notte tra l'11 e il 12 dicembre pt. 2

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Come i due ragazzi avevano creduto, il parco era deserto, la coltre bianca che si stava lentamente formando era priva di impronte che non fossero le loro a rovinarla.

Hoseok, felice come la mattina di Natale, spalancò le braccia e corse gioiosamente sotto la neve, ridendo a gran voce come un bambino e girandosi sempre in direzione del suo hyung, per vedere se anche lui fosse così contento.

Yoongi si era invece fermato, si era preso qualche secondo per guardare la felicità del suo ragazzo, e fu anche per quello che non si accorse della prima palla di neve, almeno fin quando non gli finì addosso.

«Forza hyung! Giochiamo!» lo spronò il minore, in mano già una seconda, piccola sfera bianca.

Questa volta il castano non si fece cogliere impreparato, prendendo parte attivamente a quella battaglia improvvisata che lacerò il silenzio della notte con le risate dei due fidanzati.

Risate che vennero interrotte quando Yoongi si sedette nella neve, subito raggiunto dal minore, che si stravaccò sopra di lui.

«Tutto bene, piccolo?» domandò rubando un bacio a quelle labbra fredde. Forse, si disse, avrebbero fatto meglio a rientrare.

Eppure il sorriso gommoso di Yoongi sembrò dire l'opposto. «Sì, raggio di sole, è... grazie, Hoseok. Grazie di esistere.»

Per il ragazzo di Busan non c'era niente di fantastico, in una battaglia a palle di neve, se non l'emozione tipica dei bambini: spesso i suoi genitori lo portavano in montagna, durante le vacanze di Natale, dai loro parenti, e lui era cresciuto così, abituato ad avere a che fare con quel dono del cielo tanto freddo quanto meraviglioso.

E si chiese, con una fitta al cuore, se mai il castano avesse giocato a palle di neve con qualcuno. Se i suoi genitori lo avessero mai portato al parco, da bambino, per il semplice gusto di vederlo sorridere, se durante i loro innumerevoli viaggi fatti durante l'infanzia di Yoongi lo avessero mai portato con loro, avessero mai giocato con lui.

Li odiava, odiava quei due come nient'altro al mondo, ma avrebbe fatto in modo di riempire tutte le mancanze lasciate durante gli anni più fragili.

«Se ti piace così tanto vuol dire che ti porterò sempre a giocare con la neve, piccolo mio.» comunicò dandogli un bacio, poi un altro bacio ed un altro ancora, fin quando non decise che faceva fin troppo freddo per restare lì e che, se il suo ragazzo non avesse voluto venir via, sarebbe stato lui, il più maturo tra i due.

«Andiamo a casa, Yoonie, prima che ti prenda un malanno.»

Si alzò e gli porse una mano, che lo hyung afferrò subito dopo, e, tiratosi su, si strinse contro il corpo di Hoseok, tremando.

«Sembri un pulcino.» commentò con amore il più piccolo, passando le dita tra i suoi capelli bagnati dalla neve. Gli rubò un altro bacio.

«Ti amo.»

«Ti amo anch'io, raggio di sole.»

I missed your smile - {Yoonseok}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora