Capitolo tredici

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- 1973 -

Charles...

«Charles...»

«No, non sono Charles».

Mi svegliai subito, capendo di essere appena uscita da uno stato di dormiveglia.

«Stiamo per atterrare» mi fece presente Erik, seduto al posto di Logan. Lui e Charles non c'erano, probabilmente erano nella cabina del pilota, con Hank.

«E così X-girl si è ribellata al suo compagno».

«Eh? Erik che diavolo dici... mi sono appena svegliata, non sono neanche attiva».

Senza contare l'imbarazzo per avermi beccato a mugulare il nome di Charles nel dormiveglia...

«Charles mi ha raccontato di questi ultimi anni. Allora l'inseparabile duo non era così inseparabile».

«Neanche tu e Mystica, a quanto pare» borbottai, sopprimendo uno sbadiglio con le mani e stiracchiandomi un po'.

«Già. A volte il destino ci unisce e poi ci allontana. Vorrei ascoltare il tuo parere. Perché hai accettato questa missione?»

Era terribilmente serio. Cosa voleva capire? Mi tirai su i capelli – che sicuramente dovevano essere tutti scompigliati – e li fermai con la stecca trovata frungando nella borsa.

«Perché il futuro fa schifo, fidati. Le Sentinelle saranno la nostra rovina».

«La situazione dev'essere davvero tragica, per farti tornare qui nel passato. Insomma... credevo che almeno tu e Charles foste ancora uniti, e invece siamo tutti più distanti che mai».

Sospirai, volgendo lo sguardo altrove.

«È vero, e ne sono amareggiata e pentita. E sai perché? Perché tra cinquant'anni ci saremmo ritrovati comunque, e avremmo collaborato, combattuto, uniti fianco a fianco. E Charles è migliore rispetto a quello che è diventato oggi, e anche tu sei migliore. Solitamente fai sempre di testa tua, cosa che sai benissimo quanto odio in te. Ma, nel futuro... tu cerchi di proteggerci. E sono sicura che in fondo lo fai perché ci stimi e tieni a noi, anche se le divergenze di vedute ti portano ad allontanarti ogni volta».

Io lo sapevo bene. Mi ero allontanata da Charles proprio per divergenza di vedute, e non certo perché avessi smesso di amarlo. Sì, per qualche motivo perverso l'amore si era tramutato in odio, rancore, ma lo stampo era lo stesso. Sapevo che sotto quei sentimenti negativi che provavo, c'era ancora il mio antico amore.

Era proprio quello il motore scatenante di tutto. Se non l'avessi amato così tanto, non l'avrei neppure potuto detestare. Sarei scivolata nell'indifferenza, e invece ero ancora morbosamente legata a lui.

Mi chiesi se per Raven non valesse lo stesso, parlando del suo rapporto con Erik.

Lui sembrò pensarci un po' su, poi si chinò un po' verso di me.

«Dammi una sola ragione per credere in un riavvicinamento».

Lo fissai, occhi negli occhi.

«Perché noi siamo questo. L'ho capito quando eravamo nei sotterranei del Pentagono. Quando quelle guardie stavano per ucciderci noi abbiamo reagito d'istinto. Charles è senza poteri, non avrebbe potuto fare nulla, eppure ci ha spinti indietro, ha cercato di pararci il culo. E l'ho fatto anch'io, la prima cosa che ho pensato è stata creare delle barriere che proteggessero lui e te. E tu hai cercato di utilizzare il tuo potere. Forse dirai che lo stavi facendo per salvare te stesso... eppure la risposta dentro di te, ce l'hai».

|𝐓𝐡𝐞 𝐖𝐚𝐥𝐥| 𝘟-𝘮𝘦𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora