Yoongi fu sorpreso, quando sentì qualcuno suonare il campanello durante quella domenica pomeriggio in cui pioveva. I loro amici non avevano parlato di possibili visite, ed Hoseok era andato a farsi una doccia.
Andò ad aprire, non conoscendo motivi per evitare un simile gesto, ma si immobilizzò non appena, di fronte a lui, si ritrovò le figure dei genitori.
«E voi cosa...» non fece in tempo a porre la domanda che entrarono, la madre si sedette sul divano come fosse di sua proprietà, il padre rimase in piedi, a fronteggiare il ragazzo che cercava di farsi sempre più piccolo, di sparire, animato da niente che non fosse paura.
«Ci siamo stancati di questo giochetto, Yoongi. Tra due settimane ci sarà una cena con un mio collega di lavoro. Porterà sua figlia e tu, ascoltami bene, frocetto, metterai la testa a posto e la corteggerai. La sposerai, e non hai alternative.»
Durante il discorso si era avvicinato sempre di più, costringendo il castano ad indietreggiare fino a quando non si era ritrovato con le spalle al muro ed il corpo del padre a pochi centimetri di distanza dal suo.
«No.» non seppe dove trovò il coraggio per un'azione simile, non quando era certo che sarebbe stato picchiato, a causa di quelle due lettere impronunciabili. Chiuse gli occhi, aspettando il colpo.
«Come scusa?!»
«Yoonie, chi... Allontanati subito da lui!» la voce di Hoseok somigliava ad un ringhio, sebbene la sua comparsa fosse quasi miracolosa.
Il padre non avrebbe alzato le mani, non con testimoni pronti a gridarlo al mondo. Ci teneva troppo, alle apparenze, il signor Min, per commettere errori del genere.
E a Yoongi, invece, con il suo ragazzo accanto a sé sembrò di tornare a respirare, trovando il coraggio di affrontare i suoi genitori con la mano stretta in quella calda del minore.
Fronteggiò i loro sguardi, che vagavano da quel gesto d'amore di cui aveva un disperato bisogno alle macchie violacee sparse sulla pelle di entrambi lasciata scoperta dalle magliette, e si decise a parlare,
sentendosi protetto dalla figura di Hoseok.«Ho detto di no. I-io... non vi aspettate che partecipi a quella cena. Non vi aspettate che incontri quella ragazza. Sono fidanzato, sono felice e-»
«Fidanzato?! Sei solo una puttana, Yoongi!» riprese a gridare il padre, avvicinandosi una seconda volta «Non sei altro che uno schifoso frocio che non merita neanche di vivere! E giuro, giuro che ti sposerai, dovessi venire a prenderti per i capelli!»
«Basta così!» il minore si mise in mezzo, per niente terrorizzato da quell'uomo, i pugni stretti così forte da far sbiancare le nocche, incidere i segni delle unghie nei palmi. Non voleva fare altro che tirargli un pugno, forse il primo di una lunga serie, ma provò a resistere per il castano dietro di lui, ben consapevole che, se si fosse girato e l'avesse visto in lacrime, non ne sarebbe stato in grado.
«Andatevene, andatevene adesso, entrambi, e non provate mai, mai più ad avvicinarvi a Yoongi. Mai. Più.»
Sì, la sua voce era uguale ad un ringhio, e forse fu la troppa rabbia presente nel suo corpo, così tanta da farlo tremare, incapace di calmarsi, a far desistere, alla fine, il padre che, lanciata un'occhiata in direzione della moglie, se ne andò seguendola, e facendo attenzione a sbattere la porta di casa che si chiuse alle sue spalle.
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I missed your smile - {Yoonseok}
Fanfiction«Ed eccolo, quel tanto prezioso sorriso gommoso, spuntare sul volto di Yoongi dopo tali parole.» Sequel di "I like your hair" •soft (forse con un po' di angst) •capitoli brevi •iniziata il 2/05/2019 •completata il 27/08/2019