Varcare i cancelli della Scuola per mutanti mi fece rabbrividire da capo a piedi. Il cortile mi sembrò sciupato, e già dall'esterno si intuiva quanto tutto fosse tetro, cupo, quasi come un castello abbandonato. Parcheggiai il motorino davanti l'ingresso e, dopo essermi nuovamente riguardata alle spalle, notando l'atmosfera spenta e poco luminosa, decisi di varcare la soglia.
Logan sarà già arrivato? Oppure dovrò essere io la prima ad affrontare Charles?
L'interno della scuola era anche più cupo dell'esterno.
«Ehi, c'è nessuno?»
Quella era la domanda adatta. Ma ci abitava ancora qualcuno? E se Charles non fosse stato lì?
Un rumore alle mie spalle mi fece voltare di scatto, e istintivamente creai una barriera davanti a me. Attraverso la superficie liscia e bluastra, intravidi Hank McCoy.
«Hank...» mormorai, annullando la barriera. Lui mi fissò incredulo, sgranando gli occhi blu dietro le spesse lenti degli occhiali, per poi tossicchiare imbarazzato e a disagio.
«Allora è vero...»
«Cosa?»
«C'è un tizio che sostiene di essere venuto dal futuro, e che sta aspettando te».
Sospirai, improvvisamente sollevata. Quindi Logan era già arrivato, e aveva già tentato di spiegare le cose. Come l'aveva presa Charles? E, cosa più importante, Charles era lì, vero?
«Hank, ti assicuro che è tutto vero. Portami da Logan! ...Charles?»
Lui scosse le spalle.
«Ovviamente non ci ha creduto».
Non ci ha creduto. Allora c'era. Era lì. Mi fermai davanti alle scale, stringendo i pugni, mentre la rabbia cominciava già a montare dentro.
Devo stare tranquilla... Devo mettere da parte il passato, il rancore... non ha più senso detestarlo... ormai sono passati-
«Sono passati già cinque anni, da quando hai lasciato la scuola» commentò, distogliendomi dai miei pensieri.
«Sì. Come stai? Perché questo posto è così triste?»
Hank si strinse nelle spalle.
«Se ne sono andati via tutti, per la guerra. Siamo rimasti soltanto io e Charles... il posto è troppo grande per riuscire a gestirlo bene».
«Anche in tre ci riuscivamo senza troppa fatica».
«Sì, ma poi tu te ne sei andata, e Charles ha perso definitivamente la voglia di fare tutto» si limitò a spiegare.
Mi morsi un labbro. Okay, forse eravamo pari... io odiavo Charles e Charles odiava me. Io lo odiavo per tante ragioni, una più egoista dell'altra, lui mi odiava perché alla fine me n'ero andata anch'io, proprio come Raven, proprio come Erik, proprio come tutti gli altri.
«Mi spieghi perché sei vestita in quel modo?» si lasciò sfuggire Hank, alla fine, e ricordai le mie condizioni indecenti. Ecco svelato il mistero di tutto quel disagio nel rivedermi! Hank era sempre stato un tipo timido, di sicuro si sentiva imbarazzato a parlare con me, che me ne stavo mezza nuda in mezzo al salone.
E dire che io me n'ero completamente dimenticata, così abituata a quel dannato Night Club. Ridacchiai, cercando di sdrammatizzare la situazione.
«È una lunga storia. E tu non dovresti essere tutto blu?» chiesi, retorica. Di sicuro aveva continuato a studiare quel siero a cui stava lavorando... quello che doveva isolare le cellule che trasmettevano il gene mutante.
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|𝐓𝐡𝐞 𝐖𝐚𝐥𝐥| 𝘟-𝘮𝘦𝘯
Fanfiction|Completa| «Sei Ivy Anger, vero?» domandò l'uomo alla mia sinistra, e riconobbi subito il tono di voce, quello che esattamente qualche secondo prima era stato nella mia testa. Annuii confusamente col capo, incrociando il suo sguardo. Due dita erano...