38. I Suoi Occhi...

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Erano passati due giorni da quando Axel si era fidanzato; due giorni molto pesanti da sopportare. In ognuno di questi c'era sempre lei che dalla panchina faceva il tifo per lui e, quando finivano, lei si buttava su di lui e lo stringeva a sé lanciandomi ogni volta uno sguardo tagliente.
Provo invidia?
Neanche un po'. Non vorrei mai assomigliare a lei.

Pov Rachel
Due giorni colmi di interrogativi.
Quella ragazza era comparsa dal nulla e ora pretendeva di stare attaccata a lui. Tutto è molto strano.
Distesa sul mio letto com'ero, continuavo a fissare la parete di fronte a me: ad essa era appesa una bacheca di sughero con dei fogli su tutti i misteri che stavo provando a risolvere (oltre che a qualche foglio sparso sulla scrivania).
Ero persa nei miei pensieri ma riuscii a sentire bussare qualcuno alla porta:
Rachel:"è aperto...!"
Non aspettavo visite e forse sarebbe stato meglio sistemarmi prima: i miei capelli scuri sono raccolti in uno chignon, fermato da una matita. Il mio look non era dei migliori: una semplice maglia bianca a maniche corte e pantaloncini, anche essi corti.
Rachel:"Jude!" balzai in piedi rendendomi conto della situazione.
Jude:"tranquilla, ero solo venuto per dirti una cosa ma posso passare un'altra volta"
Rachel:"puoi aspettare cinque minuti? Ti puoi accomodare nel frattempo"
Jude:"no, non intendevo quello. Stai benissimo anche vestita così, solo..." finì con un sussurro e arrossando il viso, poi si avvicinò a me: tese la mano verso l'alto e sfilò la matita dalla mia testa, facendomi ricadere i capelli che lui mise dietro l'orecchio.
Jude:"scusami, non dovevo..."

Perché ora si stava scusando? Pensai.

Rachel:"non ti preoccupare. Che cosa dovevi dirmi?"
Lui tornò alla realtà e lo vidi guardare verso la bacheca: si avvicinò e puntò con il dito la pietra rossa.
Rachel:"hai scoperto qualcosa?"
Jude:"nulla che le riguardi ma ieri..."
Lo feci sedere sul letto perché sembrò abbastanza scosso da ciò che doveva dirmi:
Jude:"ieri dopo gli allenamenti riuscii a parlare con Axel senza la presenza di Helena. Ci fu una vera e propria discussione su di lei"
Rachel:"Jude, sai benissimo che Cristal ci ha proibito di parlare di questo argomento con lui"
Jude:"lo so, ma non potevo più sopportare la situazione. Mi fa male vedere Cristal abbattuta e anche se provo a parlarle non mi risponde. L'ho sentita solo una volta in camera sua suonare una melodia triste con il piano e mettersi a piangere"
Rachel:"neanche a me vuole parlare. È palese che gli piaccia, però mi fa rabbia che lui si sia messo con Helena, perché ero convinta amasse Cristal"
Jude:"è questo il punto. Mentre discutevamo lui si tolse la maglia della divisa per cambiarsi e, attorno al suo collo, notai la stessa pietra"
Rachel:"CHE COSA!?? Non scherzare Sharp"
Jude:"non sto scherzando, anche a me sconvolge. Quando gli dissi di toglierla lui negò dicendo che era un regalo da parte di Helena e che gli aveva detto di non toglierla mai"
Rachel:"interessante..."
Mi alzai e andai a cercare carta e penna per poi ritornare a sedermi sul letto:
Rachel:"tu che hai potuto vedere gli effetti della pietra di Allius, potresti descrivermeli?"
Jude:"certo; l'obbiettivo di quella pietra è di migliorare le capacità fisiche di un essere umano, ma se ci penso, ha anche una capacità ipnotica paragonabile al controllo mentale. È così che Caleb riuscì a far giocare Joe e David..."
Appuntai tutto finché...
Rachel/Jude:"CI SIAMO!"
Rachel:"Helena ha fatto indossare ad Axel quella pietra per farlo fidanzare con lei perché, probabilmente, lui l'ha rifiutata"
Jude:"ma ci sono ancora due cose che non mi spiego: perché è rossa? E, a quale scopo l'ha fatto? Non credo sia frutto di un desiderio egoista, anche perché non mi spiegherei il motivo per cui lei è entrata in possesso di quella pietra"
Rachel:"giusto. Per ora pensiamo a toglierla, e poi risolveremo gli altri quesiti"
Jude:"si, ma non sarà facile, Axel è un osso duro e a lui non sfugge nulla"

-Skipe time-
Tutti a quest'ora dormono ma io pensavo ancora alla pietra. Quella di Cristal c'è l'ho io ma l'altra non so da dove venga.
Decisi di farmi un giro fuori e rinfrescarmi le idee.
Tutto era buio e inoltre l'esterno era poco illuminato, riuscivo a malapena a distinguere le sagome degli alberi. A quest'ora di notte tutto dovrebbe essere silenzioso ma questa è una di quelle notti diverse.

Un pallone che mi cambiò la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora