28. In Italia!

823 39 5
                                    

Finalmente siamo atterati e all'aeroporto trovammo tutta la squadra italiana, la Orfeo. I ragazzi gli abbracciavano e parlavano con loro come fanno due amici che non si vedono da tempo. Rachel invece, cercava di riconoscere ogni giocatore ed iniziava ad osservarli. Io, d'altra parte, mi sentivo in più.
??:"allora? Ho sentito che avete due nuovi giocatori, chi sono?"
Quella voce.
Mark:"già... Ragazze venite qui!"
Rachel:"non siamo dei cani, arriviamo" disse scocciata.
Mi avvicinai alla squadra e al loro capitano:
Mark:"loro sono Rachel Smith, difensore e Cristal Harris, attaccante. Quest'ultima è una vostra compaesana; ha vissuto in Italia-"
??:"hai detto Cristal H-Harris?"
Rachel:"si e ci sono anche io, Rachel Smith... Piacere. Tu piuttosto chi sei?"
Il capitano continua a guardarmi e la cosa è piuttosto inquietante:
??:"io sono Paolo Bianchi, capitano e attaccante della Orfeo"
Perché quel nome mi è così familiare? Qui ci sono stata un anno fa circa e allora non mi ero fatta nessun amico, mi sono "traferita" che avevo solo sei anni, questo me lo ricordo bene e ho vissuto nella vecchia casa di mia mamma dove vivevano i miei... Nonni materni.
La testa cominciò a martellarmi e immagini della mia infanzia in Italia cominciarono a vorticare nella mia testa.

Una bambina stava seduta sul pianoforte a suonare le prime note ancora inesperta... Un pallone si era appena scagliato sul giardino di casa, ma lei alla vista di quell'oggetto, sembrò confusa ma allo stesso tempo attratta.
Uscì di casa e si diresse in giardino. Si posizionò davanti all'oggetto sferico e rimase lì a guardarlo per una manciata di secondi senza muoversi. Quando si decise di prenderlo in mano, una scarica di energia iniziò a pervadere le sue vene: il sangue cominciò a scorrere velocemente e al suo passaggio lasciava un calore inspiegabile, per non parlare del suo cuore che iniziò a battere così forte da saltare fuori.
Mise a terra il pallone bianco e nero e lo spostò leggermente con il piede fino a calciarlo e rincorlerlo. Non era così inesperta, era come se lo facesse da tempo prima di allora. Uno dei suoi calci però, sembrò essere più forte ed incontrollato, fu così che un bambino sbucò dal nulla e fermò il pallone prima di spaccare il vetro della finestra del vicino.
Ancora non sapeva che quel bambino le salvò la vita diventando il suo unico e vero amico...

??:"... Niente. È andata un'altra volta..."
Riuscì a percepire uno sventolamento di una mano davanti ai miei occhi.
Mark:"Paolo no-... perché piangi ora!?"
Quelle parole riuscirono a catturare la mia attenzione verso il capitano della Orfeo e più lo guardavo più...

Bambina:"dai Paolo... Lascia anche a me il pallone"
Paolo:"no, se lo vuoi: vieni a prendertelo!" disse con aria di sfida.
Lei si lanciò su di lui, anche se sapeva che Paolo era più forte e bravo di lei infatti ogni suo tentativo di recuperare la palla si dimostrò inutile:
Paolo:"sei troppo lenta Cri"
Cristal:"uffa..." il pallone cadde a terra e lei aproffitò del suo attimo di distrazione per scagliarsi su di lui. Paolo preso alla sprovvista, cercò di recuperarlo ma i due si scontrarono e caddero a terra. Lei si mise a ridere contagiando anche Paolo che fino a poco fa si stava massaggiando la nuca a causa della caduta:
Paolo:"sai, io e il mio pallone non ci sentiamo più soli da quando sei arrivata tu. Ti prego Cristal, restiamo amici per sempre e un giorno entreremo in una squadra assieme e sconfiggeremo tutte le altre squadre con le nostre mosse fortissime. Insieme!"
Cristal:"I-insieme?"
Paolo:"insieme per sempre" disse stringendo il suo mignolo con quello dell'amica in segno di amicizia eterna.

Cristal non perse altro tempo e si scagliò tra le braccia dell'amico d'infanzia. I due si abbracciavano come non lo facevano da anni e nel mentre si sfogarono con le lacrime, sotto gli sguardi di entrambe le squadre. Ma a loro non importava, l'unica cosa di veramente importante era di essersi rivisti dopo anni.
Forse il mistero del ragazzo che compariva continuamente nei sogni è stato svelato; il ragazzo che la tormentava nei sogni, è Paolo Bianchi!
Paolo:"Cri, s-sei tu?" disse accarezzandomi la testa.
Cristal:"s-si Paolo, s-sono io..."
Lui si staccò subito dopo per guardarmi meglio non prima di essersi asciugato gli occhi dalle lacrime che gli appannavano la vista.
Paolo:"quanto sei cresciuta. L'ultima volta che ti ho vista è stata-"
Cristal:"sette anni fa..." il suo sguardo si incupí come il mio, probabilmente si ricordò di quella cosa.
Paolo:"già... Sette anni fa..."

Un pallone che mi cambiò la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora