9 marzo pt. 2

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«Pronto? Yoonie, tra poco tocca a noi, posso-»

«Salve, sono la dottoressa Kim, parlo con un amico di Min Yoongi?»

«Sono il suo ragazzo. Cos'è successo?»



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In seguito, Hoseok avrebbe ringraziato Jackson. Lo avrebbe ringraziato per avergli preso il telefono dalle mani, per averlo fatto sedere a terra per evitare che svenisse, per averlo poi condotto fuori dalla palazzina affollata, con Jimin e Jungkook, verso la sua macchina, in modo da portarlo a Daegu.

In seguito avrebbe benedetto il giorno in cui, entrambi bambini, si erano conosciuti nella scuola di danza.

In quel momento, invece, tutto ciò che importava era raggiungere il reparto di terapia intensiva il più in fretta possibile. Come diavolo era successo?! Perché, cazzo, perché?!

Aveva bisogno di urlare per la disperazione, per la rabbia, per il senso di colpa e l'impotenza che provava in quel momento, consapevole di non poter fare nulla. Perché proprio Yoongi?! Perché?!

Avrebbe urlato per davvero in quei corridoi silenziosi, se solo non fosse arrivato, insieme a Jackson, Jungkook e Jimin, di fronte alla stanza numero quattordici, accanto alla cui porta si trovava Taehyung, seduto a terra, il volto rigato dalle lacrime.

«Hyung... no, hyung, non entrare... non entrare...» balbettò il ragazzo dai capelli rossi, incapace di alzarsi. «Fa male, hyung, fa tanto, tanto male.»

Eppure Hoseok non poteva stare fuori, non se il suo fidanzato, l'amore della sua vita, era dall'altra parte della porta bianca. «Devo, Tae... ecco, pensa a Jimin.» mormorò, obbligando il suo migliore amico a rimanere fuori e non vedere le condizioni del cugino, certo che sarebbe stato fin troppo doloroso.

Fece un respiro profondo, e la rabbia sparì, sostituita da un pianto incontrollabile, subito dopo aver varcato la soglia della piccola stanza azzurra.

Non si accorse nemmeno di Jin, che piangeva stretto tra le braccia di Namjoon, non gli importò della signora Min appoggiata al muro. C'era solo il suo ragazzo, il suo corpo magro, immobile nel letto, attaccato al respiratore, gli aghi delle flebo infilati nelle sue braccia pallide.

«Y-Yoonie... Yoonie...» si lasciò cadere sulla sedia di plastica accanto al letto, la mano era andata alla ricerca di quella del suo hyung, che strinse appena.

Baciò i lividi sul suo volto e rimase lì, a piangere, incapace di fare altro, anche quando la porta si aprì, rivelando la figura del dottore.

I missed your smile - {Yoonseok}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora