«Charles, cosa succede?» gli domandai non appena l'ebbi raggiunto. Lui rispose mentre si guardava ancora intorno.
«Quella giovane ragazza con cui stavi parlando... è una mutante».
Rimasi stupita da quelle parole.
«Come? Betsy... Elizabeth è una mutante?»
«Già, e non una qualsiasi, ma un livello Omega. Non avevo mai incontrato un livello Omega prima d'ora».
«Un livello Omega...»
Hank annuì col capo.
«Era questo il messaggio telepatico che mi ha inviato Charles. Il livello Omega è il più potente di tutti, Ivy».
Mi morsi un labbro, rivolgendomi all'altro mentre uscivamo dal pub e ci ritrovavamo sul marciapiedi, sul ciglio della strada. Si stava facendo piuttosto tardi, la notte era calata e l'aria cominciava ad essere più fredda e pungente nonostante l'arrivo della bella stagione.
«È per questo che prima hai tentato di assaltare la mia barriera?» gli domandai, guardandolo di sottecchi.
«Non sono stato io. È stata quella ragazza, Elizabeth "Betsy" Glorianna Braddock. È una telepate e una telecineta».
Elizabeth, una mutante come me, come noi. Non riuscivo a crederci.
«Quindi ha avvertito la mia barriera, e probabilmente ha visto il vero aspetto di Hank?»
«Esattamente, oltre al fatto che ci siamo immediatamente riconosciuti come telepati. È una tua compagna di scuola, a quanto ho visto nella sua testa».
La voce di Elizabeth ci raggiunse alle nostre spalle.
«Meglio non parlare di ciò che ho visto prima nella tua testa» rimarcò, riferendosi a Charles e rivolgendogli un sorrisino sfrontato. Lui deglutì ma non raccolse la provocazione.
«Sono qui per dirti che accetto l'appuntamento» aggiunse intanto Elizabeth.
Io ed Hank ci scambiammo uno sguardo confuso.
«Quale appuntamento?» chiesi per entrambi.
«Quello che mi ha telepaticamente fissato il professor Xavier quando ha percepito la mia presenza nel pub».
Charles la guardò intensamente, come a volerla scrutare fin nel profondo.
«Bene, in tal caso sei la benvenuta nella mia casa, quando vorrai».
Betsy calò le mani nelle tasche del giubbotto viola scuro che indossava.
«Non mi interessa diventare una di voi. Voglio soltanto guardare la situazione con i miei occhi e capire se c'è davvero speranza per quelli come noi. La speranza di non essere allontanati e visti come esseri malvagi».
«C'è sempre speranza».
«Sì, forse è così» convenne lei, spostando lo sguardo a mandorla su di me. «Oh, per l'amor del cielo, Ivy, non essere turbata! Non mi accaparrerò tutte le attenzioni del tuo professore».
Sobbalzai, sfiorandomi una tempia.
«Eh?» boccheggiai, cercando di concentrarmi sulla mia barriera mentale. Era al proprio posto, come aveva fatto ad intuire la mia sottile gelosia? Non che avessi qualcosa contro di lei, ma anche a scuola aveva sempre avuto la tendenza a flirtare un po' con i ragazzi più popolari. Non si poteva negare poi che fosse molto bella e sembrasse anche più grande della sua età.
L'avrei definita sexy, ecco.
Io invece probabilmente mi ero meritata il titolo di "frignona" davanti a Charles.
«La mia barriera-»
«Non ho bisogno di superare quella spettacolare barriera anti-telepatia che hai nella testa, basta guardare la tua faccia» disse. «...E poi la mente del bestione blu mi è ancora accessibile».
Inarcai entrambe le sopracciglia e mi voltai a guardare Hank, che dapprima finse indifferenza e poi mi spiò con la coda dell'occhio, smascherandosi. Alzò le mani con aria colpevole.
«Scusa».
Quindi quando prima mi aveva chiesto chi avrei dovuto immaginare io al suo posto, durante il nostro lento, ne aveva già in realtà una mezza idea... fantastico.
Charles ci riportò all'attenzione.
«D'accordo, Elizabeth. Io e i miei ragazzi ti aspettiamo, e speriamo anche di farti cambiare idea sugli X-men. Chi lo sa, magari in futuro potresti diventare davvero una di noi».
«Arrivederci. A presto, Ivy».
«A presto...»
Ci allontanammo verso l'auto mentre lei tornava dentro al pub, e Hank aiutò Charles a sedere accanto al guidatore per poi mettersi al volante.
Io mi ero seduta sul retro, e mi sporsi un po' verso il centro dell'abitacolo.
«Cos'è nello specifico un mutante di livello Omega?»
Charles mi osservò dal riflesso dello specchietto retrovisore.
«Esistono diversi livelli o classi di mutanti nel mondo. La maggior parte dei mutanti sulla terra sono di classe tre, ovvero di livello Beta. Sono coloro che possiedono poteri fisici o mentali di discreta potenza».
«Io sono un livello Beta» si intromise Hank.
«Poi ci sono quelli di classe uno e due, che in genere hanno soltanto mutazioni a livello fisico piuttosto deboli. È molto raro che uno di classe due abbia poteri mentali, in tal caso tenderebbe a rientrare più nella categoria dei Beta. Esistono quelli di classe quattro o livello Alpha, come me. Noi mutanti Alpha siamo abbastanza rari. Più forti della media, i nostri poteri possono essere di tipo elementale, fisico o psichico. La nostra particolarità consiste nella manipolazione di qualcosa».
Manipolare la mente, manipolare gli elementi o gli oggetti.
«E infine ci sono i mutanti di classe cinque o livello Omega. Sono rarissimi, davvero. La loro potenza è spaventosa. Possono fare grandi cose, alcuni di loro possono addirittura arrivare a manipolare la materia».
«Per questo eri un po' teso quando abbiamo incontrato Betsy?»
«Sì. Un livello Omega tra noi sarebbe una buona cosa, ma un livello Omega dalla parte sbagliata...»
«Sarebbe proprio il tipo di mutante che cercherebbe Erik» constatai. Charles respirò pesantemente.
«Non solo Erik. Erik in fondo è buono, sono le cose che gli capitano a renderlo così cieco, a volte».
Hank prese la parola.
«Quindi lo ammetti anche tu, Charles, che là fuori potrebbero esserci anche mutanti malvagi».
«Vorrei davvero sperare di no, dopo il Club Infernale, ma qualora ce ne fossero allora noi li fermeremo».
Io ed Hank ci sorridemmo dallo specchietto. Poi mi morsi l'interno di una guancia.
«Ehi, io sono un livello Beta, giusto?»
Charles si strinse un po' nelle spalle.
«Lo credevo, ma la tua strabiliante capacità di poter manipolare l'energia sia fisica che psichica, permettendoti di creare delle barriere persino mentali, ti fa indubbiamente rientrare nella categoria dei mutanti di livello Alpha».
«Oh, uao».
«Non devi esserne sorpresa, se io ed Erik ti abbiamo scovata e selezionata per la missione del conto del Governo, è perché avevamo visto molto potenziale in te, e non ci siamo affatto sbagliati. Come abbiamo ovviamente visto del potenziale in tutti voi giovani X-men».
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|𝐓𝐡𝐞 𝐖𝐚𝐥𝐥| 𝘟-𝘮𝘦𝘯
Fanfiction|Completa| «Sei Ivy Anger, vero?» domandò l'uomo alla mia sinistra, e riconobbi subito il tono di voce, quello che esattamente qualche secondo prima era stato nella mia testa. Annuii confusamente col capo, incrociando il suo sguardo. Due dita erano...