Capitolo Nove

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Bonnie's POV.

« Il cuore è "inserito" direttamente nella circolazione del sangue, ma con un'azione di «vis a tergo» influisce anche sulla circolazione della linfa nei vasi linfatici. Le due circolazioni, pur essendo considerate due sistemi indipendenti...»

Il professore espone in dettaglio l'argomento del giorno, scrutando i volti di ogni individuo presente e gesticolando affinché il concetto venga compreso perfettamente. Sedere ai primi posti ha i suoi vantaggi; puoi prendere tutti gli appunti che vuoi ed eviti il chiacchiericcio o le distrazioni continue. L'enorme aula accoglie più di quattrocento studenti e, come in ogni luogo, ci sono certe categorie di persone: c'è chi è seriamente interessato al corso di anatomia e chi, invece, viene a lezione solo per sonnecchiare qualche ora.

Io, d'altro canto, rientro in entrambe le categorie. Non aspiravo a questo; diventare medico non è mai stato il mio sogno. Non mi dispiace studiare il corpo umano, le sue funzioni e ciò che ne segue, ma se avessi avuto la possibilità di scegliere, avrei sicuramente optato per la psicologia. Sarebbe stato interessante studiare i meccanismi mentali, le complicanze e le stranezze della nostra mente e sarebbe stato affascinante capirne le funzioni, ciò che si nasconde nelle parti più remote del nostro inconscio, ma i miei genitori sono stati perentori a riguardo; la medicina è l'unica via da seguire.

Non avere la possibilità di vivere la propria vita, di compiere le proprie scelte a seconda del grado di preferenza, è triste. Non avere alcuna voce in capitolo è dannatamente frustrante e demotivante. Ognuno di noi deve avere la possibilità di scegliere e di decidere ciò che è giusto per il proprio futuro ma non tutti la pensano così. I miei genitori non hanno fatto altro che plasmarmi a loro immagine e somiglianza, non hanno fatto altro che costringermi a seguire ogni singolo ordine... Come se fossi una bambolina da modellare, ed io gliel'ho sempre permesso. Se ad oggi non ho la mia libertà, la mia privacy e la mia indipendenza, è solo ed esclusivamente colpa mia. Se fossi più forte, più determinata e testarda, non mi ritroverei a desiderare un'altra vita totalmente opposta a questa. Se non fossi così debole, probabilmente vivrei diversamente. Vivrei davvero.

Eppure so che non è tutta colpa mia. Quando ti ritrovi a dover convivere con due genitori del genere, il cui unico scopo è trattarti da burattino tutto fare, non puoi sottrarti.

Puoi accettare e soffrire in silenzio.

Puoi accettare e desiderare di tornare indietro nel tempo.

Puoi ripercorrere i ricordi migliori ma non puoi di certo recuperarli o riviverli.

« Pts!»

Sobbalzo quando qualcosa sfiora il mio polso e di istinto mi ritraggo. Sbatto le palpebre, abbassando poi le mie iridi chiare sulla mano maschile affianco alla mia.

« Scusami, pensavo stessi ascoltando la lezione» asserisce il ragazzo dagli occhi verdi, visibilmente confuso dal mio gesto. « Ehi, ci sei?» si acciglia, ritraendo la mano.

« Oh, sì scusami... mi sono distratta un attimo» replico sospirando profondamente.

« Ti capisco, questo argomento non è tanto interessante» sbuffa, lanciando una fugace occhiata all'uomo baffuto e dal volto perennemente scarlatto.

L'uomo dai capelli grigiastri, la cui camicia che indossa sembra aver fatto a botte con il sudore, si sposta fino al centro dell'aula, direzionando lo sguardo sui ragazzi delle prime file. Il signor Rogers è un uomo in apparenza cinico e diffidente, molto professionale e difficilmente incorruttibile; di fatti, molti non sopportano il fatto che si rifiuti di regalare la propria materia a chiunque. Semplicemente, è dell'idea che bisogna studiare e meritare, anziché sborsare un patrimonio per ottenere il massimo dei voti ed ha ragione. Io sono d'accordo con lui e, contrariamente a ciò che si pensa, lo reputo un uomo in gamba e molto buono.

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