13 settembre

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Nemmeno Hoseok ci credette quando, aperta la porta, gli si presentò davanti agli occhi il castano, infagottato in una felpa bianca. Del resto non lo aveva avvisato, come si erano promessi di fare, neanche un messaggio.

«Piccolo...» sussurrò aprendo le braccia.
Yoongi vi trovò subito rifugio, nascondendo gli occhi lucidi ed il naso arrossato dal pianto.

«Hobi, chi... oh! Yoongi! Da quanto tempo, caro, vieni qui, fatti abbracciare!» la signora Jung rivolse un sorriso amorevole al nuovo arrivato, quel tipo di sorriso che in quei mesi gli era mancato più di ogni altra cosa, insieme alla sicurezza propria solo di un abbraccio materno.

«Oddio, caro, quanto sei dimagrito... vuoi mangiare qualcosa? Tra poco inforno una torta, vi va di aspettare che sia pronta?»

«In relatà dobbiamo uscire con Jimin. Facciamo più tardi?» Hoseok stampò un bacio sulla guancia a colui che continuava a definire il suo ragazzo e, stretta la mano fredda nella sua calda, lo condusse con gentilezza fuori casa.

«Andiamo a prendere tuo cugino, forza. Te la senti poi di fare un giro?»

Yoongi annuì piano, e camminarono mano nella mano verso casa di Jimin.

«Hyung!» il biondo gli saltò addosso, felice di rivedere il ragazzo, che strinse in un abbraccio tanto stretto quanto quelli che si scambiavano da bambini, ed altrettanto caloroso fu il successivo saluto di Jungkook, accompagnato da uno dei meravigliosi sorrisi del minore.

«Andiamo a passeggiare sul lungomare?» propose il maknae, certo che l'idea di andare in luoghi affollati come negozi o il centro città sarebbe stata rifiutata dagli altri, che invece annuirono felici.

E Yoongi sembrò rilassarsi, durante la passeggiata con i ragazzi, i polmoni pieni del profumo del mare e i capelli mossi dal vento leggero. Riuscì perfino ad accennare un sorrisetto, quando Hoseok si girò dalla sua parte.

«Stai bene, gattino?»

«Sì, Hobie. Possiamo sederci un attimo, solo?»

«Certo, Yoonie. Ragazzi!» richiamò i due più piccoli che, qualche passo davanti a loro, sembravano persi nel loro mondo. «Io e Yoongi hyung ci fermiamo un po', voi continuate il giro?»

«Ecco, non so se...»

«Andate, tranquilli.» disse Yoongi con un filo di voce. «Divertitevi.»

Pochi istanti dopo furono soli, ed il maggiore si lasciò cadere esausto sulla prima panchina libera che trovò.

«Non dire niente, Hoseok.»

L'interpellato si morse il labbro, annuendo piano. Del resto, cos'avrebbe ottenuto se lo avesse rimproverato una volta in più? Non avrebbe ripreso a mangiare, non avrebbe ricominciato a dormire, per lo meno non da solo, non senza qualcuno che badasse a lui.

«Ti fermi a dormire, hyung?» domandò infatti, la voce intrisa di amore e preoccupazione. Doveva occuparsene lui, voleva farlo. Era ancora il suo ragazzo, per lui non era cambiato niente, nonostante tutto.

«Io... mi piacerebbe, ma domani mattina lavoro.»

«Ci svegliamo presto, te lo prometto, e vengo a Daegu con te. Del resto domani pomeriggio inizio anch'io!»

Il castano accennò un sorrisetto. «Sembri emozionato.»

«Lo sono, hyung.»

Piano piano le parole vennero scemando, ormai inutili, e rimasero i due ragazzi, in silenzio, le mani intrecciate, la testa di Yoongi posata sulla spalla di Hoseok.

I missed your smile - {Yoonseok}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora