« Ti infastidisce la musica?»
Alla mia domanda improvvisa Noah si acciglia confuso, così indico silenziosamente l'aggeggio elettronico spento. « Posso?», mormoro carezzevole.
Scrolla le spalle indifferente, anche se i suoi occhi attenti e scrutatori non passano inosservati; seguono le mie dita, i miei pochi gesti, quasi come se un semplice tocco possa distruggere il suo gioiellino.
Non capisco il rapporto che lega gli uomini e le loro auto. È pur sempre un oggetto materiale, incline agli urti, ai graffi e alle intemperie. Un oggetto inanimato e privo di emozioni, insomma. Il mio ex era così tanto fissato con la sua macchina da dimenticarsi quotidianamente di me. Era sempre e costantemente in pensiero per lei, come se fosse la sua seconda donna o sorella, da chiedermi persino pareri inutili e poco comprensibili: Cosa ne pensi se cambiassi il colore? Ti piace di più un grigio metallizzato o un grigio smog? E il colore dei cerchi? Nero, grigio o bianco?
Non sapevo nemmeno che esistesse il grigio smog! Diamine!
Patetico.
Patetici.
Noah sbuffa, quando sbatto accidentalmente il ginocchio nel vano portaoggetti, sfilando poi dal pacchetto semi pieno una sigaretta. Evita il mio sguardo di proposito e trattengo una risata quando districa il ciuffo scuro appoggiando il gomito nella rientranza della portiera, con fare esageratamente drammatico.
Posso anche intuire, però, il motivo per cui molti uomini preferiscono le bellezze delle auto alle donne. Noi siamo complicate, forse ingestibili in alcuni casi, e poco domabili, a differenza delle macchine super costose il cui unico scopo è portarti ovunque tu voglia.
Fu anche questo il motivo per cui lasciai il mio ex.
Dopo minuti interminabili una canzone in particolare mi desta dai miei pensieri. Rilascio un sospiro di sollievo aderendo al sedile, picchiando le dita a ritmo sul tessuto dei jeans scuri.
« She took my heart,
I think she took my soul
With the moon I run
Far from
the carnage of the fiery sun».Canticchio i primi versi di Closer guardando fuori dal finestrino. I Kings of Leon intrigano, catturano e ti imprigionano nella loro ragnatela, fatta di parole, frasi e musicalità. Ogni singola sillaba ti arriva dentro, ti strappa via quel briciolo di segretezza che pensavi non potesse mai sgusciare fuori. Ti ci rivedi nei loro testi, ti senti parte di essi, come se fossi la protagonista indiscussa.
Noah non sembra protestare, probabilmente la scelta musicale sembra aggradare i suoi gusti. Sbircio il suo profilo, visibilmente pensieroso e perso altrove, mordendo il labbro inferiore quando pizzica il suo, di labbro, con le dita.
Una mano sul volante, l'altra a sostenere la sua testa.
“Do you think of me
Where am I now
Baby where do I sleep
Feels so good”.Schiudo le labbra, totalmente affascinata dal sussurro proveniente dalla sua bocca. Non pensavo la conoscesse, né che sapesse così bene il testo.
Non è il genere di musica che ascoltano tutti, non un tipo come Noah. Un tipo strano, un po’... così. La sua voce bassa, arrochita dal fumo e dannatamente sensuale mi smuove dentro, suscita sensazioni che mai nessuno ha mai smosso in me. Nei miei vent'anni ho frequentato poche persone, solo gente uguale fatta con lo stampino, appartenenti al mio mondo.
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BLACK SAPPHIRE
ChickLitBonnie Wood non conosce il vero divertimento né la libertà a cui aspirano tutte le ragazze della sua età. La sua vita gira attorno al lusso sfarzoso, alle pretese dei genitori, che da anni tentano di plasmarla a loro immagine e somiglianza, e alle a...