tu?"
Dante:"ci conosciamo?" mi guardò a lungo, poi le sue pupille si dilatorono per lo stupore alzandosi in piedi "R-Rachel Smith?"
Io annuii e lui mi abbracciò alzandomi da terra senza il minimo accenno di sforzo. Mi strinse a se ridendo per la felicità:
Dante:"da quanto tempo..." e mi rimise a terra.
Non mi voltai nemmeno per sapere se Shawn stava assistendo o meno, ora che l'ho ritrovato sapevo di essere sulla pista giusta.
Dante:"quanto sei cresciuta! Se non fosse stato per i tuoi occhi non sarei riuscito a riconoscerti. Sai, sono identici a quelli di una volta: marroni come le foglie d'autunno cadute a terra vicino al tuo pallone. Ricordi? Mettevi sempre la tua amata sfera bianca e nera vicino all'albero più grande del giardino e quando arrivava l'autunno questo finiva per essere circondato da tutte quelle foglie; ricordo che a volte queste finivano per raggruparsi e, di conseguenza, la palla finiva per essere ricoperta da quel cumulo. Quando venivo a casa tua ti presentarvi con il broncio perché pensavi di averlo perso così iniziava la nostra caccia al tesoro tra tutte quelle foglie colorate, insieme a qualche scherzo" fece una breve pausa ricordando il passato, per poi riprendere pochi secondi dopo
"I capelli invece sembrano più scuri... Hai per caso fatto la tinta? Sono neri come la cenere... "
Rachel:"n-no! Forse è la neve a risaltarli, non so. Per me sono sempre gli stessi"
Dante:"ti dico di no sembr-"
Shawn:"mi volete spiegare? Sono più di dieci minuti che state lì a parlare e non ciò capito nulla. Chi sei tu?"

Lui sembrava aspettarsi quella domanda e non perse tempo: si avvicinò a Shawn e quest'ultimo, per la maggioranza di altezza, dovette alzare la testa per sostenere lo sguardo. Una volta davanti al mio amico iniziò a parlare:
"io sono...








... Dante Harris"











Auri.

Un pallone che mi cambiò la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora