76. Le Mie Ultime Note

577 16 12
                                    

Pov Rachel
Rachel:"Erik!?"
Mark staccò la mano dalla bocca di Hurley ed entrambi tirarono un sospiro di sollievo.
Mark:"ehy Erik! Cosa ci fai qui?" parlò il capitano accogliendolo con un sorriso.
Erik:"mi hanno chiamato per delle questioni personali e siccome ero di passaggio, ho pensato di venirvi a salutare"
Più lo guardavo più mi sentivo male. Nella mia testa riaffiorò il ricordo della telefonata nella quale lui mi aveva lasciata. Avrei voluto porgli tutte le domande che quel giorno al telefono lui non mi aveva lasciato fare; sola sul tetto della scuola, con il vento che mi scompigliava i capelli e mi asciugava le lacrime.

Ad un tratto lui girò la testa e spostò lo sguardo sui miei occhi.
Mark:"hai fatto bene e visto che ci sei, che ne dici di gioc-"
Senza accorgermene mi trovai a terra, interrompendo Mark. Appena i miei occhi si scontrarono con quelli di Erik, tutte le mie forze mi abbandonarono e le gambe cedettero.
Subito mi soccorse Jude che mi affiancò.
Erik:"eccola qui la nuova coppia. Non hai perso tempo dopo che ti ho lasciato" disse disgustato.
Continuavo a guardarlo stupita, quasi non lo riconoscessi.
Rachel:"cosa stai dicendo Erik?"
Erik:"hai capito benissimo. Io ho sempre pensato ti dispiacesse, che ti sentissi ferita... Nei giorni successivi continuavo a pentirmi di quello che avevo fatto a te e a noi. Invece tu non hai avuto problemi a girare pagina e vivere la tua vita con qualcun altro.
Se solo avessi saputo prima che razza di persona sei, non avrei perso tempo con te!" urlò lui infuriato.

Io non riuscivo a fare nulla. I suoi occhi mi fissavano e la rabbia intrisa al loro interno mi intimoriva. Le parole che pronunciava, mi colpivano al cuore come mille lame, mentre l'immagine positiva che avevo su di lui si faceva sempre più lontana.
Erik:"perché mi fissi senza dire nulla? Reagisci così come hai fatto con la nostra relazione!" mi incitava lui.
Non riuscivo più a sopportare le sue parole così lasciai rispondere alla mia rabbia: mi alzai e mi posizionai davanti a lui.
Rachel:"si può sapere che cosa ti prende!? Sai benissimo che ti ho pregato fino alla fine di non lasciarmi sola! Sei tu che hai interrotto la chiamata! Dovrei essere io a urlarti contro chiedendo spiegazioni!
Mi hai lasciata tu perché credevi di non essere adatto a me! Mi hai lasciata dicendo che altrove avrei trovato qualcuno che avrebbe saputo rendermi più felice di te! Perché ora che sono felice ti lamenti!?" gli urlai di rimando.
Erik:"stavo male, Rachel! Che altro potevo dirti!? Ci sentivamo solo qualche volta per telefono perciò ho interrotto la nostra relazione! Ma non avrei mai pensato che la stessa ragazza che diceva di amarmi, si sarebbe trovata qualcun altro dopo poco tempo! Perciò dimmi, cara Rachel: ti sei divertita a vivere la tua gioiosa vita calpestando la nostra relazione? Sei contenta ora!?" mi disse avvicinandosi sempre di più a me. Poi, in uno scatto improvviso, mi tirò i capelli facendomi piegare la testa all'indietro. Io urlai dal dolore ma lui non si scostò, continuando a tirarmeli.
Mark:"Erik fermati!" urlò agitato il capitano, ma lui sembrava non sentire.
Jude:"ORA BASTA ERIK!"
Jude si frappose tra noi e allontanò l'americano da me con una spinta. Erik perse l'equilibrio, ma prima di cadere a terra, afferrò il mio braccio trascinandomi con sé. Jude, grazie ai suoi riflessi, riuscì a prendermi in tempo mentre Erik cadde a terra.
Jude:"tutto bene?"
Io mi massaggiai la testa e annuii. Il capitano nel frattempo si avvicinò ad Erik per aiutarlo, ma lui si rimise in piedi da solo e scattò verso Jude con un pugno in aria.

Pov Cristal

Tempo prima

Dopo essermene andata dal campo da calcio scolastico, decisi di andare a casa e chiudere questa giornata.
Mentre camminavo mi venne in mente il ragazzo incappucciato che incontrai qualche giorno fa al parco.
Continuavo a chiedermi chi fosse e quanto tempo passerà prima di incontrarlo di nuovo, perché è certo che un giorno ci rincontreremo.
Da giorni però continuo a interrogarmi sul mio futuro e su come mi devo comportare per evitare la peggior fine.
Ad un tratto sentii il bisogno di tornare in quel parco, così affrettai il passo, tornai a casa, appoggiai la cartella e mi diressi immediatamente in quel posto. Non sapevo nemmeno io il motivo, ma esattamente come la scorsa volta, ne sentii il bisogno.

Un pallone che mi cambiò la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora