Capitolo Quarantacinque

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I guess for once,
I'm being honest
Got to be a lot that's
wrong with you
To want to be with me



Bonnie's POV.

Le ragazze lasciano la sala a passo svelto e solo quando Charlotte chiude la porta dietro di sé mi concedo un sospiro esausto. Scivolo a terra appoggiando la schiena contro il muro bianco mentre i miei occhi stanchi fissano la mia figura dal riflesso del grande specchio affisso alla parete. Tra le lezioni pomeridiane, lo studio arretrato, che ahimè ho trascurato per forza di cose, mi sento letteralmente distrutta. Percepisco i muscoli indolenziti e la testa pulsa così tanto che ho l'impressione possa esplodere da un momento all'altro.

Janine mi ha lasciato una grande responsabilità sulle spalle che inizialmente non pesava poi così tanto. Per i primi giorni sono riuscita ad organizzarmi perfettamente; studiavo la mattina presto e frequentavo le lezioni, il pomeriggio seguivo le mie alunne e la sera uscivo con Kelsy e i ragazzi. Con il passare delle settimane, però, i ritmi sono diventati estenuanti.

Me ne accorgevo soprattutto quando subito dopo cena i miei occhi non riuscivano più a stare aperti. Mi addormentavo ovunque costringendo Noah a portarmi di peso. Non che mi dispiacesse più di tanto stare tra le sue braccia ma, mi rendevo perfettamente conto che non potevo sfruttare il fattore stanchezza come un pretesto per stargli incollata. Noah non sembrava affatto dispiaciuto, mi scarozzava da una parte all'altra come fossi una bambolina e non mancavano le volte in cui mi prendeva in giro.

E a proposito di Noah, ultimamente le cose tra di noi sembrano proprio andare molto bene. Dopo la morte di Janine ci siamo avvicinati parecchio e ne sono profondamente felice; i dubbi su di lui cominciavano a sfumare e se prima le sue erano sono parole adesso cominciavano ad esserci anche i fatti.
Il nostro rapporto è migliorato parecchio, tuttavia non si può dire lo stesso della situazione tra il moro, Kim e Oliver.

Dopo la litigata abbastanza violenta né Kim né Oliver hanno messo più piede al Covo. A distanza di più di un mese si respira ancora un'aria pesante. Kim è irreperibile; Oliver passa il suo tempo tra il lavoro e la palestra; Noah finge che tutto questo gli stia bene ma passando gran parte del mio tempo insieme a lui, ho imparato a riconoscere i suoi silenzi e soprattutto i suoi comportamenti.

Oliver gli manca e, per quanto la cosa possa infastidirmi, anche Kim non gli è affatto indifferente. Sono pur sempre i suoi migliori amici. Sono certa che non si aspettasse questo triangolo amoroso ma ho imparato che non è possibile controllare il nostro cuore, e Kim ne è la prova; non è riuscita a gestire i suoi sentimenti ferendo inevitabilmente il suo fidanzato e sbriciolando un'amicizia durata anni.

Che brutta situazione.

Allungo la mano e afferro il cellulare sulla scrivania. Trovo cinque chiamate perse di Kelsy, un messaggio in segreteria di mia madre e stranamente un messaggio di Noah.

Decido di ignorare bellamente mia madre cancellando qualsiasi traccia la riguardi, soprattutto dopo il triste episodio di qualche settimana fa, e scrivo un messaggio di scuse a mia cugina. Infine, curiosa di scoprire cosa avesse da dirmi Noah, apro il suo messaggio.

Da Noah;

Ti aspetto qui fuori.

Rileggo quelle poche righe tre volte, visibilmente incredula, mentre il mio cuore comincia a scalpitare come un cavallo imbizzarrito. L'effetto che mi fa è indescrivibile e lui lo sa bene; lo diverte il mio imbarazzo, così come il fatto che in sua presenza non sia in grado di articolare una frase di senso compiuto.

Diverte anche me? Assolutamente no.


Da Noah;

Smettila di temporeggiare e muovi il tuo bel culo.

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