18 novembre

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La ragazza che lavorava con Hoseok era molto estroversa. Carina, anche, ma chiacchierona come nessuno che il ragazzo avesse mai incontrato prima.

Però gli faceva piacere: almeno aveva qualcuno con cui parlare, durante le ore di lavoro, ed erano entrati in fretta in sintonia.

E stavano scherzando come loro solito in un momento morto, discutendo del più e del meno, quando dalla porta scorrevole entrò un uomo ben noto al giovane universitario,
l'uomo che, da sempre, aveva reso la vita del suo gattino un inferno. Dovette trattenersi dal saltargli addosso, dovette resistere dall'urlargli in faccia tutto ciò che Yoongi non aveva mai avuto il coraggio di dire, ma non poteva, non sul luogo di lavoro.

Non quando il signor Min si comportava come un normalissimo cliente, girando tra gli scaffali alla ricerca di un libro che, trovato, si diresse a pagare senza creare problemi ai due commessi.

Anzi, andò da Soyon, a pagare, comportandosi con tutta la cortesia che ci si aspettava da un uomo della sua età che godeva di una tale stima.

Non considerò neanche Hoseok, che lo guardava di sottecchi con uno sguardo che, se avesse potuto, avrebbe ucciso. Forse non sapeva proprio tutto, come pensava Yoonie, forse non conosceva la sua identità o forse, cosa ritenuta più probabile dall'ultima, intensa occhiata che si scambiarono prima che se ne andasse, riteneva davvero il figlio una puttana e considerava il commesso come uno dei tanti ai quali si era svenduto per un po' di sesso.

E lo odiò, lo odiò ancora più di quanto non avesse fatto in precedenza, un odio così profondo per quell'uomo così crudele che si sentì in colpa a non esserci stato per il suo hyung, prima.

«Hoseok, tutto bene?» domandò con sincero interesse Soyon, resasi conto che ci fosse qualcosa che avesse profondamente turbato il ragazzo, dal momento che mai, in precedenza, l'aveva visto così.

«Era il padre del mio ragazzo... quel grandissimo bastardo.» mormorò a denti stretti, stretti tanto quanto i pugni, così serrati da far sbiancare le nocche. «Dio, quanto lo odio.»

«Non dovresti parlarne in questo modo, insomma, è pur sempre suo padre.»

Il ragazzo scosse la testa. «Non lo definiresti tale, se solo sapessi. Ma non è il caso di pensarci, per lo meno non di parlarne. Ci penso io, bado io al mio ragazzo. I suoi possono anche andare a farsi fottere.» finito il discorso, scosse la testa per scacciare quei pensieri. Non se ne andò, comunque, il bisogno impellente di abbracciare Yoongi.

I missed your smile - {Yoonseok}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora