58. Vittime

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Sono passati mesi da quando sono arrivata in questa scuola e molte cose hanno sconvolto la mia vita: mi sono fatta degli amici, sono maturata dal punto di vista caratteriale, mi sono ribellata ai miei genitori riuscendo così finalmente a praticare lo sport che più amo... Ma la cosa più sconvolgente di tutte è che per la prima volta da quando sono in questa scuola, sono riuscita a stare attenta alle lezioni senza mai distrarmi!

Ma se devo essere sincera, solo una lezione in particolare ha centrato in pieno la mia attenzione: la lezione di scienze naturali.
Essa riguardava le pietre preziose e i minerali.

Prof:"Ognuna di queste pietre preziose hanno un nome in base al loro colore. Sono assai costose e non avendo particolari utilizzi sono diffuse molto in ambito economico come pietre ornamentali, per esempio nei gioielli. Una di queste è la pietra verde, lo smeraldo, noto per la sua particolare bellezza nel brillante colore del verde... "
In quel momento Axel seduto davanti a me girò la testa di poco per lanciarmi un'occhiata fugace sussurrando un: "già bellissimi..." riferendosi apparentemente alla pietra nascondendo il reale riferimento a miei occhi. Ed io come al solito arrossii cercando immediatamente di riprendere la concentrazione sulla lezione.

Prof:"un'altra pietra preziosa è il rubino caratterizzata dal colore vivace del rosso"

Io, Mark, Jude, Axel e Rachel ci guardammo e bastò solo il nominare di quella pietra a dare la nostra completa attenzione al professore.

Prof:"è infatti una pietra molto attraente, quasi ipnotizzante, avendo così un grande successo sul mercato"

Io mi alzai in piedi attirando l'attenzione di tutti compresa quella del professore:
Prof:"si, signorina Harris?"
Cristal:"quando lei ha detto 'ipnotizzare' intendeva sul serio? Per caso ha qualche sostanza in grado di prendere il controllo della mente a chi la indossa?"

Tutti scoppiarono a ridere, sentendomi subito in imbarazzo, ma io dovevo sapere:
Prof:"silenzio! Signorina Harris, la prego di non fare più questi interventi poco consoni alla lezione. La pregherei anche di leggere meno fumetti e di non confondere la fantasia con la realtà!
Non esistono pietre in grado di ipnotizzare la gente, non esistono fate o draghi; questa è la realtà e per quanto lei lo voglia non potrai mai scappare da ciò che le aspetta.
La vita è come una guerra: o lotti cercando di sopravvivere o muori affogando nella fantasia e nel luogo in cui si è rifugiata per tutto questo tempo sfuggendo dal suo ostacolo, dalla realtà"

Le sue parole mi lasciarono spiazzata e ognuna di esse sembrava detta apposta per me, come se sapesse cosa sto passando. Volevo rispondergli e dirgli che in realtà esistono pietre in grado di controllare la mente e che io non vivo nella fantasia, per quanto mi sia sempre rifugiata evitando il pericolo. Ma la campanella suonò e la giornata scolastica finì.
Raccolsi le mie cose e senza aspettare nessuno me ne andai.

Gli schiamazzi degli alunni che correvano verso l'uscita, le porte chiudersi e spalancarsi, la campanella suonare... Non sentivo nulla.
L'unico rumore assordante era quello dei miei pensieri e del fatto che tutte le persone pian piano cominciassero ad essere contro di me.
E poi... La pietra.
Con la sua immagine impressa nella testa mi ricordai le parole di Caleb. Forse lui conosce la risposta a tutto questo. Devo trovarlo, devo parlargli!

"Cristal!" mi sentii chiamare dai miei amici da lontano, ma non risposi; aumentai il passo e mi cimentai alla ricerca di Caleb.

Uscii dall'edificio e cominciai a cercarlo dappertutto. Chiesi in giro ma nessuno sapeva nulla finché non lo vidi uscire dal cancello scolastico.
Lasciai la cartella a terra e mi misi a rincorrerlo perché non c'era tempo per richiamarlo.
Non appena mi trovai vicino al cancello iniziai a richiamarlo, senza risposta. Fuori da esso c'è un notevole numero di ragazzi intenti a rincasare e lo persi di vista.
Poi successe l'incredibile.
Il caos più totale.

Un pallone che mi cambiò la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora